Palermo, pochi punti e molte nubi: ma la speranza è l’ultima a morire

FOTO PEPE / PUGLIA

Siamo al crepuscolo di un anno nero sotto tutti i punti di vista e pertanto è legittimo sperare di vedere un po’ di luce, in ogni ambito della nostra vita quotidiana. Nel caso del Palermo sarebbe stato auspicabile un fine anno più sereno di quello che è stato propinato ai tifosi, con l’uscita di Tony Di Piazza dalla società che fa intravedere nubi all’orizzonte e una situazione di incertezza. Nonostante le rassicurazioni del presidente Dario Mirri, infatti, è chiaro che si apre uno scenario poco tranquillizzante per il futuro, in una fase di crisi economica che riguarda inesorabilmente anche il mondo del calcio.

Non voglio addentrarmi in argomentazioni che ritengo di non potere affrontare per la poca conoscenza dei fatti strettamente societari e preferisco salutare il 2020 con un messaggio di speranza per il nuovo anno. Sicuramente ci si aspettava di più da questa squadra e soprattutto dall’allenatore Boscaglia del quale, più che dei meriti, si tende oggi a sottolineare la presunzione e la testardaggine nel volere restare fedele a un modulo probabilmente non adatto alla rosa dei giocatori a disposizione. E’ pur vero però che questo allenatore ha delle qualità, come ad esempio la grinta e la voglia di non mollare mai, che sono state già inculcate ai giocatori ed infatti non è un caso che spesso le partite si sono risolte negli ultimi minuti.

Abbiamo raccolto pochi punti rispetto alle aspettative, è vero, però abbiamo scoperto giocatori come Rauti e Lucca e lo stesso Saraniti, considerato a un certo punto “buono per la pensione”. che hanno rivelato in campo doti insospettabili e che devono farci bene sperare per il prosieguo del campionato. Non dimentichiamo poi, a giustificazione di qualche scarso rendimento, l’infortunio del “mio preferito” Almici (non solo mio in verità, vedi il recente sondaggio di Stadionews) che ha privato il reparto difensivo di un giocatore di categoria superiore.

Tutto sommato chiudiamo l’anno in zona play off e dobbiamo necessariamente ricordare che a un certo punto i nostri ragazzi hanno avuto pure il covid che li ha indeboliti fisicamente e psicologicamente e che ha depauperato la squadra, al punto tale da giocare il derby con il Catania con il solo portiere di riserva in panchina. Eppure in quella occasione, come già con il Catanzaro qualche giorno prima in nove, la squadra è riuscita a pareggiare e il vento del Barbera sorreggeva i sogni dei tifosi: si è rischiato pure di vincere se solo l’arbitro avesse visto il fallo di mano nel gol del pareggio del Catania.

Per questo penso che, nonostante tutto, i tifosi non devono ora rinunziare ai propri sogni dipinti rosanero e che anzi, proprio in questo periodo così difficile, l’amore e la passione per la squadra della propria città può fornire loro un piccolo aiuto alla difficile sopravvivenza quotidiana. Il senso di appartenenza non deve abbandonare i tifosi oggi più che mai e ben vengano le maglie celebrative e i cofanetti ideati dai ragazzi della curva nord con altre maglie e sciarpe con i colori rosanero. Tutti simboli di una squadra che ha bisogno dei suoi tifosi, ancora chissà per quanto altro tempo fisicamente lontani, per potere lottare nella difficile ma non impossibile corsa per la serie B.

La speranza è l’ultima dea ma è necessaria per vivere. Nell’anno che stiamo per lasciare ha aiutato ciascuno di noi a rendere l’isolamento meno crudele e ora deve sostenerci e farci credere in un futuro migliore. Il sogno, nel caso del Palermo, è il Barbera colmo dei suoi tifosi che potranno finalmente riabbracciarsi condividendo gioie e sofferenze di una comune passione che non può morire.

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18 thoughts on “Palermo, pochi punti e molte nubi: ma la speranza è l’ultima a morire

  1. Gentile signora delia leggo sempre i suoi articoli su stadionews purtroppo non ne condivido mai uno!sempre così buona sempre cosi fatalista insomma a Lei va sempre tutto bene.La mia non vuole essere una critica ma lei è la palermitana tipica quella che accetta tutto che spera che tutto si possa aggiustare e cambiare (da solo)sempre sottovoce insomma i palermitani che non si ribellano mai e che per questo abbiamo 600 bare ai titoli che aspettano sepoltura la città lurida senza manco segqleticanpiuttosto che le rotatorie insomma una cittt da terzo mondo vero.ecco lei è sempre così lieve nei suoi pensieri ed io la invidio quasi ma quando anche lei alzerà la voce è si incaz… contro i parsimoniosi mirri???ma ha letto che hanno fatto la squadra con 90mila euro questo le basta XX incazz o o??

    1. Gentile signor Mattia io non sono affatto fatalista e non è vero che accetto tutto. Semplicemente non è questa la sede per esprimere le mie opinioni sui mali della città. Il mio essere lieve coincide con il voler essere tifosa e legata questi colori. Se è il caso alzo la voce e, mi creda, è anche forte. Per il resto W la libertà di pensiero e buon anno.

    2. Gentile Sig. Mattia, il fatalismo di cui Lei e’ (consapevolmente o inconsapevolmente) portatore e’ pari a quello che Lei denuncia nelle parole della giornalista Delia Romano. Infatti tutto il fuoco ribelle che le arde dentro si risolve nel piu’ classico e tradizionale del servilismo conservatore dei palermitani (e siciliani piu’ in generale): aspettare che il cambiamento avvenga dall’alto, dall’esterno, nel caso specifico, da parte di un padrone-benefattore che ci metta i soldi. Come al solito, Lei, come tanti altri tifosi, non si rende conto che nel sistema calcio-business di oggi una piazza come Palermo e’ condannata eternamente alla marginalita’ e che la via di uscita da questa situazione e’ soltanto un cambiamento radicale e dal basso del sistema calcio-business.Chiudo questo mio commento con l’augurio che il 2021, mettendo ancor piu’ in evidenza la crisi del sistema calcio-business e quindi le sue contraddizioni, faccia aprire gli occhi ad un numero abbastanza ampio di tifosi in tutta Italia (e altrove) in modo che nasca un movimento di reale cambiamento del calcio. VIVA IL CALCIO SPORT E FORZA PALERMO SEMPRE!

      1. non credo abbia senso cercare di far ragionare una specie di generale pappalardo. ha soltanto il gilet rosanero anziché quello arancione.

  2. “lei è la palermitana tipica quella che accetta tutto” Per completare il quadro, direi che Mattia è il tipico palermitano che si lamenta di tutto, comunque e sempre…a casa sua !!! Potremmo dire che il fatalista è proprio lui 🙂 Buon Anno a tutti i tifosi rosanero.

  3. Secondo questo articolo il problema del Palermo è l’allenatore e saraniti ,lucca,rauti con 12 gol complessivi sono 3 fenomeni che possono farci andare in B AHAHAHAHAHAH.
    Apposto siamo………………

  4. ”Vivo un giorno per l’altro, senza quei miraggi che sono alibi. La parola speranza è completamente cancellata dal mio vocabolario.” P.P.Pasolini. Una volta lo vidi giocare a pallone, in squadra con lui c’era Ninetto Davoli, che si concedeva volentieri delle pause, per scambiare divertenti battute e gesti con gli spettatori, assiepati su una piccola tribuna. Pasolini invece giocava come un forsennato, senza tregua, come se ci fosse in palio la sopravvivenza, l’anima, tutto. Sulla fascia, avanti e indietro, una furia, inarrestabile. Poi una mattina d’estate, sulla costiera laziale, lo vidi mentre girava ‘Medea’. Giacca e cravatta, con lentezza divina, come un sacerdote per una rappresentazione religiosa. Regnava il silenzio e le maestranze sembravano attonite, come statue. 

  5. Buon anno a te, Delia. E speriamo di poterci finalmente riabbracciate tutti nel nostro stadio. Buon anno a tutti i tifosi del Palermo.

  6. Io ho scoperte un Boscaglia miracoloso dato che dopo l’inevitabile inizio, ga saputo invertire la rotta con 11-12 calciatori e una rosa mediocre che qualsiasi allenatore in queste circostanze avrebbe visto crollare verso gli ultimissimi posti in classifica. Ho visto calciatori che evidentemente solo grazie a Boscaglia sembrano tali e l’attacco a circa meta delle squadre di questo girone con attaccanti abituati ad essere gli ultimi in qualsiasi classifica cannonieri. Ho visto in Palermo giocare praticamente sempre meglio degli avversari nonostante gli unici assi nella manica li abbia dagli incontristi in giu ma… il modo e’ Bello perche’ e’ vario, come le opinioni di ciascuno

  7. Boscaglia pur con tutti i giocatori non all’altezza che ha tra le sue fila, ha sempre imposto il suo gioco e questa è la prova della bontà del suo gioco.
    Soltanto che se poi abbiamo chi non concretizza, abbiamo Saraniti che ti liscia la palla davanti la porta che può fare lui? neppure Guardiola può trasformare brocchi in calciatori forti.
    Io credo che la squadra l’abbia diciamo disegnato quel fantastico duo con i pochi mezzi finanziari consentiti dai proprietari, e lui tuttavia ha assentito: solo questo gli si può imputare.
    L’unica pecca del suo gioco inoltre è che ha utilizzato poco Silipo, tanto certi difensori da serie D e forse non equilibrato bene i reparti, ma come si dice, con quest’olio(alias il parco giocatori) dobbiamo friggere ed è per la sua scarsa qualità che siamo al 10 posto

  8. Ma infatti, la squadra fa quello che può. E’ stata allestita in economia e forse si potevano evitare alcuni errori. L’allenatore sta facendo il massimo. Speriamo che si metta seriamente mano al portafogli nel futuro perché senza soldi da investire in giocatori forti non si va da nessuna parte

  9. Scusate ma io non discuto Boscaglia e anzi ne metto in evidenza le qualità. Riferisco da cronista i commenti dei tifosi che leggo soprattutto dopo le partite. Per quanto riguarda Silipo la mia stima nei suoi confronti è nota e io lo chiamo “il gioiellino”. Buon anno e forza Palermo sempre!

  10. Il Palermo ha fatto due pareggi con Ternana e Bari ovvero le prime due in classifica favorite per la promozione. La classifica del Palermo è bugiarda, avremmo meritato diversi punti in più. Qualcuno dimentica che la squadra è quasi tutta nuova ecco perchè i brutti risultati di inizio campionato e poi ce stato pure il covid che ha creato problemi. Se a gennaio arriva qualche rinforzo in attacco secondo me il Palermo puo’ provare a vincere io playoff. Auguri.

    1. Di Piazza si è fatto pubblicità con il Palermo, prima non lo conosceva nessuno, con il 40% non poteva pretendere di decidere le scelte societarie.

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