Al Palermo artigiano basta un gol per fare festa. Pagelle ironiche di A&F

FOTO PEPE / PUGLIA

L’overdose calcistica di queste settimane ci ha tramortito. Mentre ci sistemiamo davanti alla tv, subito dopo un onesto pranzo domenicale finalmente non rovinato da partite in orari improbabili, non abbiamo chiaro se il Palermo debba battere la Polonia per evitare i play out o se in serata sia prevista la rivincita dell’Europeo tra Inghilterra ed Italia. In questo stato confusionale l’unica nostra certezza è che ci attende una non-stop di sei ore (più recupero che ormai, con le nuove regole, significa una partita in più) che richiede adeguate vettovaglie e forniture alcoliche per non alzarsi mai dal divano in cui siamo ormai affondati.

Tra un ottavo di finale mondiale e l’altro, il ritorno alla realtà della serie B è abbastanza deprimente, anche alla luce dei risultati dagli altri campi che ci inducono a esaminare la classifica con una certa preoccupazione. La preoccupazione aumenta quando leggiamo le formazioni e realizziamo che Corini insiste sul 4-3-3, anche se teoricamente più propositivo con gli innesti di Bettella e Damiani. Le squadre sentono entrambe la tensione e la partita è più ingessata di un paziente appena dimesso dal traumatologico dopo essersi schiantato in motocicletta contro un muro ed essere miracolosamente sopravvissuto.

Dopo 40 minuti di tricche – tracche, corri, spingi, ritorna, recupera, passeggia, contrasta, riffa e arraffa ed in cui non succede praticamente nulla, annotiamo in chiusura due tiri da fuori, entrambi sul fondo, uno per squadra, come azioni più “pericolose” del primo tempo. L’arbitro stesso è talmente schifiato che non dà neppure un secondo di recupero e manda le squadre negli spogliatoi perché non le può mandare da una altra parte, per rispetto del ruolo.

In avvio di ripresa il Benevento sembra più incisivo ma è il Palermo a sbloccare la gara, al 9’, con una perfetta ripartenza propiziata da un ottimo recupero di Gomes. Brunori, innescato sulla tre quarti e lanciato a rete calcia con decisione e con la graziosa complicità di un difensore indeciso e del portiere incerto, porta i rosa in vantaggio. Noi non crediamo ai nostri occhi e auspichiamo 35 minuti di quel catenaccio su cui il nostro amico Nando (che non si sa perché ma critica sempre proprio Brunori) ha costruito le sue fortune su FIFA alla PlayStation.

Il Benevento cerca dì spingere alla ricerca del pareggio ma, al 25’, è ancora Brunori a sfiorare il gol del raddoppio con un preciso tiro da distanza siderale, con il portiere fuori dai pali, che si infrange sul palo quando noi stavamo già festeggiando l’eurogol (citazione anni ‘80 per noi). Allo scadere arriva l’occasione migliore per il Benevento ma il tiro velenoso dell’attaccante campano finisce sul fondo.

I sette minuti di recupero ci sembrano 70 e c’è tempo pure per un gol divorato da Soleri che ci lascia letteralmente esterrefatti e per una serie di giocate improbabili di Vido. Finalmente arriva il fischio finale che sa di liberazione e sancisce una vittoria più che meritata che ci tira fuori, per ora, dalle secche della bassa classifica. E scusate se è poco. Forza Palermo!

Pigliacelli 6,5 – Conclusioni veramente pericolose non deve pararne però arrivano tanti cross, spesso in una area gremita, su cui lui si avventa sempre, sicuro e talvolta anche in bello stile dando sicurezza a tutti (anche a noi). Deltaplano.

Mateju 6 – Cerca soprattutto di non fare minchiate e, tutto sommato, ci riesce. Contenuto.

Nedelcearu 6,5 – Gli attaccanti campani già non sono in gran forma e lui gli fa capire subito, mettendoci fisico e tecnica, che stavolta non si passa. The wall.

Bettella 6,5 – È una delle sorprese di Corini e lui ripaga il tecnico con una prestazione puntigliosa e attenta in copertura e, anche, con qualche bella iniziativa. Esecutore materiale.

Sala 6 – Dovrebbe spingere di piu e non lo fa. Dovrebbe coprire meglio e non lo fa. Ma oggi non bocciamo nessuno. Sei politico.

(dal 27′ s.t. Crivello) 6 – Entra perché c’è bisogno di mestiere e lui ne ha tanto. Artigiano.

Segre 7 – Finalmente mette tutta la sua stazza fisica e sagacia tattica in una partita in cui servono qualità e quantità. Essenziale.

Gomes 7,5 – Il recupero di palla che innesca il gol di Brunori è la ciliegina sulla torta di una partita quasi perfetta per intensità e determinazione su tutta la linea mediana. Onnipresente.

Damiani 7 – Corini lo schiera a sorpresa e con lui in campo finalmente il Palermo cerca anche di verticalizzare il gioco. Gratitudine.

(dal 23′ s.t. Broh) 6 – Entra per contenere la reazione prevedibile dei padroni di casa e ci riesce randellando quando serve. Concreto.

Valente 6 – Non fa praticamente nulla di veramente significativo ma, come detto, dopo una vittoria così importante tutti promossi. Buonisti (noi).

(dal 27′ s.t. Vido) 6 – Un grande assist ed una serie di giocate di alleggerimento, seppure alcune abbastanza discutibili, dimostrano che è uno su cui si può contare per il futuro. Subentrante.

Brunori 8 – Il bomber è tornato! Fino al gol era ancora perso nei meandri mentali dei due rigori falliti, ma la rabbia con cui scarica a rete il pallone lanciato da Gomes cambia tutto. Da quel momento il centravanti rosanero torna il beniamino che tutti abbiamo conosciuto in questi anni. Fosse entrato il pallone calciato da centrocampo che si stampa sul palo il voto sarebbe stato 30 e lode. L’amico ritrovato.

(dal 36′ s.t. Soleri) s.v. – Ma come si è mangiato quel gol in pieno recupero? Interrogativi (noi).

Di Mariano 6 – Tanta corsa e tanti palloni giocati, senza nessun acuto degni di nota. Afono.

(dal 36′ s.t. Marconi) s.v.

Corini 7 – Non cambia lo schema ma disegna la formazione in modo diverso e sicuramente più efficace, soprattutto in fase di costruzione. La squadra dimostra di seguirlo e che occorre una mentalità diversa nell’approccio alla gara. Rivisitato.

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