Il Palermo e la cessione della società | Tutto rinviato a dopo i playoff

zamparini al corsport: "Closing, ormai è fatta"

Ci sono un americano, un tedesco e un… palermitano (massì, palermitano: sarebbe friulano ma ormai da 15 anni, nel bene o nel male, rappresenta Palermo): detta così sembra una delle tante barzellette di un filone che non finisce mai. E invece non è una barzelletta: o meglio, non dovrebbe diventarla. Parliamo della cessione del Palermo e degli ultimi sviluppi.

Il primo dato certo è che le trattative vere e proprie non decolleranno subito ma si aspetterà la fine dei playoff. Non è una questione di prezzo (perché le due ipotesi – serie A o serie B -sono già state valutate) ma soprattutto di tranquillità della squadra impegnata a giugno nelle partite più importanti della stagione.

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L’altro dato certo è che le dimostrazioni di interesse non mancano e la cosa era abbastanza prevedibile dopo la vicenda dell’istanza fallimentare che alla fine – conclusasi positivamente per il Palermo – ha avuto anche il merito di fare chiarezza sui conti, quantificando debiti e crediti, costi e valori. Il prezzo, insomma, sarebbe praticamente “obbligato”, fissato da regole di “mercato”, al netto però degli aspetti sentimentali.

Chi sono i potenziali compratori, e quale reale interesse hanno verso il Palermo, resta invece un mistero. C’è di sicuro un fondo americano (ma non sembra in nessun modo legato a Frank Cascio) che sembra piuttosto credibile e solido, c’è un gruppo targato Germania del quale non si sa ancora molto, ci sarebbe stato anche un contatto “italiano” con Enrico Preziosi – presidente del Genoa e amico di Zamparini – che però sarebbe scemato già all’inizio. Delle trattative è stato incaricato il neo consigliere di amministrazione Andrea Bettini, avvocato, consulente di Zamparini che ovviamente è informato di tutti i movimenti e che ha più volte manifestato la possibilità di lasciare il Palermo entro pochissimo tempo. “Sono agli sgoccioli – ha detto il patron in una delle ultime interviste – e nella prossima stagione il Palermo avrà un altro proprietario”.

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L’altra variabile – non di poco conto – è la reale volontà di vendita da parte di Zamparini. E qui entriamo nel campo delle ipotesi, sapendo bene che il balletto del “vendo – non vendo” è cominciato già anni fa e che c’è un forte conflitto tra cuore e ragione. Zamparini, seguendo il filo della ragione, sa perfettamente che il suo tempo è finito, il rapporto con la tifoseria e la città è piuttosto logoro, le disponibilità finanziarie non sono più quelle di una volta, l’età avanza, l’entusiasmo diminuisce e in questo senso le indagini della Procura hanno dato il colpo di grazia.

Il cuore suggerirebbe invece a Zamparini di continuare, a maggior ragione se dovesse arrivare la serie A che riporterebbe il Palermo su palcoscenici più autorevoli; inutile girarci intorno, il calcio è la sua vita da oltre 30 anni, un giocattolo che lo intriga e del quale si sente parte integrante e – non ultimo – si sente davvero legato al Palermo sebbene negli ultimi tempi siano arrivate solo delusioni in buona parte causate da sue “scommesse” perse.

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24 thoughts on “Il Palermo e la cessione della società | Tutto rinviato a dopo i playoff

    1. sulla mancanza di romanticismo, specialmente da parte di un padrone e nel calcio-business di oggi, sottoscrivo al 100%

      1. Non vedo molto romanticismo nelle altre realtà calcistiche, italiane e straniere. Il business ha massacrato il romanticismo, facciamocene una ragione (gm)

  1. “Il calcio è la sua vita”nooooo il calcio è il suo ,ma in generale anche quello di tutta la famiglia ,core business!!!anzi purtroppo il Palermo Calcio e la sua cassa sono diventati il vero business della Zamparini family!purtroppo tutto questo sulla ma pelle neanche squali come preziosi e Lotito hanno saccheggiato quanto lui!spero solo che esca e basta e che all’uscita non se lo fili nessuno perché a dispetto di tutti non merita chi ha ricevuto amore e rispetto da una città intera e ha ricambiato con prese x i fondelli

  2. Se non lo vedo andar via non ci crederò mai! Quanto al “giocattolo” di cui non può farne a meno, se ne vada a cercare un altro da qualche altra parte!!!

  3. Scusa Guido, il cuore di Zamparini è lo stesso che lo ha portato a vendere pure i chiodi dei muri di viale del Fante, ad incassare centinaia di milioni di diritti sportivi e televisivi, a tagliare le spese al settore giovanile, ad acquistare tanti signor nessuno per poi rimanere sempre con una voragine nel bilancio? Ed accusare, prendere in giro, offendere continuamente i tifosi è sempre cuore? Dai, che non lo pensi nemmeno tu, uno che è cresciuto a pane e Renzo Barbera (inteso come uomo, non come stadio) non può accostare il termine cuore al cognome Zamparini.

    1. Non concordo con questa versione. Zamparini nei primi anni è stato il presidente che tutti vorrebbero ed è stato giustamente osannato. Negli ultimi anni ha commesso molti più errori ma non ha avuto più la capacità economica di un tempo. Non credo che abbia insultato i tifosi, semmai – questa è la mia versione – ha fatto errori di comunicazione (che ha pagato in termini di popolarità). Sul fatto che abbia intascato centinaia di milioni ribadisco: non lasciatevi fuorviare da qualche plusvalenza vantaggiosa, i soldi li ha anche usciti e la verità sta nei bilanci che abbiamo studiato bene negli ultimi tempi. Tranne che non si voglia pensare che abbia “imbrogliato” le carte e io non ho elementi per dirlo, penso neanche tu. Su questo potrà fare chiarezza l’indagine della Procura (gm)

      1. Dai, ancora questa fiaba delle ridotte capacità economiche? Ma l’Atalanta chi c’è l’ha, Bill Gates? L’ultima volta che Zamparini ha messo soldi di tasca sua nel Palermo credo sia stato nel 2006, nel 2011 eravamo a Roma in finale con uno squadrone. Cinque anni in cui si vendeva, ma si reinvestiva adeguatamente e, con un minimo di stabilità in più (ovvero se Zamparini si fosse fatto i c…i propri invece di giocare al super allenatore) avremmo probabilmente vinto qualcosa.

        Il Palermo andava da solo, con le sue gambe e con fatturati importanti, poi, di colpo, di ultra milionario sono rimaste le sole entrate, le uscite si sono ridotte in maniera drammatica e malgrado questo si è creato il famoso buco in bilancio. Su cui i magistrati, giustamente e finalmente, hanno iniziato a indagare.

        Ad ogni modo Zamparini può avere avuto problemi economici col suo gruppo, ma il Palermo non ne doveva soffrire, perché incassi, diritti tv e di lega, plusvalenze, erano sempre gli stessi.

        E al di là di tutto lo ripeto e anzi rafforzo il concetto: associare la parola cuore alla figura di Maurizio Zamparini è puro esercizio ossimorico.

        1. Le ridotte capacità economiche non sono una fiaba, sono la realtà. Dopodiché si può discutere sul suo operato e come ho detto spesso Zamparini ha fatto molti errori di gestione e di comunicazione, a cominciare dall’anno dell’ultima salvezza (miracolosa) in A coincisa con un valzer di allenatori da fare ridere l’Italia (gm)

          1. La fiaba consiste nel credere e nel continuare a scrivere che Zamparini non ha più messo soldi nel Palermo per suoi problemi finanziari quando invece, raggiunta la serie A, il Palermo si reggeva economicamente da solo con le entrate derivanti da diritti televisivi, sportivi, incassi al botteghino e in più le milionarie plusvalenze dovute al lavoro di due persone competenti come Foschi e Sabatini. In pratica quello che fanno oggi le medie società di A, Fiorentina, Torino, Atalanta, lo faceva pure il Palermo, senza che Zamparini, per cinque anni dal 2006 al 2011 ci mettesse più un euro.

            Dire che siamo arrivati a questo punto per i problemi economici personali di Zamparini dal 2012 in poi significa di fatto avallare il teorema della Procura, secondo cui il denaro veniva distratto da una società sana, il Palermo e dirottato attraverso passaggi quantomeno arditi ad altri lidi esteri, con la collaborazione di personaggi piuttosto discutibili e per mezzo di operazioni di mercato di facciata, vedasi l’immenso elenco di giocatori dal nulla venuti e nel nulla finiti proprio dal 2012 a seguire.

            Per finire e tornando un attimo al rapporto proprietà-tifosi, altro che errori di comunicazione! Zamparini, escludendo per un attimo che abbia usato il Palermo come bancomat personale (ripeto che sarà un tribunale a stabilirlo), ha sempre trattato la società come il suo giocattolino e i tifosi in tutto ciò non hanno mai avuto un ruolo. Se non è insultare il dichiarare spavaldamente non più di 9 mesi fa che “di non temere gli spalti vuoti perché i tifosi allo stadio contano economicamente meno del 5% delle entrate”, sotto inteso “di voi non me ne frega un c…o”, cos’è? E poi il “cuore”, un episodio su tutti: mentre in 40000 si piangeva all’Olimpico applaudendo il giro sotto la curva dell’altrettanto in lacrime Delio Rossi, lui impassibile pensava solo a come farlo fuori il prima possibile. In quella finale di coppa Italia c’era soltanto una persona cui non fregava niente ed era il presidente di una delle società. Altro che cuore!

  4. otto anni fà eravamo in 40.000 a Roma…sembra passato un secolo! Con chi dobbiamo provare rancore? ( e non dico altro)…

  5. E’ disgustoso sentire parlare questa , ch sicuramente segue la squadra dal proprio divano,senza ricordarsi da dove venivamo prima dell’arrivo di Zamparini

  6. Sto seguendo la vs trasmissione ma Guzzetta che dice???mi sembrava un po’ più astuto ma che c’azzecca il paragone che n il proprietario di casa ecc ma ha capito che stiamo parlando di una società di calcio o no?ma perché non fate paragoni intelligenti riflettete non il solito parlare…palermitano senza nessun tipo di ragionamento .poi volevo dire la A con una squadra degna muove mercato commercio ecc come gli ultimi annni muove solo i morti

  7. “ …e invece non è una barzelletta: o meglio, non dovrebbe diventarla. Parliamo della cessione del Palermo e degli ultimi sviluppi.” Ma di che stiamo parlando? Ma ancora con questa storia? Ancora a scrivere di questa questione? Una barzelletta lo è diventata orami da tempo, o forse ci siamo già dimenticati degli sceicchi vestiti di tutto punto presentati qualche anno fa e pronti ad investire non ricordo quanti milioni?
    No grazie, ne ho abbastanza di questa storia, se ne potrà parlare seriamente solo a cose fatte ( prima o poi avverrà, nulla dura per sempre). Il Palermo fino ad allora seguitevelo voi, per quanto mi riguarda finchè ci sarà questa proprietà io mi dedico ad altro. Non sono un vero tifoso? Non ci tengo. Divertitevi.

    1. per alcuni conta solo il risultato passando sopra tutto e tutti, pieno stile rubentus. tra un po arriverà il solito a dire che siamo tifosi da salotto ignorando che magari gente come il sottoscritto era alla favorita quando di stefano diede il pugno a barbana facendogli saltare la finale col bologna, che era proprio a roma contro il bologno e ancora ne ricorda i pianti di bambino quale eravamo, che era a battipaglia, a cisterna di latina, al tre fontane…
      il tifo è dignità non risultati!

      1. Questa risposta sarebbe riferita a me? Io patenti di tifoso non ne voglio, tantomeno ne attribuisco a nessuno. Ognuno sia libero di fare ciò che ritiene giusto. Io rivendico solo il diritto di dire che se una cosa non mi entusiasma più ( e qui i risultati c’entrano poco) e mi ha privato di qualunque passione, semplicemente mi dedico ad altro.
        Il tifo ad ogni costo, i motti tipo “ fino alla fine” , “ una fede” ecc… non mi interessano. Non sono un vero tifoso? Pazienza, non lo pretendo, mi basta essere un semplice sportivo a cui piace vedere un Palermo in cui, al di là della categoria, ci sia un programma e una certa continuità. Vedere cambiare 5/6 allenatori l’anno, DS e giocatori come i calzini lo trovo assurdo, A me un calcio fatto così non mi entusiasma, non mi interessa e non lo devo per forza seguire. Buon divertimento a voi.

  8. Scusa Furio, non avevo letto bene il tuo messaggio . Si siamo d’accordo, il tifo prescinde dai risultati e anche dalla categoria.

  9. Ma cosa difende ancora signor monastra a questo spirito immondo lei che scrive di sport quando sappiamo tutti quello che ha fatto in questi ultimi anni programmare le retrocessioni a tavolino non sono errori eh si no si vulissi pigghiari pi fissa i cristiani eh no

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