A tutto Puscas: “Mi aspetto grandi risultati. Studio da Ibrahimovic e…”

É stato il pezzo pregiato del mercato rosanero, adesso deve dimostrarlo sul campo, anche se non dalla prima giornata in cui sarà squalificato. George Puscas si racconta al Corriere dello Sport: “Palermo passo indietro? Non basta l’esordio in A, in Coppa e in Europa con l’Inter. La fortuna arriva o devi creartela. Palermo è un altro gradino, conosco la piazza e mi aspetto grandi risultati“.

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Puscas si sente un “predestinato” e a Salvatore Geraci dichiara: “Credo nei gol e nelle coincidenze. Mi sento un predestinato. Nulla nasce per caso: cinque reti in una sola partita con la Primavera dell’Inter; tripletta al Cittadella; e quando a Benevento ho saltato più di un mezzo campionato, mi sentivo protagonista e siamo entrati nella storia con i miei gol, compreso quella della finale play-off”.

Un solo soprannome: “Come chiamarmi? Non ho vezzeggiativi se non il mio nickname, Puski. Con la “k”, quella che mi avrebbe regalato un cognome prestigioso nel calcio come Ferenc Puskas, più gol che partite, leggenda del ventesimo secolo. Lui ungherese, io rumeno al cento per cento. Fidanzato? No, sarebbe una complicazione per ora”.

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Infine, un viaggio tra i suoi idoli e gli hobby: “Dei miei, nessuno ha mai tifato per una squadra, solo io guardavo la tv, impazzivo per Deco e Torres, scrivevo i nomi del giocatori sul muro dove calciavo. Giocavo nel fango, con la polvere, con il sole e sotto la pioggia. A undici anni andai via di casa. Mamma non voleva, fu mio padre a convincerla. Ho fatto sacrifici, ma aveva ragione. Col tempo dagli idoli sono passato ai campioni da studiare: Ibrahimovic, numero uno, poi Benzema, Lukaku, Kane. Hobby? Playstation, televisione gigantesca, musica hip hop, Chris Brown”.

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