Decisivo un acuto del “Mudo”, vittoria scacciacrisi a Bologna

Il Palermo torna a sorridere. Un gol di Vazquez, a segno per la prima volta in questa stagione, permette ai rosanero di imporsi al “Dall’Ara” contro il Bologna nel lunch-match dell’ottava giornata e di uscire dal tunnel della crisi dopo quattro sconfitte consecutive. Il successo, il terzo in questo campionato, dà stabilità alla panchina di Iachini che, nonostante le rassicurazioni di Zamparini, aveva comunque bisogno di un’inversione di rotta dal punto di vista dei risultati per allontanare definitivamente i fantasmi dell’esonero e proseguire con serenità il suo percorso di lavoro.
Come avvenuto nella scorsa stagione, il ritiro in Friuli ha portato dei benefici. Nonostante la sofferenza patita contro un Bologna ultimo in classifica e affamato di punti, la squadra è riuscita a conquistare l’intera posta in palio. Un successo, maturato obiettivamente anche con un po’ di fortuna, che ha un peso specifico notevole soprattutto sul piano del morale. I rosa, salvati più di una volta da un Sorrentino in vena di miracoli, al di là della prestazione, avevano bisogno oggi di una vittoria per ritrovare fiducia e consapevolezza dei propri mezzi in un momento piuttosto delicato.
Zoom sul match: la delicatezza del momento impone scelte oculate. Iachini torna all’usato sicuro e rispolvera il collaudato 3-5-1-1 affidandosi ad alcuni giocatori navigati come il centrocampista Maresca, al debutto in questo campionato nell’undici titolare, e Gilardino. Il Palermo “spuntato” è solo un ricordo. Torna in avanti un punto di riferimento, peraltro in crescita di condizione dopo avere saltato la preparazione con il resto dei compagni. E la presenza di un attaccante come l’ex nazionale azzurro si è fatta sentire al netto della clamorosa palla-gol fallita nel finale. Al di là dei singoli, però, i riflettori vanno puntati ancora sul collettivo e sugli equilibri che, a prescindere dal risultato finale, la squadra fatica a trovare con continuità. L’1-0, insomma, non cancella i problemi di un Palermo che deve ancora oleare qualche ingranaggio come dimostrano i primi venti minuti della gara vissuti praticamente in apnea al cospetto di un Bologna arrembante. Sembravano le spie di un’altra giornata storta sul fronte rosanero e invece il calcio sa disegnare parabole imprevedibili. Per capire quanto è accaduto basta fare riferimento ad una frase che ripete spesso Iachini: “in una partita ci sono più partite ognuna delle quali va letta e interpretata nel modo giusto”. E al Dall’Ara si è verificato proprio questo. Sono gli episodi a fare spesso da spartiacque e a cambiare l’inerzia psicologica di un incontro. L’episodio che ha stravolto il copione è stato il gol del “Mudo” al 24′ del primo tempo, una rete che ha sbloccato i rosanero (vicini al raddoppio, nel primo tempo, due volte con Gilardino e una con Rispoli al culmine di una ripartenza alimentata dall’esterno destro) e che ha demoralizzato gli emiliani, assoluti padroni del campo nella prima porzione del match.
La metamorfosi del Palermo, determinata dall’acuto dell’italo-argentino, ha avuto effetti positivi anche nella ripresa. Dopo aver preso le misure all’avversario i rosanero si sono ricompattati e, anche in virtù dei ritmi più blandi rispetto ai primi 45 minuti, sono riusciti a contenere l’onda d’urto degli uomini di Delio Rossi. Anche nel secondo tempo, numeri alla mano, i padroni di casa hanno costruito nitide occasioni da gol ma il Palermo, salvato in più di un’occasione da un super Sorrentino (strepitoso l’intervento su Rizzo nelle battute iniziali della ripresa), nella seconda frazione di gioco è sembrato più sicuro e anche in crescita dal punto di vista atletico. Significativa, in questo senso, la proiezione offensiva di Rispoli che, nel finale, stava propiziando il gol del 2-0 divorato però da Gilardino (su assist di Vazquez) con un tap-in a porta vuota neutralizzato dal salvataggio di Gastaldello.

 


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