Palermo, semplicità e alternative: Filippi ha già le idee chiare

FOTO PEPE

L’arma migliore di questo Palermo targato Giacomo Filippi è la semplicità. I rosanero, grazie al ritiro precampionato, hanno perfezionato dei meccanismi che si erano visti nel finale della passata stagione e li hanno consolidati. Il tecnico vuole una squadra aggressiva, che recuperi subito il pallone e verticalizzi con rapidità, con la voglia di dominare la partita.

La freccia in più del Palermo versione 2021/22 è la profondità dell’organico, che permette delle variazioni al tema tattico predefinito. Non solo il 3-4-2-1, quindi, ma saper cambiare modulo di gioco anche a gara in corso potrebbe essere determinante nel corso di un campionato lungo e complicato come la Serie C.

DIFESA A TRE… E MEZZO

La difesa a tre è il cardine su cui Filippi ha costruito il “suo” Palermo, sin dal debutto nel derby contro il Catania. Nei mesi estivi, però, si è vista un’evoluzione tattica molto interessante; il “braccetto” di destra – finora Marong ma in campionato ci saranno soprattutto Accardi e Buttaro – si allarga molto in fase di costruzione da dietro, lasciando lo spazio a De Rose che si abbassa in quella zona di campo per impostare sempre con tre uomini (il capitano e gli altri due centrali). In questo modo, Almici può stringere la sua posizione e sfruttare le sue grandi qualità tecniche in una posizione nevralgica, lasciando l’esterno ad Accardi (o a Buttaro, come visto nel secondo tempo della gara col Picerno). Sulla sinistra, invece, il “braccetto” rimane più bloccato mentre a dare ampiezza ci pensano Valente o Giron.

A CENTROCAMPO QUALITÀ ED ESPERIENZA

Anche il centrocampo a quattro – con due mediani e due esterni – è un punto fermo del Palermo. De Rose si è preso la squadra sulle spalle, è il capitano ma soprattutto un leader tecnico e carismatico. Luperini non è appariscente durante i 90 minuti ma comunque garantisce corsa, inserimenti e gol. I rosa, poi, si possono permettere il “lusso” di lasciare in panchina Odjer. C’è Dall’Oglio, un calciatore forte per la Serie C che può giocare in mezzo ma anche sulla trequarti. A destra gioca Almici, e se ritrova la condizione fisica ottimale può tornare a essere un top, mentre a sinistra Valente (bloccato per ora da un infortunio) è una sicurezza con Giron che si è proposto come valida alternativa.

TANTE SOLUZIONI IN ATTACCO

Il reparto offensivo è stato quello che più di tutti è cambiato dopo il calciomercato estivo e rispetto alla scorsa stagione offre più soluzioni tattiche. Filippi, nelle amichevoli precampionato, ha sempre giocato col 3-4-2-1, quindi con due trequartisti che stringono dentro al campo e vanno a piazzarsi dietro la punta. Floriano e Fella, su cui il tecnico sembra puntare moltissimo, dovrebbero essere i “titolari” sulla trequarti ma poi ci sono anche Silipo (alla stagione della consacrazione?) e Dall’Oglio, considerato un “tuttocampista” dall’allenatore.

In Coppa contro il Picerno, invece, il tecnico ha scelto Floriano dietro alla coppia d’attaccanti composta da Soleri e Brunori. I due nuovi acquisti hanno caratteristiche molto diverse e si completano: l’ex Padova è una punta “classica”, tiene palla ed è bravo di testa e con le sponde; Brunori, invece, attacca la profondità e si muove molto dando fastidio alla linea difensiva avversaria. La soluzione col doppio attaccante e il trequartista “solletica” l’allenatore e nel corso della stagione sarà riproposta, in base all’avversario e al tipo di partita. Con il 3-4-1-2, però, serve un “vero” trequartista, un calciatore che giochi a due tocchi e bravo a farsi trovare smarcato; Floriano sta “studiando” per imparare anche questo ruolo ma intanto la società sta scandagliando il mercato per un tassello in quella zona di campo.

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5 thoughts on “Palermo, semplicità e alternative: Filippi ha già le idee chiare

  1. Oltre Terranova serve un trequartista vero e non un surrogato come nel caso di Floriano adattato una squadra che deve vincere e andare in B non può fare ste pantomime si compra un giocatore vero in quel
    Ruolo!!poi come scrivo da mesi serve una punta forte che fa gol in C per andare in B insomma che faccia la vera differenza con dolerò e brunori sas avremo gli stessi problemi in acanti dell’anno scorso !!e gli altri corrono vedi Catanzaro!!parsimoniosi spendete basta avete rotto con sta parsimonia voi e il duo meraviglia Sagramola e castagnini

      1. alcuni sono come i serpenti, la testa piena di veleno, poi solo la coda: addumannanu picciuli ma un nni vuonnu niesciri.

    1. Mattia e’, come tanti, un perfetto esemplare del tifoso da calcio business, l’involuzione perfetta che serve a mantenere consenso a questo sistema, infatti si tifa per il calciomercato non per la squadra che va in campo, contano solo i soldi e quanto vale la squadra in termini monetari…..purtroppo in parte e’ sempre piu’ vero ma fortunatamente esiste ancora il calcio sport giocato sul campo che ogni tanto li smentisce clamorosamente…..ecco io, all’antica, tifo per quelle smentite! Alla faccia di tutti i fasulli tifosi del business!

  2. Ho notato nelle amichevoli e in coppa italia che gli attaccanti non tirano mai in porta, questo è un problema di risolvere. Gli attaccanti non vengono mai messi nella condizione di calciare in porta, nelle amichevoli e in coppa degli attaccanti solo Fella ha fatto gol.

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