Roma, Pallotta: “Le radio romane? Ne ho mandate due in bancarotta”

James Pallotta, presidente della Roma, durante un convegno alla Sloan Sports Analytics, ha commentato il lavoro delle radio locali romane, per aggiornare i tifosi sull’andamento dell’iter per il nuovo stadio e su un metodo innovativo per scoprire nuovi talenti.

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“Ad oggi siamo l’unica squadra in Europa che ha una sua stazione radio, a cui abbiamo dato vita circa due anni e mezzo fa” spiega il presidente. “Credo che nel frattempo ne abbiamo mandate due in bancarotta, adesso ne mancano altre sette. Abbiamo bisogno di spiegare la nostra versione dei fatti, se ascoltassi la radio tutti i giorni mi butterei dal Tobin Bridge perché sparano mer… su quello che facciamo o su quello che faccio io”.

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L’obiettivo principale della dirigenza giallorossa, però, rimane il nuovo stadio, che nascerà a Tor di Valle: “In tre anni speriamo di avere un nostro stadio – spiega il presidente – perché non possiamo competere con il Barcellona in nessun modo se faranno un miliardo di dollari di ricavi nei prossimi 2-3 anni, mentre noi abbiamo a che fare con 220-240 milioni di euro. Il nostro stadio sarà il più utilizzato dell’Europa meridionale“. Pallotta, sull’argomento, ha incassato ancora una volta la fiducia della sindaca Raggi: “Penso che la Roma sia pronta ad iniziare i lavori quanto prima, non conosco i tempi tecnici ma andrà sicuramente in porto”.

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Pallotta si sofferma anche sulla ricerca dei calciatori grazie all’utilizzo di dati statistici: “Spero di trovare i nuovi Messi, Ronaldo o Totti attraverso l’analisi di dati statistici. Una delle cose più complicate è quella di portare gli allenatori ad ascoltare ciò che stiamo facendo, proveremo a individuare i calciatori anche in questo modo”.

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