Cessione Palermo, quello che c’è da sapere (e da non dire)

FOTO PEPE/PUGLIA

Il Palermo è in vendita? Né più né meno come lo era tre mesi fa. La situazione è delicata, perché i risultati di questa stagione sono stati fallimentari sia sul piano sportivo (la squadra fin qui ha deluso al di là di ogni possibile attenuante) che economico, visto che il disavanzo di gestione a fine campionato sarà di sette milioni circa. Difficoltà che quest’estate nessuno, all’interno della società, aveva immaginato ma che fanno parte della storia del campionato di serie C, un torneo “infido” che ha fatto tante vittime illustri, ultima in ordine di tempo il Bari che ha fallito la promozione l’anno scorso e che quest’anno deve sperare nei playoff.

A chi si fosse perso qualcuna delle ultime puntate ricordo che si è parlato di Massimo Ferrero, attuale patron della Sampdoria; del fondo Algebris, dell’american-etneo (neologismo) Antonio Cauzo, di Andrea Radrizzani patron del Leeds e di Eleven.

Ai lettori, che su questo sito hanno trovato pochissime informazioni, dobbiamo alcune spiegazioni. Sparare nel mucchio, senza conferme non dico certe ma almeno attendibili, non è abitudine di questo giornale: a volte è meglio non dire e quasi nulla di quello che ho sentito ha trovato verifiche attendibili (almeno per me). A parte Ferrero, il cui interesse è noto (ma sono note anche le difficoltà regolamentari legate alla proprietà della Sampdoria), che continua a seguire con attenzione le vicende rosanero.

Su materie così delicate per il futuro della società è meglio andare con i piedi di piombo, coscienti del fatto che le trattative “vere” di solito si svolgono in silenzio e non sui giornali. Qualche contatto nel recente passato c’è stato ma davvero poca roba, semplici “ricognizioni” che finora non hanno prodotto alcunché.

Era una premessa doverosa per spiegare che la situazione non è cambiata di molto rispetto a qualche mese fa: la vera novità è che si sono moltiplicate le “voci” di cessione, in modo direttamente proporzionale alle difficoltà della squadra a fare risultato (e al malumore dei tifosi) e alle criticità finanziarie alle quali non è estraneo “l’effetto Covid” che ha “bruciato” almeno tre milioni di euro di entrate, previste dal botteghino e dalla pubblicità.

Il presidente Mirri ha confermato di essere pronto a trattare ma al tempo stesso non parla di “Palermo in vendita”, di sicuro è pronto a rispondere a chi si mostrerà interessato all’acquisto della proprietà. Difficile che trovi qualcuno disposto a rilevare “solo” le quote di Tony Di Piazza che si era accollato “l’irripetibile” ruolo del grande socio di minoranza.

L’unica ipotesi plausibile è la cessione dell’intero pacchetto. A quale prezzo? Anche su questo argomento ho sentito numeri di cui non ho avuto conferma: la “voce” più frequente è che si parte da una base di 15 milioni di euro (l’attuale valore del capitale sociale) ma non mi risulta che queste cifre siano state fatte dalla proprietà. Di sicuro si aspetta una valutazione “ufficiale” della società da parte della Pricewaterhousecoopers che dovrebbe servire a comprendere quale sia il valore del pacchetto di azioni in mano a Di Piazza.

Tutto il resto è affidato al “mercato”: una cosa ha un certo valore solo se c’è qualcuno disposto a pagare il prezzo richiesto. Questo qualcuno fino a ora non c’è. Se la famiglia Mirri dovrà abbassare le pretese non è compito giornalistico stabilirlo perché non siamo abituati a fare i conti con il portafoglio degli altri. Di sicuro, sul da farsi peserà – tranne evoluzioni calcistiche oggettivamente imprevedibili – la valutazione degli errori commessi quest’anno che costringeranno la proprietà – qualunque essa sia – a mettere mano al portafoglio l’anno prossimo per costruire una squadra all’altezza delle ambizioni della tifoseria e del progetto presentato a suo tempo.

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31 thoughts on “Cessione Palermo, quello che c’è da sapere (e da non dire)

  1. Secondo me la cronaca di queste vicende estremamente semplici Zero trattative Zero interessati fra 365 giorni vedremo ancora il Palermo in mano a questa proprietà

  2. Purtroppo caro Guido , non mi sembra che la società dia segnali di correggere gli errori di questo campionato sia a livello di costruzione della rosa che negli interpreti dirigenziali, ma solo la copertura del disavanzo . Ci saranno diversi anni di purgatorio, si affidano solo alla fortuna.

  3. La cifra di 3 miliomi di mancati incassi, non la reputo reale per una squadra di serie C, piuttosto quello che porta alla rovina il Palermo è la presunzione a l arroganza dei suoi quadri dirigenziali.

    1. E’ più o meno quello che hanno incassato l’anno scorso in serie D, a me pare realistica se ci mette i proventi pubblicitari (gm)

  4. Vedremo e speriamo bene! Mi auguro da tifoso di non assistere ad un altro film come la cessione strombazzata da Zamparini!
    Giuseppe

  5. Caro Guido, in altra testata Calciomercato.com si legge di una intervista ad un soggetto un certo Cauzo , italoamericano, che avrebbe già mandato email a Mirri, per manifestare il suo interesse per l’acquisto del totale pacchetto azionario.
    Ovviamente, non mi sembra che il Presidente abbia intenzione di vendere. Come d’altra parte faceva Zamparini.

  6. Alla luce delle ultime esternazioni di Mirri deve vendere per forza, i programmi con questa società non ci proiettano verso un prossimo campionato di vertice perche acquisti di spessore non ne possono fare e per un campionato di vertice devi investire almeno 10 milioni di euro in acquisti veri e non certamente i 150.000 mila euro di quest’anno, quindi se non puoi permetterti certe cose lascia perdere caro Mirri

  7. STA PER CAMBIARE IL MONDO ED ANCHE GLI INVESTIMENTI SOPRTATUTTO AL SUD: LA SORIA CHE NON CI SIA NESSUNO INTERESSATO AL PALERMO NON LA BEVIAMO PIU’……CI SONO AMBIENTI A PALERMO CHE NON VOGLIONO CHE QUESTA CITTA’ ENTRI IN EUROPA E SI SVILUPPI COME UNA REALTA’ DEGNA DI UN CONTINENTE AVANZATO, IN ECONOMIA COSI’ COME NELLO SPORT.
    IL COMPITO è DELLA POLITICA, BISOGNA SMONTARE QUESTA MOTAGNA DI SPAZZATURA CHE SOFFOCA LA NOSTRA PALERMO CHE POTREBBE DIVENTARE PIU’ BELLA DI BARCELLONA!

    1. I politici solo un riflesso dei loro elettori. E’ ora di smetterla di dire che i politici fanno schifo. Sarebbe il caso di iniziare a dire che è la gente che fa schifo. Noi abbiamo la classe politica che ci meritiamo.

  8. Capisco, Direttore, la sua riluttanza a sbilanciarsi su una trattativa che forse è ancora solo a livello di rumors, e pertanto potrebbe non esssere neanche partita, anche perchè è comprensibile che non voglia ripetere l’errore (se così si può definire) di due anni addietro quando lei – coraggiosamente – si sbilanciò e diede per chiusa la trattativa col dondo americano York Capital (e magari fosse stato vero!) che poi sappiamo come andò a finire, e per colpa di chi andò a finire a quel modo.
    La valutazione di 15 milioni (se questa fosse), per una società che a detta dei suoi vertici non è indebitata, non è proprio fuori dal mondo se pensiamo che Tacopina si appresta a rilevare il Catania a costo zero ma con un debito di oltre 40 milioni sul groppone, anche se in fase di ristrutturazione, che però non vuol dire cancellarlo. Non ci resta che aspettare e sperare che questa cessione avvenga ed avvenga in mani serie e forti, diversamente non vedo nessuna prospettiva positiva per i nostri colori. A Mirri può andare il riconoscimento (al di là dei suoi legittimi interessi di imprenditore) di aver fatto ripartire il Palermo, ma lui non può rischiare di ripetere, con le dovute proporzioni, il percorso di Maurizio Zamparini.

      1. Tifosi come te meglio perderli sei facciolo come la maggior parte di quelli che scrivono su questo sito che non sanno cosa vuol dire amare la propria squadra ma solo quando vince

  9. Si maritau Rosa, Saridda e Pippinedda e iu ca sugnu bedda mi vogghiu marità. ‘Bedda’? Bella sì, è bella. Con quel popò di promontorio che sovrasta la casa di famiglia (e la migliore macchina da presa suonava serenate, specialmente con la luna piena, It’s wonderful It’s wonderful It’s wonderful Good luck my baby). Però la ragazza ha una certa età, ed è chiacchierata, troppo. Alle spalle un matrimonio, con un ‘lestofante’, andato a rotoli e finito nelle pagine di cronaca giudiziaria. Poi quest’ultima disavventura, una fuitina, assecondata dal vecchio padre, tante promesse e spremute di cuore ed amore, ma i due son già tornati, stanchi e sfiduciati e quel che rimaneva della dote in breve del tutto consumato. La morale della storia? Un antico adagio: Accattatelo tu, il Palermo.

    1. sei favoloso Guitar … mi mancava il tuo commento tra tanti commenti scontati e banali meglio i tuoi 😅😅 toglimi una curiosità: che ne pensi di Antonio Cauzo

      1. In ogni caso bisogna ringraziarlo, per l’interessamento. E poi non vedevo l’ora, dopo tanti maliziosi ‘Grazie Daniela!’, di poter dire ‘Grazie (al) Cauzo!’

  10. Grazie per i chiarimenti Direttore, spero che si trova una soluzione velocemente, qualsiasi essa sia, per riportare la tranquillità – che in questo momento manca – in tutto l”ambiente

  11. Bell’articolo!!!!! Se anche altre testate giornalistiche avessero la sua professionalità, verificando le notizie prima di darle, si eviterebbe di fomentare molti tifosi

    1. dovrebbe essere la norma, la prima regola del giornalismo è verificare la notizia. Purtroppo siamo nell’era in cui basta leggere i social e si diventa virologi, economisti, ingegneri etc. e così quello che dovrebbe essere normale diventa eccezionale. Questo non sminuisce ovviamente i meriti del Nostro ospite 🙂

      1. Troppi avventizi, troppi improvvisati. Gente senza arte né parte, senza il necessario background culturale, che si autoproclama giornalista sportivo. Una volta ci voleva tanta gavetta e solo i migliori riuscivano ad essere pubblicati sui giornali, quelli veri. Il web ha stravolto tutto: ormai il primo ragazzino sveglio o, semplicemente più presuntuoso, apre una pagina su Facebook che abbia nel titolo le parole “Palermo” o “Tifoso” e raccoglie un pubblico di migliaia di persone. E poi queste pagine, per mantenere l’attenzione, devono ogni giorno spararla più grossa del giorno prima.Tantissima gente ormai non ha più la capacità di discernere, di distinguere la fonte di una notizia, “L’ho letto su Facebook” è uguale a “L’ho letto sul Corriere della Sera”.
        Io sarò antico, ma sono cresciuto leggendo veri giornalisti, gli due ultimi “giovani” ai quali nel tempo ho riconosciuto autorevolezza e dignità pari agli esponenti della generazione che li ha preceduti sono Alessandro Amato e Guido Monastra; dopo di loro non conosco più nessuno.

        1. Sono d’accordo con te questo vale anche per i quotidiani sportivi una volta in prima pagina c’era una notizia vera adesso sembra che valga la regola di chi la spara più grossa.
          Stadionews per questo è affidabile e quando c’è una notizia la leggo sapendo che è vera quegli altri……spesso non le leggo neanche.

  12. Secondo me il Palermo può essere venduto entro la fine del campionato. Intanto è meglio pensare al campo.

  13. Sono articoli come questo che segnano la differenza tra Stadionews e le altre “testate giornalistiche” palermitane. Probabilmente tale differenza è dovuta al fatto che il Direttore non è diventato giornalista (e tifoso, mi permetto) grazie agli ultimi 15 anni di storia del Palermo Calcio. Grazie sempre Direttore per la competenza e l’equilibrio Suo e di gran parte della Sua redazione, salvo rarissime eccezioni. Buon lavoro, nella speranza che prima di subito si possa cancellare questa breve e, a dir poco ridicola, parentesi. FORZA (il vero) PALERMO SEMPRE.

  14. Apprezzabile la serieta’ della vostra testata. Purtroppo non credo vi sia ancora volonta’ di vendere e quindi Sara difficile trovare acquirenti, oltre che di questi tempi a meno che non si faccia l’affarone , nessuno vuole rischiare

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