Palermo, la rimonta nasce dietro: Inzaghi blinda la difesa
Il Palermo riparte dalla difesa: il club rosanero ha chiuso la saracinesca tornando a essere la miglior difesa della Serie B (al pari del Modena) con soli 11 gol subiti. Inzaghi ha infatti compiuto delle scelte forti non solamente in attacco ma anche in retroguardia, decidendosi di affidarsi all’esperienza e di ridurre al minimo gli esperimenti.
La rimonta parte dalla difesa
9 punti in 3 partite e un solo gol subito, non può essere un caso: il Palermo ha serrato i ranghi, è tornato a correre per 90′, pressare alto e difendere “meglio”. La rimonta imbastita in campionato che ha portato i rosanero già a -2 dalla zona promozione passa da un netto miglioramento delle statistiche difensive. Dopo il bruttissimo ko contro il Monza per 0 – 3 il Palermo ha concesso appena 3 gol in 6 partite giocate.
Contro la Sampdoria è andato in scena un altro atto di “Inzaghismo”: il Palermo nel secondo tempo (ma anche alla fine del primo) non è più riuscito a ripartire. I rosanero, a differenza dei match contro Pescara e Carrarese, non sono riusciti a trovare il raddoppio per chiudere la partita e si sono abbassati parecchio. La Samp ha preso il controllo del gioco ma il Palermo è stato dentro la partita, ha difeso bene e saputo soffrire, senza concedere neanche un tiro in porta (l’unico brivido un colpo di testa di Coda nel primo tempo).
Una situazione simile i rosanero l’avevano già vissuta contro un avversario di livello superiore, sempre al “Barbera”: contro il Venezia gli uomini di Inzaghi capirono ben presto come quella non fosse la loro partita e riuscirono a portare a casa il pareggio lasciando il possesso ai lagunari e difendendosi senza concedere troppo. Quello era il Palermo “sano” di inizio stagione, questo visto contro la Sampdoria è un Palermo che a piccoli passi sta riprendendo consapevolezza dei propri mezzi e che non si vergogna a sporcare le partite qualora ce ne fosse bisogno.
Scelte forti: Bereszynski scavalca Peda e Diakité
Non solo una questione di atteggiamento o di tattica ma anche di uomini: Inzaghi ha deciso di affidarsi all’esperienza di Bereszynski facendo accomodare in panchina Peda e Diakité. E’ proprio l’ultimo acquisto arrivato con il mercato degli svincolati per sostituire Magnani che a suon di prestazioni positive si è preso il posto al fianco di Bani e Ceccaroni. In quel ruolo prima di lui si sono alternati proprio Peda, Diakité e anche Pierozzi, tutti con risultati altalenanti.
Bereszynski sembra essere quello che, consapevole dei propri limiti, interpreti al meglio il ruolo: poche scorrazzate offensive, nessuna pretesta di impostazione dal basso, solamente tanta applicazione con buone chiusure difensive e giocate intelligenti dettate dall’esperienza che solo lui ha rispetto agli altri contendenti.
Il perno resta Bani, bene Joronen e Ceccaroni
Le certezze del Palermo rimangono però altre: Mattia Bani si è preso la fascia di capitano del Palermo a suon di prestazioni, affermandosi non solo come leader tecnico (insieme a Pohjanpalo) ma anche come leader caratteriale e quest’ultima è stata una richiesta esplicita di Inzaghi.
Nota di merito anche per Joronen e Ceccaroni: il portiere e il difensore sono sempre autori di prestazioni positive. Joronen si è reso protagonista di interventi molto importanti che hanno permesso al Palermo di subire pochi gol e risalire la classifica, mentre Ceccaroni, oltre a essere più che sufficiente in fase difensiva, è spesso l’arma in più dei rosa in zona gol, con le sue scorribande e la sua pericolosità sul gioco aereo.
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