Roma – Leicester 1 – 0, LE PAGELLE: Abraham immenso, Zalewski è una freccia

ROMA – LEICESTER 1 – 0 | Marcatori: 11′ p.t. Abraham (R)

La Roma è in finale di Conference League! Dopo il pareggio di Leicester, i giallorossi battono la formazione di Rodgers grazie al gol nel primo tempo di Abraham e si andranno a giocare il trofeo a Tirana, in Albania, contro il Feyenoord.

E così come nell’ultima gara di Conference all’Olimpico, contro il Bodo, è il pubblico che fa la differenza e trascina i giallorossi al gol dopo pochi minuti. Appunto, al decimo, la Roma sfrutta la debolezza del Leicester sulle palle inattive e colpisce con il solito Abraham. Da lì in poi, i giallorossi giocano ottanta minuti molto intelligenti: Mourinho preferisce non sbilanciarsi e, soltanto quando gli inglesi lasciano spazi, provare a trovare il raddoppio.

Ma, soprattuto, la Roma conferma di essere più solida e compatta e di aver trovato l’identità giusta in difesa. E i risultati lo dimostrano: dalle parti di Rui Patricio non arriva nessun tiro insidioso del Leicester, che da anni si è distinto per avere uno dei reparti offensivi più forti della Premier League.

Roma (3-4-1-2): Rui Patricio 6; Mancini 6, Smalling 6,5, Ibanez 7; Karsdorp 6, Sergio Oliveira 6, Cristante 5,5, Zalewski 7,5 (dal 40′ s.t. Vina s.v.); Pellegrini 6,5; Zaniolo 6 (dal 33′ s.t. Veretout 6), Abraham 7,5 (dal 44′ s.t. Shomurodov s.v.). 

 

Leicester (4-3-3): Schmeichel 5,5; Pereira 5 (dal 24′ s.t. Castagne 6), Fofana 5,5, Evans 5, Justin 6,5; Maddison 5,5, Tielemans 5,5, Dewsbury-Hall 6 (dal 31′ s.t. Perez 5,5); Lookman 5,5 (dal 1′ s.t. Amartey 6), Vardy 5,5, Barnes 5 (dal 1′ s.t. Iheneacho 6).

I MIGLIORI

Abraham: è l’uomo di questa Roma, capace di prendersi sulla spalle i 64 mila dell’Olimpico e trascinarli nel sogno della finale. E il gol, ormai, non fa più notizia. Quello di oggi, il venticinquesimo in stagione, arriva con un colpo di testa fortissimo, sugli sviluppi di un calcio d’angolo, surclassando Pereira. Nel finale arriva stremato, dopo una partita di enorme sacrificio in cui ha combattuto contro tutti.

Zalewski: vispo, attivo e pimpante. L’esterno giallorosso punta sempre l’uomo e fa venire il mal di testa agli avversari con le sue accelerazioni, che permettono alla squadra di creare situazioni di superiorità numerica. Molto interessanti anche i lanci veloci in profondità, come quello che libera Pellegrini del primo tempo, che prendono alla sprovvista la difesa del Leicester. Oggi, infine, anche particolarmente concentrato in difesa, soprattutto nel trovare la posizione giusta. Ed era il più giovane in campo (appena vent’anni).

Ibanez: impossibile non elogiare almeno uno dei centrali giallorossi, che hanno alzato un muro contro Vardy e compagni. Ibanez è il migliore perché è quello più ‘attaccato’ dagli attaccanti del Leicester, eppure non si scompone, mantiene la posizione e recupera tanti palloni. A volte, si lancia all’attacco con dei dribbling insoliti, che però gli danno ragione, permettendo ai compagni di ripartire.

I PEGGIORI

Pereira: l’uomo che ha portato il Leicester in semifinale, con il gol allo scadere contro il PSV, oggi delude. Delude su entrambi i fronti. In attacco è uno spettatore: non si sovrappone e, probabilmente per timore, non verticalizza mai. In difesa soffre terribilmente Zalewski, che lo semina sulla fascia, e si fa sovrastare di testa da Abraham in occasione dell’1-0 (anche se in quel caso la colpa è del tecnico Rodgers, che aveva scelto un accoppiamento folle su corner).

Fofana-Evans: con l’assenza del titolare Soyuncu, i due centrali (entrambi poco utilizzati in stagione) perdono lo scontro contro Abraham e Zaniolo, che li battono sia di forza, che in velocità. Anche negli inserimenti dei centrocampisti, Pellegrini su tutti, la coppia del Leicester si fa trovare impreparata.

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