Palermo – Modena 4 – 2 LE PAGELLE / Soleri è l’eroe, Segre il migliore

Il Palermo ha la stessa affidabilità di un flipper impazzito: può scattare lo ‘special’, può andare in tilt. Stavolta è andata bene e il risultato finale complessivamente è meritato, anche se il gol vittoria come al solito è arrivato alla fine grazie a una magia di Soleri. Ma poteva finire in tilt perché in caso di pareggio ci sarebbero state nuove polemiche su una difesa colabrodo, sui continui pericoli sulle palle alte, sulla incapacità di chiudere la partita anche nei momenti migliori, sul mancato utilizzo di Ranocchia e via dicendo.

Alla fine, grazie ai minuti finali, finisce in trionfo, con un doppio vantaggio dopo aver rischiato di essere raggiunti sul 3 a 3 al 95esimo, e grazie agli altri risultati il Palermo riesce addirittura a rientrare in corsa. Le coronarie dei tifosi, questa volta pochini, sono state ancora una volta messe alla prova duramente.

Soleri è l’eroe di giornata, Segre è stato stratosferico, quasi tutti hanno giocato parti di partita in modo brillante ma senza offrire continuità. Prendiamoci i tre pesantissimi punti ma diciamolo ancora una volta: questo Palermo è un rebus, o se preferite un flipper. Però non ci si annoia mai, a ogni partita arrivano gol come se piovesse. E stavolta per fortuna ne ha segnati di più il Palermo.

PALERMO: Pigliacelli 5,5; Graves 6, Nedelcearu 5,5, Ceccaroni 6,5, Lund 6 (dal 30′ s.t. Aurelio s.v.); Henderson 6 (dal 9′ s.t. Vasic 6), Gomes 6, Segre 8; Insigne 5,5 (dal 9′ s.t. Di Mariano 6), Brunori 6,5 (dal 39′ s.t. Mancuso 6,5), Di Francesco 5,5 (dal 30′ s.t. Soleri 8).

MODENA: Gagno 5,5; Ponsi 5 (dal 12′ s.t. Riccio 6), Zaro 5,5, Pergreffi 5, Corrado 5,5; Battistella 7, Gerli 6,5, Magnino 6 (dal 1′ s.t. Strizzolo 6,5); Tremolada 5,5 (dal 12′ s.t. Abiuso 6,5); Manconi 6 (dal 34′ s.t. Palumbo s.v.), Gliozzi 5,5 (dal 12′ s.t. Bozhanaj 6).

Pigliacelli 5,5: Nulla da fare sul colpo di testa ravvicinato di Battistella mentre lascia qualche dubbio la sua respinta in occasione del 2 a 2: è bravo (e con grande riflesso) a respingere il colpo di testa di Strizzolo ma la sua respinta non è decisiva perché termina sulla testa di Abiuso che pareggia. Incertezza anche sul tiro dalla distanza di Battistella su cui sceglie un’altra volta di respingere corto (ma il pallone e l’erba bagnata sono una difficoltà in più). In realtà, i ‘brividi’ maggiori li avverte ogni volta che la palla spiove in area: la parata più difficile del primo tempo la deve compiere su un calcio d’angolo calciato a effetto e diretto verso il secondo palo. La difesa non lo lascia tranquillo. E viceversa. E ancora una volta la difesa è sul banco degli imputati.

Graves 6: Brillante fisicamente, bravo nell’anticipo, sbaglia poco o nulla. Da quando ha preso i gradi da titolare, superando Mateju nelle gerarchie, è cresciuta la sua personalità e anche la sua maturità. È poco reattivo sulla respinta di Pigliacelli da cui deriva il gol del 2 a 2.

Nedelcearu 5,5: Parte bene ma soffre quando il Modena va alla ricerca del pareggio. Un paio di buoni interventi nel primo tempo ma resta a guardare sul gol di Battistella che gli passa vicino. Strizzolo, nella ripresa, lo beffa in acrobazia ma non centra il bersaglio. Ancora una volta va sottolineato che ogni palla alta che arriva in area crea scompiglio: non può essere solo colpa sua ma deve dare una mano anche nell’organizzazione dei movimenti difensivi. Nel finale va vicino al gol.

Ceccaroni 6,5: Vale anche per lui lo stesso discorso di Nedelcearu se si parla di palloni alti. Sul piano fisico è decisamente più pimpante, il recente infortunio sembra adesso un ricordo. Rispetto al compagno ha però il merito di servire a Brunori l’assist del 2 a 1, di salvare il gol del 2 a 3 su un’altra respinta ravvicinata di Pigliacelli e di fare bene da sponda nel finale.

Lund 6: Complessivamente risponde bene alle critiche delle ultime partite. Nel momento migliore della squadra anche lui è travolgente sulla fascia e arriva spesso dalle parti dell’area avversaria. È anche vero, però, che soffre un po’ quando il Modena si rianima anche perché gli attacchi arrivano soprattutto sul suo lato. Cala alla distanza fino a quando non arriva il solito cambio con Aurelio.

(dal 30′ s.t. Aurelio) s.v.: Non può certo cambiare la partita ma una sua conclusione dal limite dell’area poteva essere più efficace.

Henderson 6: L’assist iniziale per il gol di Segre è una perla tecnica che fa parte del suo ampio repertorio: palla tesa colpita di esterno e indirizzata proprio sulla capoccia del compagno che deve solo spingerla in porta. Prestazione positiva per intraprendenza e voglia di mettere in mostra i gioielli del suo repertorio ma deve trovare ancora continuità. Nella ripresa gioca solo dieci minuti (non brillanti) giustificando la scelta di Corini di sostituirlo.

(dal 9′ s.t. Vasic) 6: Rileva Henderson anche nella posizione in campo. Non giocava da un mese, ha lo spirito giusto ma poco dopo il suo ingresso in campo il Palermo subisce il pareggio e prende qualche sbandata. Lui ci mette tutta la voglia repressa di giocare, va vicino al gol di testa e pur non avendo fatto sfracelli merita la sufficienza di incoraggiamento.

Gomes 6: I primi 20 minuti del primo tempo sono stati forse i migliori della sua intera esperienza rosanero: veloce, aggressivo e lucido. Appena rallenta lui il Palermo perde la bussola per un quarto d’ora e subisce il pareggio. E difatti nella ripresa tira il fiato lui e la squadra non riesce a difendere il 2 a 1. Conclude boccheggiando.

Segre 8: Segna il suo quinto gol in campionato e lo fa alla sua maniera, di testa, con una conclusione perentoria in porta da dentro l’area di rigore. Che sia in un ottimo stato di forma lo diciamo già da alcune partite, gioca e corre come un calciatore di serie superiore. Anche lui cala un po’ nella ripresa ma ha sempre gli ‘strappi’ in avanti che danno l’impressione di poter produrre qualcosa. Per esempio? L’assist per il gol di Soleri, una perla, e il recupero palla dal quale nasce l’azione del 4 – 2.

Insigne 5,5: Avvia il gol dell’1 a 0 con un gran pallone dalla tre quarti, indirizzato sul piede di Henderson. Fine delle trasmissioni. Da quel momento in poi si vede pochissimo. La sostituzione di Corini ha il sapore della bocciatura.

(dal 9′ s.t. Di Mariano) 6: È difficile non premiare con la sufficienza la solita prestazione generosa. Ormai il suo impiego ha una finalità diversa da quella che ci saremmo aspettati un anno fa: è utilissimo in fase di copertura, meno importante quando deve inventare qualcosa negli ultimi 20 metri.

Brunori 6,5: Motivato, ispirato, concentrato, perfino fortunato visto che il suo ottavo gol stagionale – un concentrato di classe, tecnica e furbizia – non viene annullato per fuorigioco per una questione di pochissimi centimetri. Quando vuole (e quando la propria squadra glielo consente) fa la differenza, catalizzando il gioco d’attacco, distribuendo assist e tenendo in ansia due difensori avversari. Nella ripresa non riceve molti palloni, il Palermo esce di scena e gli restano chance su un tiro al volo che termina alto e su un colpo di testa parato. Mezzo voto in meno per l’ammonizione assolutamente inutile a fine primo tempo che gli costa una giornata di squalifica.

(dal 39′ s.t. Mancuso) 6,5: Potrebbe segnare il 3 a 2 subito dopo il suo ingresso in campo ma non è fortunato nelle carambole. Poi è bravissimo a servire l’assist a Soleri per il 4 a 2.

Di Francesco 5,5: Gioca molto e talvolta fa anche cose utili ma non è mai decisivo e ci sono momenti della partita in cui dovrebbe fare di più. E siccome è uno di quei giocatori che dovrebbe fare la differenza non raggiunge la sufficienza nemmeno stavolta pur riconoscendogli generosità e impegno.

(dal 30′ Soleri) 8: La mano sull’orecchio, vuole sentire l’urlo del pubblico delle grandi occasioni. Perché un gol così bello, così importante e così decisivo va celebrato nel modo migliore. Detta il passaggio a Segre, rincorre la palla e la colpisce in scivolata, dando la precisione necessaria per scavalcare Gagno. Poi ha pure l’occasione di segnare il 4 a 2 (deve dire grazie a Mancuso) con un tiro di precisione all’angolino a partita praticamente finita. È l’eroe di giornata, il premio alla sua generosa disponibilità. Se qualcuno pensa di poterlo vendere ha fatto male i conti.

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