Palermo, l’elmetto non basta: sogno finito. Le pagelle ironiche di A&F

Il clima è da guerra vera. E noi ci siamo attrezzati! Uno scolapasta per elmetto, la mimetica del generale Figliuolo e l’immancabile fiaschetta per il whiskey da mettere vicino al cuore, sperando ci protegga da una pallottola vagante. La battaglia del Partenio per noi comincia così, dopo tre giorni di tensione fuori dal comune e la consapevolezza che potremmo non superare la serata per evidente incapacità fisica. Filippi conferma la difesa a tre e sulle fasce Accardi e Valente. Rientra Luperini e in avanti c’è un attacco leggero Floriano – Kanoute con Santana ad ispirare da dietro.

L’Avellino parte forte, come previsto, e il nostro cuore non regge bene. I biancoverdi si buttano in area ogni tre secondi ma l’arbitro, che pare un corazziere per quanto è grosso, non si fa intimidire. La prima vera azione da gol è però del Palermo con Kanoute che si trova una palla tra i piedi e tira, purtroppo, sul portiere. Il Palermo regge e prova anche a giocare la palla ma gli irpini pressano senza sosta anche se non creano particolari pericoli. Noi cominciamo a non respirare per lunghi tratti della partita. Al 25’ Pelagotti para su una grande punizione dal limite, la pressione dei locali aumenta e anche la nostra schizza alle stelle.

Purtroppo l’Avellino riesce a passare in vantaggio grazie a un numero di Maniero che lascia sul posto due avversari che, invece di abbatterlo, sembrano due ballerini di tango per come si spostano. Palla in mezzo e il palermitano D’Angelo non ha nessuna pietà e non sbaglia a pochi centimetri dalla porta. Si chiude il primo tempo con il risultato che speravamo proprio di non vedere. Al rientro neanche il tempo di capire se ci sono cambi, che Kanoute prende la traversa con un tiro che ci sembrava totalmente inutile!

Il secondo tempo scorre troppo veloce e ci rendiamo conto che può salvarci solo un episodio perché l’Avellino si chiude a riccio e ad ogni contatto i giocatori in maglia verde si sdraiano sul prato come neanche si poteva fare in spiaggia a Mondello fino a poco tempo fa. Entrano Silipo e Saraniti per Marong e Santana e ci sembra la mossa giusta per provarci. Proprio Silipo è subito protagonista lanciando Valente che controlla e tira troppo centrale in quella che è la migliore occasione per pareggiare. Al 75’, dopo una nuova occasione per Valente, Fella sbaglia un gol che sembra fatto. I minuti trascorrono inesorabili e l’Avellino fa di tutto per perdere più tempo possibile con giocatori che si buttano a terra come folgorati a ogni contrasto. Ad un certo punto ne abbiamo contati 5 contemporaneamente. Trascorre anche il recupero e siamo fuori dai playoff.

I rosanero non hanno giocato male nei 180 minuti ma pagano un campionato complessivamente anonimo che queste ultime positive prestazioni non possono certamente fare dimenticare. I playoff restano una lotteria e noi non avevamo il biglietto vincente. È stata una stagione mediocre ed è finita come era prevedibile perché i sogni si avverano di rado. Ora ci sarà tempo per pensare al futuro che non ci sembra particolarmente roseo. Per ora restiamo soli a soffrire, come ci è successo tante volte in questa disgraziata vita da tifosi rosanero. Purtroppo ci siamo abituati. Good night and good luck!

Pelagotti 6 – Non può fare nulla sul gol che vale l’eliminazione. Incolpevole.

Marong 5 – Il clima da playoff lo mette sotto pressione ed ogni volta che la palla arriva dalle sue parti noi tremiamo. Stressato (lui ma anche noi).

(dal 14′ s.t. Silipo) 6,5 – Con il suo splendido assist per Valente crea l’occasione più ghiotta della gara per i rosa. Peccato.

Lancini 5 – Gioca attento e preciso tranne che, purtroppo, in una occasione. Ed è quella decisiva, ma in negativo. Fatale.

(dal 43′ s.t. Doda) s.v.

Marconi 5 – Una partita caratterizzata dalle incertezze, tra cui quella che alla fine costa l’eliminazione. Ma perché non ha abbattuto Maniero invece di spostarsi? Damerino.

Accardi 6 – È sicuramente uno dei migliori, soprattutto per la furia agonistica e la voglia di lottare fino alla fine. Peccato che nel gol che ci condanna ci sia anche qualche sua colpa. Indomito.

Luperini 5 – La continua pressione degli irpini lo costringe a ripiegare e soffrire in fase di copertura e così il suo apporto in fase offensiva è nullo. Deludente.

De Rose 6,5 – Le maglie verdi spuntano dappertutto ma lui ci prova comunque a dare ordine e dettare i tempi alla squadra. Geometra.

Valente 7 – E’ l’attaccante più pericoloso tra i rosa spaziando su tutto il fronte offensivo e giocando praticamente tutti i palloni. Stavolta però non è fortunato in fase conclusiva. Tuttologo.

Santana 6 – Noi la sufficienza gliela diamo a prescindere ma onestamente questa volta l’età e gli acciacchi si sono visti tutti. Capitano di mille battaglie.

(dal 14′ s.t. Saraniti) 5 – Da quando entra in campo gli avellinesi hanno deciso che ogni volta che li tocca devono stramazzare a terra, come quando Superman viene a contatto con la Kriptonite. Dc Comics.

Floriano 5 – Non riesce nemmeno una volta a creare superiorità o scartare gli avversari. Imballato.

Kanoute 6,5 – Probabilmente una delle sue migliori partite in maglia rosa nella serata più triste. Neanche la fortuna lo assiste, quando colpisce la traversa con un tiro improvviso. Sfigato.

(dal 36′ s.t. Almici) s.v.:

Filippi 6 – Gli chiedevamo un miracolo che purtroppo non è arrivato. Il suo Palermo è apparso più squadra rispetto a quella che metteva in campo il suo predecessore ma alla fine il risultato è comunque impietoso ma a lui si può rimproverare poco. Illusione (per noi).

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