Palermo, tutte le risposte (o quasi) sul futuro “lacrime e sangue”

Se dalla conferenza stampa di venerdì vi aspettavate risposte chiare e dettagliate sul presente e soprattutto sul futuro del Palermo, sia societario che sportivo, sarete rimasti delusi. Risposte ne sono arrivate poche e niente. E francamente non sono sorpreso, probabilmente perché alcune risposte non ci sono. Novanta minuti di parole non sono serviti a delineare lo scenario futuro del Palermo. 

Giornalisticamente avrei sperato in qualcosa di più. Nel senso che il nostro mestiere è quello di informare i tifosi, di fare da interfaccia tra loro e la società. E “titoli” ne sono usciti pochi. Per “smorfiare” i contenuti occorre leggere tra le righe, fidandosi del fiuto e dell’esperienza e magari correndo il rischio di prendere qualche abbaglio.

LACRIME E SANGUE – Semmai è trapelata con chiarezza la preoccupazione di Mirri per il futuro: da un lato la certezza che con i cinque milioni in cassa “continueremo a far fronte agli impegni della prossima stagione” che però, anche in presenza di qualche ricavo, sarà “lacrime e sangue”. Da qui un generico appello alla città affinché “dia un contributo” che sa tanto di disperato Sos lanciato da un’imbarcazione che magari sa dov’è il porto di arrivo ma ha attorno a sé il mare in tempesta. Per essere più chiari: se anche i milioni diventassero circa 8 grazie al botteghino, agli sponsor (vige ancora l’accordo con Infront) e magari alla cessione di Lucca, si arriverebbe più o meno alla stessa cifra investita nella stagione appena finita che è stata nobilitata da un buon finale ma che certo è stata al di sotto delle stesse attese societarie e soprattutto delle cose messe nero su bianco nel progetto che ha vinto il bando e che poi è stato pure rivisto al ribasso a causa della pandemia e della oggettiva crisi economica. E poi? Che succederà dopo la prossima stagione? Ecco una domanda senza risposta.

GUERRA IN SOCIETA’: Tony Di Piazza, l’azionista di minoranza, è stato nominato solo qualche volta e senza mai accenni polemici ma nulla fa pensare che tra le parti ci possa essere un riavvicinamento. Anzi. Fra qualche giorno diventerà operativo il recesso e non sono stati spiegati i dettagli – certamente si passerà dagli avvocati – sul modo in cui questa vicenda sarà trattata e risolta. Di sicuro non saranno rose e fiori.

Che la proprietà voglia passare la mano è ormai noto da tempo. Nell’ultimo mese, fermo restando il mandato a vendere dato alla banca d’affari Lazard, sono stati molti i contatti con gruppi finanziari: singoli imprenditori, fondi d’investimento, perfino prestigiosi marchi di moda ma nessun contatto finora ha avuto adeguata maturazione. Il Palermo – ma forse il calcio in genere, almeno per ora – ha meno appeal del previsto. E dipenderà anche dal prezzo (e dalle condizioni di vendita) che, come ha correttamente ricordato Mirri, lo fa il “mercato”.

ALLENATORE – Filippi resterà l’allenatore del Palermo per tre buoni motivi: perché ha superato l’esame del campo con una buona media punti, perché ha già il contratto per un altro anno ma soprattutto perché ha dimostrato di avere il controllo della squadra che lo ha seguito con abnegazione nella parte finale della stagione. Filippi, contento di restare, parlerà nelle prossime ore con la società e insieme all’area tecnica discuterà su chi confermare e chi cercare sul mercato senza pretendere la luna. “Basteranno circa 6 giocatori”, ha detto Filippi a Mirri in un recente colloquio. 

AREA TECNICA – Con Sagramola saldamente in sella, dovrebbe restare anche il d.s. Renzo Castagnini, “riabilitato” dal buon finale della squadra. Evidentemente, sintetizziamo il Mirri-pensiero, i vertici tecnici non sono stati così “asini” come qualcuno voleva far credere a inizio di stagione ma facendo anche intendere che qualcosa nella gestione della squadra dovrà cambiare e implicitamente ammettendo che si poteva e si doveva fare di più durante “l’era Boscaglia”. 

LA SQUADRA – L’ossatura sarà confermata (quasi tutti hanno un contratto) e si cercheranno adeguati ritocchi in attacco visto che Lucca (a proposito, come sta?) molto probabilmente andrà via. Sicuri gli addii di Palazzi, Rauti e Martin. Crivello e Saraniti, a giudicare dalle ultime scelte, sono “sottovento”. Santana è più no che sì (ma è previsto un incontro); si cercherà di alleggerire il libro paga appesantito l’anno scorso da alcuni giocatori che hanno tradito le attese; il ritiro non sarà in Sicilia ma ancora non è stato deciso dove, probabilmente in Calabria a partire dalla metà di luglio.

P.S.: Continuo a non capire l’eccessivo nervosismo che contraddistingue i rapporti tra la società e buona parte della stampa, come se ci fosse un accanimento di giudizio nei confronti del club che onestamente non vedo. La cosa divertente è che la maggior parte dei tifosi ritiene la stampa palermitana troppo “morbida” nei confronti della società che, a sua volta, ritiene di non essere giudicata in modo equo dalla stampa. Stessi discorsi che sentivo già ai tempi di Matta e Schillaci, poi di Ferrara e Polizzi, poi di Zamparini. E chissà quante altre volte ancora.

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