Il Palermo perde il referendum e la Savoia è indigesta. Le pagelle ironiche di A&F

FOTO PUGLIA / PEPE

A noi il Savoia ci fa venire in mente la torta, il referendum sulla Repubblica e le sfide infuocate della serie C e quindi ci sediamo abbastanza emozionati e tesi anche perché le squadre, per renderci più complicata la giornata, si schierano con maglietta e pantaloncini bianchi e neri indossati in maniera opposta: se uno si distrae è fottuto. Ci aspettavamo la curva ospiti piena con presenza anche dei catanesi, ma non si vedono corna e quindi si sarà trattato di notizie infondate! Gioca Ficarrotta ma più che un 4-3-3 ci sembra un 4-3-2-1, per provare l’albero di Natale in previsione della partita dell’Immacolata.

Dopo 5 minuti il Palermo ha già segnato con Ricciardo ma il guardalinee aveva alzato la bandierina e il Var, in serie D, funziona solo in bianco e nero e con l’antenna a baffo, quindi l’arbitro non si rende conto di avere fatto una minchiata e comincia a rovinarci la giornata. Il gol sveglia il Savoia che si mette a giocare e dà l’impressione, per la prima volta al Barbera, di potere davvero mettere in difficoltà il Palermo anche perché a livello fisico i campani sembrano vero giocatori di calcio e la mettono chiaramente sulla rissa, con l’arbitro che lo consente senza ritegno. Al 30’ entrano i tifosi del Savoia e finalmente si accende la partita, con insulti che non si sentivano da anni e fanno commuovere due vecchi romantici come noi.

Il primo tempo scivola via con il Palermo che non riesce a giocare perché il Savoia è messo bene, corre, randella e si rende davvero antipatico attuando una melina con un repertorio di trucchi e trucchetti da professionisti del calcio che fu. Il secondo tempo non cambia e anzi, se possibile, peggiora pure perché il Savoia ha completa superiorità a centrocampo e se ne sono accorti pure i giocatori del Palermo che fanno finta che questa zona del campo non esista più, saltandola con lanci totalmente inutili.

La partita è sporca, brutta e cattiva e si capisce che solo un episodio può risolverla perché di giocare al calcio non se ne parla per meriti degli avversari, cattiva giornata dei nostri e incapacità totale dell’arbitro che non merita neanche questa categoria. Ficarrotta pensa quindi di dare una svolta facendosi espellere per un fallo inutile da terra completando così una partita più inutile di un pettine per uno dei vostri cronitifosi. Al 30’, con il Palermo in dieci che pensa a chiudere almeno sul pari, il Savoia indovina il lancio giusto che beffa una difesa rosanero più indecisa e ballerina del governo sulla vicenda Ilva e pesca Diakite che segna su Pelagotti in uscita.

Entra anche Santana ma ormai è veramente tardi e finisce con una sconfitta che arriva al primo esame vero del campionato. Ma le grandi squadre si vedono nei momenti più difficili e anche i grandi tifosi come noi. Quindi torniamo a casa, apriamo la bottiglia di Talisker avanzata dallo scorso campionato e beviamo pensando che perdere ci fa schifo e non ce lo ricordavamo più, ma consolandoci perché di queste squadre un po’ più serie dovrebbero essercene davvero pochine. Forza Palermo!

PALERMO – SAVOIA, GLI HIGHLIGHTS

Pelagotti 6: sul gol che costa la prima sconfitta non può fare nulla perché l’attaccante campano gli arriva davanti tutto solo. Però ci teniamo a rimarcare il completino fosforescente. Stabilo Boss.

(dal 35′ s.t. Fallani 7): Appena entrato estrae dal cilindro l’unica parata della giornata . Ed è una grandissima parata. Presentatarm.

Doda 5: non aveva giocato male ma il gol Savoia è in gran parte colpa sua che non riesce a chiudere su Diakite che lo infila senza pietà. Uccellato.

(dal 44′ s.t. Ambro) s.v.

Lancini 5: non è un pomeriggio tranquillo come quelli trascorsi recentemente, e si vede. Condivide le colpe sul gol-sconfitta e quindi il voto deve esser lo stesso di Doda. Responsabilità concorsuale.

Crivello 6: in una gara dove si prendono e si danno senza risparmiarsi si esalta e mette in campo rabbia, grinta ed esperienza. Purtroppo non bastano per evitare la prima sconfitta. Combattente.

Vaccaro 5: quando la partita comincia ad accendersi, soffre troppo e perde una infinità di palloni. Impaurito.

(dal 35′ s.t. Lucera) s.v.

Kraja 5,5: gira a vuoto sulla mediana circondato da maglie bianconere ed a poco a poco si smarrisce. Vagante.

(dal 20′ s.t. Langella) s.v.

Martin 5: il Savoia se lo è studiato bene e sa che, bloccato il francese, il Palermo perde almeno la metà del suo potenziale in fase di impostazione. Viene marcato ad uomo stile anni ’80 e ci capisce poco o nulla. Francobollato.

Martinelli 6: è l’unico che nel centrocampo rosa cerca di rimanere lucido e provare a ragionare, dopo avere arpionato un numero impressionante di palloni. Ma invano. Deluso.

Ficarrotta 3: doveva essere la giornata decisiva per convincere dei suoi mezzi, certamente notevoli. Invece si trasforma in un incubo. Non riesce mai a superare gli avversari, perde continuamente il pallone alla ricerca di dribbling impossibili e, a fronte di un arbitro che già perdona poco e niente al Palermo, alla fine si fa pure cacciare per uno stupidissimo calcione a palla lontana cadendo nelle provocazioni dei marpioni del Savoia. Pollo.

Ricciardo 5,5: ci dicono che il suo gol (annullato per fuorigioco) forse era regolare, rimane comunque troppo poco per una prestazione gagliarda ma che lo vede abbandonato sulla tre quarti avversaria. Triste y solitario.

Felici 4: non ne azzecca una e nel clima da battaglia si vedono tutti i limiti della sua giovane età. Imberbe.

(dal 36′ s.t. Santana) s.v.

Pergolizzi 4,5: il Savoia gli “incarta” la partita e lui non fa niente per districare il Palermo da una situazione difficile che alla fine gli costa la sconfitta. Cambi tardivi e pressoché inesistenti, variazioni tattiche non pervenute, capacità di modificare l’andamento della gara nulla. Passo indietro.

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