Ferrara: “Palermo in Serie B? C’è chi prova a tornarci da anni”

Parla Ciro Ferrara. L’ex difensore del Palermo, con i rosa dal 1993 al 1997, è intervenuto a Zona Vostra di Trm per parlare della partita persa contro la Juve Stabia, di cui è stato allenatore dal 2017 al 2020 insieme a Fabio Caserta.

Il Palermo è salito quest’anno, non è facile fare la doppia promozione – afferma Ferrara -. Ci sono squadre come Ternana e Bari che hanno già vissuto questo assestamento e da anni attrezzano la squadra per provare ad andare via dalla C, non riuscendoci. Non capisco perché i rosa secondo alcuni non debbano passare questo periodo“.

Per il tecnico i rosa non hanno deluso sempre, pur nelle difficoltà: “Conosco Boscaglia, penso abbia allenato molto bene. Ho visto molte partite e il Palermo l’ho visto sempre molto bene, la Juve Stabia è stata surclassata nel primo tempo. È però evidente che qualcosa non va. Dopo il derby sarebbe stato giusto ricostruire gli stimoli, non pensare che tutti i problemi fossero risolti”.

Sulla scelta di cambiare guida tecnica, l’ex rosa è chiaro: “Fossi stato la società avrei cambiato tutto lo staff, se avessi voluto dare una scossa importante”.

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9 thoughts on “Ferrara: “Palermo in Serie B? C’è chi prova a tornarci da anni”

  1. La risposta e’ semplice,perche’ la squadra della quinta citta ‘ d’Italia (Con il bacino d’utenza che ha) non puo’ essere paragonata con tanto di rispetto alla Ternana o al Bari.Con queste premesse societarie sara’ davvero difficile a mio avviso vedere il Palermo a breve nel calcio che conta.

  2. Vorrei infine ricordare che siamo andati più volte in Europa league e abbiamo sfiorato la champions league, oltre che una finale di coppa Italia, senza offesa per Bari (grande città), ma Terni???

  3. La quinta città d’Italia per munnizza e millesima per reddito procapite e industria, ma non fate paragoni con il passato questa è un altra società e non ci azzecchiamo nulla con il passato, quel Palermo è sparito adesso bisognerebbe crearne un altro ma ci vogliono soldi

    1. se parli di capacita’ finanziarie dei possibili presidenti hai ragione. Se parli del potenziale economico una volta che la societa’ si trova in A e’ un’altro paio di maniche’ perche’ li (e gia’ in B) il bacino di utenza conta tantissimo e a prescindere dal reddito procapite, dal momento che dagli abbonamenti allo stadio, in TV, al merchandising tutto e’ assolutamente proporzionato alle dimensioni della citta’ e della sua popolazione (non al PIL)

  4. Quando il Palermo è diventato discretamente grande lo ha preso un friulano non siamo diventati grandi con l’ausilio delle imprese locali dunque ci vuole qualcuno che venga da fuori a fare le nostre fortune perchè non ne abbiamo la capacità

  5. concordo con Ferrara su Boscaglia. Era riuscito in un miracolo dopo l’assenza di ritiro e Almici arrivato alla 4a come Luperini etc., con la squadra al completo era riuscito da subito a fare delle partite memorabili come contro il Catanzaro e il Catania e 4 vittorie nelle partite successive a queste 2. Giocava stracciando letteralmente gli avversari. Poi, se qualcosa si e’ inceppato bisogna andare a guardare ancora una volta alle responsabilita’ della societa’. La seconda parte dell’era Boscaglia non aveva nulla a che vedere con la prima, giocando davvero senza equilibrio e attaccando molto meno. Chiaramente gli scontenti remavano contro l’allenatore (come succede sempre se la societa’ e’ assente) e la societa’ invece di metterli in riga dava man forte sino all’esonero. Troppo impegnati a speculare col centro sportivo e non cedere il denaro dovuto a Di Piazza. Qualsiasi societa’ scarsa come questa incorre negli stessi problemi, guardare a Inter e Milan di pochi anni fa, con qualsiasi calciatore e allenatore mettevi, li falliva!

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