Palermo, non sottovalutare il Potenza: in casa ha fermato molte grandi…

FOTO PEPE / PUGLIA

Il pareggio con l’Andria ha lasciato l’amaro in bocca. I due punti persi pesano tantissimo in questa fase della stagione, ancor di più se si considerano la vittoria del Catanzaro a Messina – ora a +6 dal Palermo – e le aspettative tradite degli 11 mila tifosi accorsi al Barbera. Per tenere il passo di Monopoli, Francavilla e Avellino – appaiate a quota 55 punti – gli uomini di Baldini dovranno vincere a Potenza, dove affronteranno un altro avversario impegnato nella lotta salvezza.

Contro l’Andria il Palermo ha decisamente sbagliato approccio. Adesso sarebbe meglio pensare alla trasferta di Potenza come a una sfida d’alta classifica dove non c’è nulla da dare per scontato. Ragionare sul gap qualitativo non ha senso se non si ha piena padronanza dei propri mezzi: troppe le leggerezze difensive pagate a caro prezzo.

Al Viviani sarà vietato sbagliare, il Potenza si approccerà alla partita come fosse una finale. Messina e Taranto sono impegnate rispettivamente contro Monopoli e Avellino, ciò significa che per i lucani la posta in palio è tanto alta quanto a portata di mano. Da Baldini ci si aspetta dunque una gestione della gara all’insegna del pressing alto e, soprattutto, della lucidità.

I lucani sono reduci dalla vittoria esterna nel derby con il Picerno (1-0), risultato che ha permesso loro di guadagnare una posizione e avvicinarsi verso la fine del tunnel. Gli uomini di Arleo sono ora al 17° posto con 30 punti, a 2 lunghezze dal Messina e a 6 dalla salvezza diretta. In generale il Potenza vive un discreto momento, con 8 punti guadagnati nelle ultime 5 giornate.

È riuscito a rallentare la corsa la corsa del Catanzaro rimediando un buon pareggio casalingo a reti inviolate, e soprattutto ha accorciato le distanze dal Taranto grazie a un altro pareggio interno (1-1). Gli altri 6 punti li ha conquistati in trasferta battendo il Latina con un netto 3 a 0 e aggiudicandosi poi il derby lucano.

Fra tutte le sfide di bassa classifica che il calendario mette davanti al Palermo, quella contro il Potenza è probabilmente la più ostica. Per almeno due motivi. Il primo: i lucani hanno buone ragioni per credere nella salvezza, visto che Messina e Taranto non sono distanti. Il secondo: il Viviani è un campo difficile, dove i padroni di casa hanno raccolto 21 punti, subito 15 gol e perso solo 4 partite. Si tratta del miglior bilancio interno fra le squadre attualmente in zona playout. Inoltre, il Catanzaro è solo l’ultima delle grandi squadre che a Potenza hanno lasciato punti: qui hanno pareggiato anche Bari, Monopoli e Turris.

Il pubblico è tornato a sostenere la squadra dopo un raffreddamento nelle ultime due stagioni. Fino a due anni fa il Potenza disputava i playoff, oggi rivive lo stesso incubo retrocessione dello scorso anno e i tifosi fanno fatica a vedersi ridimensionare sogni e aspettative fino a questo punto.

Lo scorso campionato a salvare la squadra fu Fabio Gallo, rimasto al timone fino alla decima giornata di questa stagione. La crisi di risultati ha poi indotto la società a sostituirlo con Bruno Trocini, a sua volta esonerato 3 mesi dopo a causa dello scarso rendimento. Fatale la sconfitta con il Monterosi alla 23a giornata.

Oggi la rosa è affidata a Pasquale Arleo, che a Potenza aveva già allenato nella stagione 2006/07. Sotto il suo mandato la media punti è raddoppiata, passando da 0.7 a 1.5. Il nuovo tecnico ha mantenuto la difesa a 3 schierata da Trocini, con cui condivide la preferenza per il 3-4-1-2. Tuttavia, contro il Picerno ha optato per il 3-4-3, scelta che alla fine si è rivelata esatta. “È stata l’arma in più per questa gara e lo sarà anche per le gare in avanti” ha dichiarato Arleo nel post-gara.

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