Palermo, palloni, sospetti e vergogne. Quando il giudice diventa centravanti

Se non vedete l’Italia ai Mondiali non è solo colpa di Ventura ma di un calcio italiano sempre più malato e sempre meno governato. Non mi sembra che negli altri principali campionati europei si debba aspettare due mesi prima di dare la definitiva fisionomia alla nuova stagione. In Italia sì. Il Frosinone, il Parma, il Palermo, il Chievo hanno finito le loro fatiche calcistiche da un bel po’ ma sono impegnate nelle aule della giustizia sportiva (per ora, almeno, solo sportiva); fioccano i ricorsi e i sospetti. Qualcuno rischia di non iscriversi ai campionati. Ma che calcio è?

PALERMO, SEQUESTRO DA UN MILIONE. INDAGATO GIAMMARVA

Più penso a Frosinone – Palermo e più mi sale un senso di malessere. Si può discutere dell’ingenuità della squadra rosanero e del gol subito in malo modo nella finale di ritorno ma se ripenso alla vicenda dei palloni lanciati in campo nei minuti finali (che ha già varcato abbondantemente i confini italiani e ha fatto ridere mezza Europa) mi domando: può una simile storia non preludere a una sanzione esemplare? E l’arbitro che cambia decisione sul rigore senza apparente motivo? E i calciatori che tirano palloni in campo anche dalla panchina? E un’invasione di campo che interrompe di fatto la gara mettendo anche a rischio l’incolumità dei giocatori?

Per non parlare del Parma e dei messaggini di Calaiò per i quali si andrà a processo per capirne la gravità. Per non parlare del Chievo che rischia adesso guai seri per plusvalenze fittizie (ancora presunte) insieme al Cesena per il quale la Procura ha chiesto il fallimento e che rischia di sparire dal campionato dopo averlo pesantemente condizionato con i suoi buoni risultati contro Parma, Frosinone e Palermo.

CESENA E CHIEVO DEFERITE PER PLUSVALENZE FITTIZIE

Il calendario dei “processi” è fitto (e il Palermo, tra l’altro, continua a combattere la sua “battaglia” con la Procura di Palermo che oggi si arricchisce di un altro capitolo LEGGI QUI). Saranno dei giudici a fissare le responsabilità e a irrogare le eventuali sanzioni sulla base del codice ma – credo – anche su personali interpretazioni visto che la vicenda dei palloni non trova precedenti in nessuna parte del mondo, che la gravità dei messaggi di Calaiò può essere soggettiva. Per il prossimo mese e oltre, anche fuori dai recinti della giustizia sportiva, si parlerà di tante brutte storie di calcio. Non si discuterà più di un gol sbagliato da un attaccante, i gol decisivi per le sorti di una squadra o dell’altra li dovranno segnare i giudici. Travestiti da centravanti.

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