Bari-Palermo, Arcoleo dà la carica. “Falso nove, tanta corsa e sacrificio”

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Non poteva esserci modo peggiore per arrivare al big match stagionale sul campo del Bari. Il Palermo è nella peggiore delle emergenze, con i 4 giocatori più in forma fuori per infortunio (Chochev e Nestorovski) o squalifica (Jajalo e Murawski). E molti di quelli che saranno in campo avranno i cerotti addosso, specie in difesa, dove i più esperti Struna e Bellusci hanno vissuto una settimana non semplice. Ignazio Arcoleo, ex tecnico del Palermo, per una volta si toglie l’abito dell’addetto ai lavori e indossa il vestito del tifoso più sfegatato.

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“Voglio fare un grosso elogio ai giocatori, al tecnico Tedino e al suo staff che hanno superato ogni settimana un sacco di insidie: le convocazioni in Nazionale, i tanti infortuni, un clima ostile, le voci del possibile fallimento. Eppure il Palermo è al primo posto della classifica, nonostante il mare agitato Tedino è riuscito a condurre la nave fuori dalla tempesta con grande maestria. A tutti rivolgo un grande “in bocca al lupo” alla vigilia di una partita difficilissima, i giocatori hanno sempre dimostrato grinta e coraggio e da tifoso mi rattrista e mi fa rabbia vederli sempre lottare controcorrente. Sono stato calciatore anche io e so quanto è difficile remare sempre contro tutto e tutti, senza mai un attimo di respiro. Dall’ultimo dei magazzinieri al primo dei giocatori, tutti meritano un applauso di incoraggiamento”.

TEDINO: “SIAMO ABITUATI ALL’EMERGENZA”

Arcoleo, da collega, comprende i disagi di Tedino, quasi si immedesima. “Questo dovrebbe essere il momento in cui un allenatore trae beneficio dal lavoro svolto fin qui, con la squadra che dovrebbe giocare a memoria e dove ognuno conosce i movimenti e le caratteristiche dei compagni. Chochev e Nestorovski, ad esempio, ormai si capivano al volo e difatti hanno costruito insieme alcuni gol fondamentali. E invece, improvvisamente, ti vengono a mancare i giocatori su cui hai imperniato il lavoro di tutta la stagione e in una sola settimana devi ricostruire un nuovo volto della squadra.

“Bisogna prendere atto della situazione, come dico sempre io ai miei ragazzi non tutti i mali vengono per nuocere. Chi andrà in campo cercherà di dimostrare il proprio valore, più difficile è la situazione e più entusiasmo verrà messo in campo per stupire tutti e ribaltare i valori. Chi va in campo in queste situazioni ha tutto da guadagnare e niente da perdere, per di più ci sarà una grande cornice di pubblico e tutti vorrebbero giocare davanti ad almeno 30.000 tifosi in una gara che avrà grande cassa di risonanza dal punto di vista mediatico”.  

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Il fattore stadio però avrà importanza anche per i giocatori di casa. Il Bari è la squadra che in casa ha fatto meglio di tutti, con otto vittorie in nove partite e una media di due gol a partita. Arcoleo rende merito alla squadra pugliese però trova anche il punto debole. “E’ una bella squadra, talmente forte da potersi permettere di tenere in panchina giocatori come Brienza, Nenè e Floro Flores che sono in grado di risolvere la partita da soli. C’è il giusto mix tra giocatori di esperienza e giovani di talento. Il Bari sa gestire bene la fase offensiva e ha un giocatore di grosso spessore come Galano, un fantasista che sa segnare, e un uomo di grande potenza come Cissè. Però il Bari ha il difetto di piacersi troppo, questo atteggiamento narcisista è alla base delle sei sconfitte che ha già rimediato in campionato, talvolta sono state commesse disattenzioni nelle chiusure preventive”.

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Il Palermo arriva alla sfida con un centrocampo “nuovo” di zecca e con un attacco da inventare, ammesso che ci siano i mezzi per fare fronte all’assenza di un centravanti di personalità come Nestorovski. Arcoleo trova la soluzione alternativa. “In questi casi bisogna fare ricorso a quello che nel calcio viene comunemente chiamato “falso nove”, un giocatore cioè capace di fare l’attaccante quando c’è da attaccare e di arretrare quando c’è da rallentare gli avversari. Il Bari ha due centrali difensivi forti nell’uno contro uno e bisogna non dare loro punti di riferimento. Chiunque giocherà davanti (ancora Tedino non ha sciolto i dubbi di formazione, ndr) dovrà essere bravo a rientrare sempre dietro alla linea della palla per operare in pressing e poi ripartire. In ogni caso bisognerà fare una partita di grande intensità, ritmo alto e sacrificio”.


1 thought on “Bari-Palermo, Arcoleo dà la carica. “Falso nove, tanta corsa e sacrificio”

  1. Caro Ignazio, anche a te rivolgo lo stesso tema. Segnali come il Bari può permettersi giocatori di alto livello in panchina. Rammentalo, o campionati si vincono con queste panchine pari ai titolari e non con i giovani di belle speranze che non sono ancora dei professionisti.
    Questo, insegna la storia del calcio.

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