Venezia – Palermo 55 anni dopo: ma sembra oggi. E quel 4 a 5 che fece storia

Un primato conquistato e poi perso per colpa di due pareggi consecutivi, un campionato con tanto di cambio di allenatore e una girandola di presidenti, una retrocessione dalla A non ancora assorbita. E una delle partite più pazze del mondo.

Se pensate che stiamo parlando di questa stagione, sbagliate: è il campionato di serie B 1964-65, la partita “pazza” è Venezia – Palermo 4 a 5, gli allenatori sono Szekely e Facchini, i presidenti Di Fresco, Barbaccia e Gorgone. Se volete altre curiosità, vi dico che quel campionato lo vincerà il Brescia. A dimostrazione che il calcio è una ruota, fatto di cicli, di corsi e ricorsi.

La partenza era stata felice, tre vittorie consecutive: Palermo – Trani 3 a 0; Palermo – Potenza 2 a 1; Parma – Palermo 0 a 1. Il Palermo aveva da poco conquistato l’ottavo posto in serie A (migliore piazzamento p.z., prima di Zamparini) vanificando tutto l’anno successivo con una retrocessione. Poi un anonimo campionato di B e quella che doveva essere la stagione del riscatto si trasformò presto in un incubo. Arrivarono due 0 a 0 a Livorno e in casa con la Spal e poi la rovinosa sconfitta casalinga con l’Alessandria (1 a 3) che fece traballare la panchina di Szekely.

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Ed eccoci a Venezia: il Palermo deve battere un colpo altrimenti per l’allenatore è finita. In campo c’è un palermitano purosangue ma con la maglia sbagliata: è Bartolomeo Tarantino (i più giovani ricorderanno i suoi eredi calcistici); dall’altra parte c’è un non palermitano che però cittadino “onorario” lo diventerà presto: è Tonino De Bellis, la “roccia”, nasce a Taranto ma pochi sono più palermitani e rosanero di lui.

“Avevo disputato tre stagioni a Venezia – racconta adesso De Bellis – dove svolsi il servizio militare, furono tre stagioni meravigliose anche lì”. De Bellis omette quella che forse è la verità, venne ceduto per fare cassa – era un bel terzino, provate a chiedere ai suoi avversari se ricordano le sue “carezze” -, visto che soldi ne giravano pochini anche a quei tempi. Corsi e ricorsi, no? Il Palermo va in vantaggio nel primo tempo ma è nella ripresa che si scatena la girandola di emozioni: pareggia subito il Venezia ma il Palermo si porta in fretta sull’1 a 3. Sembra fatta ma Neri riapre la partita. Poi, in meno di due minuti, Rossano e Tinazzi “la chiudono”: 5 a 1.

La chiudono? Neanche a parlarne, il Venezia ne fa altri due e il Palermo rischia di vedere sfumare la vittoria. Che alla fine arriva comunque. Szekely però traballa ancora e difatti “salta” la domenica successiva, dopo la sconfitta a Padova. Palermo e Venezia concluderanno la stagione poco sotto metà classifica.

VENEZIA – PALERMO 4 – 5

Marcatori: 26’ p.t. Fogar (P), 1’ s.t. Santon (V), 3’ s.t. Rossano (P), 5’ s.t. Tinazzi (P), 9’ s.t. Neri (V), 26’ s.t. Rossano (P), 27’ s.t. Tinazzi (P), 30’ s.t. Santon (V) su rigore, 40’ s.t. Mencacci (V)

VENEZIA: Bubacco; Tarantino, De Marchi, Neri, Grossi, Spagni, Gerosa, Santon, Guizzo, D’Alessi, Mencacci.

PALERMO: Pontel, De Bellis, Giorgi, Benedetti, Ramusani, Malavasi, Fogar, Tinazzi, Raffin, Cipollato, Rossano.

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