Palermo, il “talè” di Di Mariano e la psicoterapia di Brunori. Le pagelle ironiche

FOTO PEPE / PUGLIA

I vostri amati e riveriti cronitifosi vi hanno fatto il pacco anche stavolta. Sapevatelo. Ma se l’altra volta la loro assenza aveva una nobile motivazione (la rivendicazione sindacale contro quello spilorcio del direttore che non li fa ubriacare abbastanza) questa volta no: sono scappati di casa dicendo alle innocenti consorti che andavano a una rimpatriata tra amici ed invece sono stati notati di pomeriggio al King Power Stadium di Leicester e in serata – ciucchi come cozze in compagnia di Paul Gascoigne – all’uscita di un pub. 

Ben gli sta: tifavano Leicester e hanno perso contro il Chelsea, volevano vedere tanti gol (ne hanno visti 4) ma io ne ho visti sei, comodamente seduto nel moderno stadio del Cittadella che agli anziani come noi ricorda il Malvagno o l’Ancione. Posso dirvi, in anteprima, che per punizione il direttore li manderà come inviati alla partita tra Canicattì e Catania, domenica prossima, per raccontare estasiati la promozione in largo anticipo del loro amato Catania e per fare shampoo e messa in piega al presidente Pelligra.

Si potrà obiettare che anche il Palermo era ubriaco, almeno nella prima mezz’ora. Ma non è così, c’è stato solo uno spiacevole equivoco. La partita infatti era cominciata con il minuto di raccoglimento per le tante vittime innocenti di Cutro. Ma i giocatori, nel silenzio più totale, si sono addormentati: nessuno li ha risvegliati dall’incantesimo e così i giocatori sono rimasti per 25 minuti a centrocampo, immobili come statue, fino a quando il dott. Matracia non li ha risvegliati dall’ipnosi.

Una partita brutta, diciamo la verità, condizionata interamente dai rigori dati e non dati, reali e inventati. Il primo, quello per il Cittadella, è sembrato un po’ generoso e ha fatto registrare una storia da libro cuore. Dopo aver visto l’arbitro indicare il dischetto, il capitano Brunori – per aiutare la propria squadra – si è subito fiondato sul dischetto, ha preso il pallone e ha chiesto di tirare. Purtroppo l’arbitro se n’è accorto, gli ha detto che non si poteva fare e ha tirato Antonucci che ha spiazzato Pigliacelli per il 2 a 0.

Brunori – ancora sotto choc – ha voluto rifarsi qualche minuto dopo. Rigore per il Palermo e Brunori si è ripresentato dal dischetto, questa volta nell’altra area. Stavolta gli si è avvicinato Di Mariano, al quale è stato sufficiente uno sguardo al compagno e una parola tanto sintetica (quattro lettere) quanto efficace. No, non era suca, perché il rispetto al capitano non deve mai mancare. Di Mariano gli ha sussurrato all’orecchio un “talè” che non ammetteva repliche, è andato al dischetto e ha segnato il rigore del 2 a 1 con una legnata sotto la traversa.

Quel rigore è stata una liberazione, una sorta di seduta terapeutica dallo psicologo per il capitano, rimasto prigioniero di un incubo per una intera settimana in cui vedeva dischetti ovunque. E finalmente Brunori si è messo a giocare, segnando il 2 a 2 con una rovesciata di eccelsa qualità che lo ha riportato a pieno titolo nel cuore dei tifosi che cominciavano a preoccuparsi per la salute mentale del capitano.

Che la partita non sia stata una cosa seria lo si capisce da altri due dettagli. Il primo: Di Mariano ha segnato una doppietta, nonostante abbia toccato un solo pallone in tutta la partita. Il secondo, l’arbitro aveva sbagliato a espellere Corini: aveva detto al quarto uomo di mandare fuori l’allenatore del Cittadella, il quasi omonimo Gorini, ma quello non ha capito niente e così l’arbitro alla fine ha mandato a casa tutti e due. Secondo fonti non confermate, l’arbitro – che è riuscito incredibilmente a essere il peggiore in campo – avrebbe cacciato gli allenatori sperando che la qualità della partita potesse migliorare. E invece no. Zero emozioni fino al 93esimo quando il direttore di gara ha visto un fallo di mano di Nedelcearu e ha assegnato un altro rigore. Per fortuna c’era fuorigioco ed è finita 3 a 3 altrimenti Nedelcearu avrebbe raggiunto i vostri cronitifosi all’uscita del pub con un unico obiettivo: dimenticare.

A caldo direi che questo pareggio era il minimo sindacale, che ci vuole ancora di più. Poi però rifletto: cinque pareggi in sei partite. E forse, anziché tirare in ballo i se e i ma, è giusto accettare il quinto pareggio consecutivo. Verranno tempi migliori.

Pigliacelli 6: Era da tempo che non subiva tre gol ma onestamente: cosa poteva farci? Anzi, è stato provvidenziale in un paio di occasioni. Agnostico.

Mateju 5,5: Si muove in area con la stessa determinazione di una mamma che trasporta la carrozzella. Delicato (troppo). 

Nedelcearu 5,5: Si iscrive a un corso di ballo “liscio” come un romagnolo qualunque. E in effetti dimostra di essere portato alla disciplina: come ha lisciato lui in questa partita… Il “mani” nel recupero sarebbe stato troppo. Graziato.

Bettella 5: Nessuno in società gli aveva detto che Marconi era squalificato e così non si è presentato in campo. Disinformato.

Di Mariano 8: Per mezz’ora gioca distratto, sperando che l’arbitro non conceda rigori al Palermo. E invece no. Deve per forza andare al dischetto ma è bravissimo. Raddoppia anche (ma quel gol l’avrei fatto pure io) nonostante giochi tutta la gara con la testa appesantita dal gel. Provvidenziale

(dal 24′ s.t. Valente) 5,5: Un po’ gli abbuttava giocare, non ha ancora recuperato energie dopo tre mesi sparati a mille. Spompato.

Saric 5: Lento e abulico come tanti altri, specie nel primo tempo. Il rigore del Cittadella ce l’ha sulla coscienza. Diesel.

(dal 24′ s.t. Segre) 6: Dà un po’ di sostanza al centrocampo ma nelle gerarchie di squadra per il momento è retrocesso in seconda fila. Ruota di scorta.

Gomes 5,5: La giornata di squalifica gli ha fatto perdere ritmo e sicurezza. Passo indietro.

Verre 7: La scossa la dà lui, guadagnandosi il rigore e giocando bene alcuni palloni tra cui quello del 2 a 2. Elettricista.

(dal 34′ s.t. Damiani) s.v.: Gioca dieci minuti intensi, a piccole dosi è provvidenziale. Cortisone.

Aurelio 5,5: Un esterno di fascia almeno qualche cross in mezzo dovrebbe metterlo. Più efficace in fase di copertura. Timido

Brunori 8: È il cocco dei vostri cronitifosi e sono contento che una perla come la rovesciata dal 2 a 2 l’abbia fatta in loro assenza. Potete dire quello che volete ma è un giocatore essenziale. Specie se non tira i rigori. Pentito.

(dal 1′ s.t. Tutino) 5: Mette la sua attuale mediocrità al servizio di una partita oggettivamente mediocre. Così non disturba nessuno. Coerente.

Soleri 8: Non c’è niente da fare, se entra dall’inizio non segna neanche quando è il migliore in campo. Che strano romanzo che è il calcio… L’uscita di Brunori gli concede l’onore della fascia al braccio e se lo merita. Decorato.

(dal 34′ s.t. Vido) s.v.: Neanche la fatica di allacciarsi le scarpe.

Corini 5,5: La squadra accende la luce con mezz’ora di ritardo (forse per risparmiare?) e ancora una volta spreca un gol di vantaggio. Due difetti che il tecnico non riesce a correggere. Contradditorio.

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12 thoughts on “Palermo, il “talè” di Di Mariano e la psicoterapia di Brunori. Le pagelle ironiche

    1. perchè per ora chi sta fuori non è cosa di giocare. chi sta in panchina entra solo perchè chi sta in campo ha bisogno di uscire o non ne ha più. esempio lampante è quello di valente. crescita costante fino giocare una partita sontuosa col Frosinone e poi crollo, per ora non sta in piedi.e potrei continuare. tra infortuni e cattivi stati di forma non stiamo messi bene. peccato perchè siamo in un momento cruciale della stagione. speriamo di venirne fuori in tempo per lo sprint finale. perchè è vero che l’obiettivo di quest’anno è una salvezza tranquilla, ma avendo i mezzi tecnici a disposizione penso che sia un delitto non provarci

  1. Cari tifosi, dopo I primi 10 minuti-horror mi sembrava di vedere la partita di Perugia, e mi sono detto “..voui vedere che la rimontiamo?”, e così è stato, solo che sul 3-2 mi sono illuso di poterla vincere, ed ora sono molto deluso. I problemi piu grandi restano la difesa traballante (inutile dire che mancava Marconi, perche anche con lui in campo con la Ternana abbiamo subito anche piu di ieri nel primo tempo. E senza un fuorigioco azziccato Nedelcearu avrebbe regalato un rigore piu stupido che ingenuo) e la mancanza di un gioco offensivo: per fortuna che ieri almeno abbiamo capitalizzato le poche occasioni create. Faccio fatica a credere ai miei occhi: abbiamo fatto 3 goal con un tale non-gioco offensivo. Grazie a Capitan Brunori per il grandissimo goal, grazie a Di Mariano per la doppietta e la freddezza (entrambi I palloni pesavano non poco), grazie a Soleri per il gran lavoro sporco e l’assist al bacio, a Verre, l’unico che pareva sapere cosa fare con il pallone nei piedi, e che si è procurato il rigore ed ha messo lo zampino nel 2-2, ed a San Pigliatutto, provvidenziale come sempre. Le note positive finiscono qui ma tutto sommato non sono poche: rimontare 2 goal non è mai banale. Mi ha molto innervosito continuo passare la palla indietro, ci vuole piu coraggio! meglio un palla buttata ammuzzu in avanti che tutti sti passaggetti inutili indietro. Gomes ha giocato male ed ha perso il pallone che si è tramutato nel primo goal subito, ma questo ragazzo (che puo ancora migliorare molto) da quando gioca ha recuperato mille palloni, puo starci una partita steccata. Aurelio ha un buon dribbling ma si vede che è inesperto, meglio il buon Sala, cosi cresce senza stress visto che ora ci sono 9 finali. Saric male, andava tolto prima (lui e non Verre, a meno che non fosse acciaccato) visto il giallo e la prestazione. Tutta male la difesa, forse si puo ri-trovare un posto a Graves. In attacco si è vista eccome l’assenza di Brunori nella ripresa, con Tutino che si è visto solo nell’azione del 2-3. Valente non è purtroppo entrato bene. Ora l’ottavo posto dista due punti e tra due partite c’è la trasferta di Parma, che potrebbe gia proiettarci lontani dall’ultima posizione utile per gli spareggi, se non ci diamo una svegliata e non battiamo il Modena. Forza Palermo

  2. Il problema serio è che Corini non riesce a chiudere o gestire le partite e con le sue sostituzioni, nel tentativo di difendere il vantaggio, trasmette un segnale di difesa ad oltranza e, poiché non sappiamo difendere, puntualmente subiamo la rimonta degli avversari di turno.

  3. Magnifica definizione per Mathieu. Sembra giochi in pantofole. Ma credo che i disastri di Bettella oggi siano stati davvero troppi e determinanti , coinvolgendo tutto il reparto. Peccato . Dopo mesi forse Bettella non poteva reggere i 90 minuti , vero Corini?

  4. Su Tutino invito caldamente ad avere pazienza. Non ripetete l’errore grave fatto con Di Mariano. Non ha ricevuto un solo pallone giocabile, solo lanci ad muzzum dai difensori. Solo Verre ha provato a cercarlo ma ormai era sfinito. Calma. È un buon attaccante e sta dando tutto. Calma.

    1. Calma? E’ patetico, come dimostrano i festeggiamenti dei tifosi del Parma quando l’hanno ceduto.
      Le delusioni della stagione? Lui e Saric, perchè, a differenza di altri, sembrava (secondo alcuni) che fossero arrivati dei gran campioni…

  5. non me ne vogliano Amenta e Ferrara che trovo simpaticissimi, ma secondo me satyricus e di un’altra pasta. è satira di alto livello, acuta e divertente. e poi con la storia di brunori che si è presentato per battere il rigore del cittadella mi ha fatto ridere per 10 minuti. chapeau!

  6. Veramente Saric ha inventato l’assist per Brunori e ha inventato altre belle azioni.
    Gomes ha giocato bene.
    Gomes, Saric e Broh sono i migliori centrocampisti del Palermo, quelli che uniscono qualità e quantità…di certo sono molto più forti dei vari segre e damiani!

    1. Saric ha fatto pena: ed infatti tutti, persino l’immarcescibile Monastra, gli hanno dato un voto insufficiente.
      Gomes? Molto negativo…
      Ma la partita l’hai vista?

  7. Ho sempre apprezzato la stringatezza di Satyricus. La gentilezza del tocco, che ben si addice all’ironia, fioretto, mai sciabola. Stavolta si presenta con una specie di annuario della Guida Monaci (in due volumi). Il tocco diventa a tratti toccata a mano aperta (v.’psicoterapia’). Il burrone, vastasaggine FB, pericolosamente ad un passo.

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