Gubbio, croci in vista per i dirigenti. Di Cintio: “Gesto d’odio vergognoso”

Il brutto del calcio. Sono cinque croci, cinque lapidi in “onore” di altrettanti dirigenti del Gubbio (con tanto di nomi riportati) apposte da alcuni “tifosi” della squadra che si sono lasciati così andare ad un grave gesto di contestazione. Il terribile simbolo era stato messo in bella vista su un ponte della SS 218 Pian d’Assino, appena fuori la città.

Nel mirino delle violente proteste il presidente Notari, il direttore generale Pannacci, il team manager Ramacci, il responsabile del settore giovanile Mariotti e l’addetto stampa Francioni. Rimangono ancora ignoti gli autori del gesto, ma intanto è stata avviata una denuncia alle forze dell’ordine e sono partite le indagini.

Il Gubbio non sta vivendo una stagione esaltante ed è a pochi passi dalla zona playout, per questo nei giorni scorsi erano anche apparsi striscioni di protesta. Poi la situazione è degenerata dopo l’ultima sconfitta in casa contro il Sudtirol. Sull’argomento è tornato a parlare oggi, con toni duri, l’avvocato della società Cesare Di Cintio attraverso un post sul suo profilo Twitter.

Ecco le sue parole: “Nel weekend alcuni sostenitori del Gubbio hanno avuto la malaugurata idea di fissare alcune croci con i nomi del presidente e dei dirigenti. Una protesta vergognosa che non può essere giustificata in alcun modo. Un gesto d’odio che nulla c’entra con il calcio” scrive.

Anche il presidente della Lega Pro, Francesco Ghirelli, era intervenuto sull’argomento condannando la protesta in maniera accesa: “Vergogna – dichiara – un gesto pieno di odio che rende il calcio un luogo inaccettabile. Mi auguro che le Forze dell’Ordine assicurino questi delinquenti al procedimento penale che meritano. Non c’è giustificazione alcuna. Il malcontento per l’andamento della squadra? Un’azione errata della dirigenza? No, quelle croci vi condannano senza se e senza ma. Con voi delinquenti il calcio non ha legami. Siete banditi e una citta’ nobile come Gubbio non ha con voi alcun legame. Vergognatevi!”

foto: twitter @CesareDiCintio (avvocato)

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