Zamparini, il “pifferaio” che non incanta più

Questo “film” l’ho già visto e non mi appassiona perché conosco il finale. “Vincerò il campionato con 10 punti di vantaggio”, ha detto ieri Zamparini in conferenza stampa con l’aria di chi crede a quello che dice. Più o meno come l’anno scorso, quando ha detto che Posavec era il miglior portiere di sempre del Palermo e la squadra si sarebbe salvata comodamente. Più o meno come due anni fa quando la squadra doveva raggiungere la coppa Uefa e si salvò all’ultimo minuto per grazia ricevuta. Più o meno come quindici anni fa, quando ha pescato in C l’allenatore delle meraviglie che si chiamava Ezio Glerean ed è durato un mese di precampionato. Più o meno come quando ha detto che Mangia era il migliore ecc ecc.

>ZAMPARINI: “VINCEREMO CON 10 PUNTI DI VANTAGGIO. BALOGH IL NUOVO VAZQUEZ, CASCIO…”

Ogni anno è la squadra migliore di sempre, ogni allenatore è il più vincente di sempre (ma poi non mangia il panettone), ogni giocatore è più forte dei suoi predecessori come prevede la regola base del buon venditore: “abbanniare” (promuovere) la merce di cui dispone. La cosa bella è che dopo 15 anni Zamparini continua a sorprendermi. E perfino a farmi sorridere. Non avrei mai immaginato una conferenza stampa d’inizio stagione così trionfalistica nel peggior momento dell’era Zamparini. Ma il presidente è così, probabilmente è stata questa la chiave del suo successo imprenditoriale negli anni ruggenti: scommette sull’impossibile ed è evidente che in passato deve essergli andata bene, sia nel calcio che in altri settori.

L’ultima sua scommessa stravinta – appena tre anni fa – fu quella di Paolino Dybala, oggetto oscuro per oltre un anno, difeso a spada tratta e “imposto” dal suo presidente e adesso celebrato campione che gli ha permesso una ricca plusvalenza nei bilanci.

Alzare sempre l’asticella: è stato questo il limite di Zamparini ma al tempo stesso la sua forza. Adesso però non tira più. Il pifferaio magico non riesce più a incantare. Sui social le affermazioni del presidente sono state commentate con giustificato sarcasmo dai tifosi che non vogliono più fare nemmeno lo sforzo di illudersi. Ma a Zamparini va riconosciuto il merito di metterci sempre la faccia e di avere ottenuto grandi risultati (quando però la disponibilità economica era diversa) senza rinunciare a qualche “spacconeria”. Prendete ad esempio la stagione di serie B di tre anni fa: il Palermo era appena retrocesso, con un parco giocatori men che modesto: lui si è affidato all’esordiente Gattuso dopo averlo incensato, ha scommesso pubblicamente sull’immediato ritorno in serie A e alla fine ha vinto la scommessa, scegliendo la solita strada tortuosa che è passata dal veloce esonero del tecnico per affidarsi a Iachini.

Al posto di Tedino faremmo gli scongiuri. Il tecnico esordiente, che ha parlato subito dopo il suo presidente, non poteva certo fare retromarcia e si è “dovuto” sbilanciare sulla forza della squadra e sulle capacità motivazionali del suo presidente, sapendo benissimo di lanciare nell’aria un boomerang che gli ritornerà pericolosamente indietro. Con queste premesse basterà un pareggio ad agosto in coppa Italia per far vacillare la sua panchina e la sua fiducia. Perché nel bene e nel male chi tifa Palermo in questi 15 anni ha visto di tutto e di più e ha imparato a “smorfiare” il linguaggio del presidente. Quello che dice oggi non sempre vale domani.

Come ho scritto qualche giorno fa, il cuore batte sempre per il Palermo e sarei il più felice di tutti, a fine stagione, a cospargermi di cenere e a celebrare il ritorno del Palermo in serie A. Ma il dovere verso i lettori impone anche che da queste colonne ognuno si prenda la responsabilità di quello che dice e scrive. Non sono d’accordo con il presidente: è vero che in squadra ci sono tanti nazionali ma è anche vero che parliamo di federazioni minori. Questa squadra (per come è adesso) non mi sembra vincente, ci sono alcuni fattori di rischio (giocatori retrocessi o molto giovani), dovrà potenziare settori nevralgici del campo (se il ds Lupo lo farà il giudizio potrebbe cambiare), dovrà assimilare in poco tempo concetti di gioco nuovi, avrà molta concorrenza (immaginiamo Venezia, Parma, Perugia, Bari, Carpi). In poche parole, in questo momento firmerei per entrare nei primi cinque

Non va sottovalutato il fattore ambientale. Il tifoso è disamorato, sarà dura riavvicinare la gente allo stadio e alla campagna abbonamenti. Certi proclami non mi sembrano la strada migliore per facilitare il compito di tecnico e giocatori – ai quali viene messa già molta pressione al primo giorno di lavoro – e non mi sembra la via più breve per ricucire lo strappo sentimentale che c’è tra proprietà e pubblico.


12 thoughts on “Zamparini, il “pifferaio” che non incanta più

  1. Questa squadra può lottare per i play out. È scarsa in ogni reparto a partire dal portiere. Non incanta più nessuno.

  2. Incantare?ma chi?da anni che una certa palermo non lo crede e non lo segue in questo gioco a prendere in giro una città e i suoi tifosi.il problema è che voi giornalisti lo avete creduto e alle conferenze invece di ridere avreste dovuto incalzato avete taciuto tutti!

  3. Ancora a scrivere di Dybala ?vi ricordo che quellacquisto unico quell’anno al palermo e costato una retrocessione visto che fu l’unico. Ed era tutto prevedibile non si spendono quei soldi se si hanon solo quelli per comprare in ragazzino tanto è che facilmente preVedi bile rerrocedemmo.l’affare come sempre lo fece il friulano è basta

  4. Caro Guido Monastra, sicuramente segui il palermo dagli anni 80, io ho 63 anni, e lo seguo dal 1961 anche se avevo 8 anni, la mia memoria e lucida e ricordo tutto di quegli anni. Condivido quasi tutto quello che hai scritto, ma voglio ricordare che ZAMPA ha i suoi torti ha fatto i suoi errori, ma una cosa e’ certa , e’ stato l’unico presidente che ci ha regalato 12 anni di seria A. e’ questa e’ storia che nessuno puo’ cancellare, neanche i vostri stupidi articoli che cavalcano l’onda di contestazione dei falsi tifosi….

      1. Con gli altri presidenti, quanti anni consecutivi siamo stati in A ? e quante retrocessioni ? Ed i campionati in C1 e C2 , li ha dimenticati ?

    1. Non è un onda, ma non sopporto più essere insultato pubblicamente da questo soggetto, che è convinto che siamo tutti dei cretini. Vuol dire che Lei lo ama come lui ama giocare al casinò.

  5. Vorrei solo ricordare alcuni nomi di ex presidenti : FERRARA/POLIZZI ; MATTA;SCHILLACI;PARISI;LA GUMINA BARBERA; PERGOLIZZI;VIZZINI … IL SOLO VIZZINI CI HA REGALATO GROSSE SODDISFAZIONI CALCISTICHE, poi il resto solo fumo …. Da sotto lineare che l’attuale intestatario dello stadio , non pagava ne alberghi, ne viaggi ne ritiri, ne stipendi ai calciatori, infatti nessuno negli anni 70 voleva giocare a Palermo.

  6. Renzo Barbera era un signore come uomo , io ho avuto il piacere di conoscerlo di persona , ma come come presidente , aveva solo la buona volonta’, e questa da sola non bastava…. Si limitava a gestire la società, con gli allora contriburi di ; REGIONE,PROVINCIA E COMUNE E RARAMENTE QUALCHE SPONSOR ….Qualcuno che ha i capelli bianchi ricorderà che per due anni di fila gli stipendi ai calciatori venivano anticipati , dal compianto ERMINO FAVALLI

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