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Foschi: “Palermo, non condivido il comunicato degli ultras. I conti si fanno alla fine”

Rino Foschi, storico ex dirigente del Palermo, è intervenuto col suo consueto editoriale su TMW e ha commentato l’imminente inizio dei playoff di Serie B. Sabato è in programma il turno preliminare: i rosanero affrontano in trasferta la Juve Stabia, mentre il Cesena giocherà sul campo del Catanzaro.

“Ai playoff di Serie B lo Spezia sembra essere la candidata più accreditata per andare in A. C’è anche la Cremonese. E il Palermo ha un buon organico per giocarsela. Ma i liguri hanno condotto il miglior mercato e mi sembrano più attrezzati. Aria di contestazione a Palermo: sono ovviamente legato ai colori rosanero e quindi deluso per il momento che sta vivendo la squadra. A mio avviso una città passionale come Palermo merita che le persone che fanno parte della società vivano in maniera più coinvolgente la realtà con grande passione”, afferma.

Vivevo giorno e notte per il Palermo con grinta e, appunto, passione: per fare il dirigente in rosanero servono motivazione ed entusiasmo. Inoltre non condivido il comunicato dei tifosi che diserteranno lo stadio: non è bello, l’ho vissuto sulla mia pelle, se mi fossero stati più vicini magari il nostro finale sarebbe stato diverso. Per esperienza personale dico che il Palermo ha bisogno di due componenti: una società che viva la città e la realtà in cui si trovano e che i suoi tifosi stiano più vicini di prima alla squadra. I conti si faranno alla fine“.


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5 thoughts on “Foschi: “Palermo, non condivido il comunicato degli ultras. I conti si fanno alla fine”

  1. Se a Castellammare l’approccio sarà quello giusto, se si vedranno determinazione e la voglia di vincere fino alla fine, in altre parole, se si vincerà convincendo, sono sicuro che tutti torneranno allo stadio fino alla fine dei playoff. Non basterà la vittoria: ci vuole la vittoria fatta in un certo modo.

    1. Cioè non ti basta vincere ma vuoi stravincere e magari dopo dici pure che erano scarsi loro ma fammi i piaciri stativi a casa

  2. e con una sconfitta fatta in un certo modo la finirebbero con la contestazione?
    Sarà che non vivo in Italia da diversi anni, ma non capisco i ragionamenti dei “tifosi” nostrani. Finché si va allo stadio, si fa il tifo per la maglia a prescindere da tutto; oppure si rimane a casa. Alla fine, se necessario, si fanno le dovute contestazioni. A mio avviso, i veri tifosi si comportano così.

    1. Come tifosi siamo imbarazzanti siamo solo buoni a pretendere. Ormai il concetto di sport non esiste più in questa squallida città

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