Hera Hora, rigettata la richiesta di sequestro conservativo

Il Tribunale di Catania ha rigettato la richiesta di Tony Di Piazza per il sequestro cautelativo dei beni mobili e immobili di Hera Hora. Una richiesta avanzata già mesi fa dall’ex vicepresidente del Palermo e che è stata condizionata da diversi rinvii.

Diversa la questione legata al valore del Palermo Fc: saranno i giudici di Palermo che nelle prossime settimane si pronunceranno su tale argomento, requisito indispensabile per verificare l’entità della cifra pari al 40% delle quote della società che la famiglia Mirri dovrà versare nelle casse di Di Piazza, che aveva esercitato il diritto di recesso.

Il rigetto della richiesta del sequestro conservativo è solo il primo nodo sciolto di una vicenda legale lunga e complicata, e che rappresenta forse il giudizio meno importante per il futuro del club rosanero. La decisione di oggi, però, potrebbe in qualche modo accelerare il percorso di vendita della società, che secondo quanto fatto intendere dal presidente Mirri, sarebbe già in fase avanzata.

Di Piazza, comunque, resterebbe “creditore” del Palermo per un importo che sarà appunto stabilito dal Tribunale in sede di civile.

LEGGI ANCHE

PALERMO, FILIPPI CERCA IL TREQUARTISTA: SPAZIO PER SILIPO?


18 thoughts on “Hera Hora, rigettata la richiesta di sequestro conservativo

  1. Io dico che comunque il grosso è superato il resto lo possono stabilire loro arrivando a metà di quello che richiede di piazza pagandolo un terzo ovvero chi compra poi il Palermo insomma non ci sono più scuse adesso x non chiudere la cessione societaria….

  2. Complimenti a Guido e alla.redazione che come al solito arrivano sempre prima sulla notizia. Passata un ora ancora gli altri dormono.

  3. A sensazione penso che senza il maldestro tentativo di speculazione fatto da di Piazza, Mirri avrebbe già ceduto il Palermo e parleremmo di ben altro. Peccato.

  4. Un solo appunto. La questione è assolutamente fondamentale. Il resto sarà una vice da interna ad Hera Hora. Ed il Palermo vi sarà invischiato solo se ancora di proprietà della società di scopo, e comunque in via indiretta è marginale

  5. se mirri no ha liquidità per liberarsi del suo caro amico di piazza può chidere a sigi dobe trova i soldi per mantenere a galla il palermo…ma speriamo bene e che venda la più presto!!!…e troni in gradinata a tifare palermo e basta!!!

  6. Spero che questo possa essere il primo passo per la vendita del Palermo perché obiettivamente Mirri non c’è la fa a portare il Palermo in B servono capitali che Mirri non ha

  7. Mirri come ogni imprenditore vuole rientrare dei soldi guadagnarci, e restare nella società per vanità e per possibilità di business.
    Il tutto è lecito se non va molto a scapito degli interessi e delle possibilità della Palermo calcistica, penalizzandola dagli interessi personali. È tutto qui.
    Spero mostri adesso quella appartenenza che ha tanto declamato e risolva questa grana Di Piazza(di cui è anche lui l’artefice) senza problemi.

  8. Tenete bene a mente le parole di Stadionews che raffreddano facili entusiasmi:
    “Il rigetto della richiesta del sequestro conservativo è solo il primo nodo sciolto di una vicenda legale lunga e complicata, e che rappresenta forse il giudizio meno importante per il futuro del club rosanero”.

  9. Io dono convinto ed I fatti mi daranno ragione che la speculazione è messa in atto solo dal singolo. MIRRI , non da Di Piazza che cerca di rientrare di quanto sborsato. E dei calco in c…lo che ha preso.

  10. E come vedete il tribunale non solo non concede il sequestro ma evidenzia una possibile illegittimità del recesso del di Piazza avendo quest’ultimo aderito ad un programma triennale da seguito del bando comunale. Come sempre i tribunali ci svelano risvolti impensabili per noi ignoranti in materia.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *