Il Palermo e le sue 'prime volte': nuove soluzioni per svoltare la stagione ​​

Il Palermo e le sue ‘prime volte’: nuove soluzioni per svoltare la stagione

Il 5-0 rifilato alla Carrarese non è soltanto una vittoria roboante, utile a cancellare la brutta sconfitta con la Juve Stabia e il pareggio opaco di Chiavari. È soprattutto la fotografia nitida di un Palermo che può essersi scrollato di dosso paure e ruggini, scoprendo – tutte insieme – le sue tante “prime volte” stagionali. Un segnale forte che la squadra di Inzaghi abbia trovato nuove strade per esprimere il proprio potenziale.

Segre sblocca un tabù

La serata si apre con un evento rimasto sorprendentemente in sospeso per tredici giornate: la prima rete da fuori area della stagione. A firmarla è Segre, al termine di un’azione impeccabile sull’asse PalumboCeccaroniPohjanpalo, un triangolo perfetto che favorisce la conclusione precisa e potente del numero 8. Paradossale il ritardo statistico: il Palermo era infatti tra le squadre che più hanno tentato il tiro da fuori senza aver trovato fortuna dalla distanza. Il gol di Segre potrebbe non essere un caso ma il frutto di soluzioni diverse e più coraggiose.

Pohjanpalo, tre “prime volte” in una sola notte

A salire in cattedra è stato Joel Pohjanpalo, autentico mattatore della serata, che ha vissuto addirittura tre “prime volte” in un’unica partita. Prima il rigore – il primo assegnato ai rosa in questo campionato e trasformato dal finlandese – poi la prima tripletta in campionato, infine la prima vetta solitaria nella classifica marcatori. La fame dell’attaccante è evidente nella scena successiva al penalty: recupera la palla dalla rete come fosse un pareggio allo scadere e mostra il numero tre con la mano, segno di un obiettivo chiaro e legittimo: il pallone da portare a casa.



Con 8 reti in 14 giornate, Pohjanpalo supera Gliozzi (fermo a 7, ma con 6 rigori messi a segno), candidandosi sempre più a leader tecnico ed emotivo di questo Palermo. La sua non è la prima tripletta in maglia rosanero: ne aveva già realizzata una al Barbera lo scorso anno, contro il Sassuolo. È però la prima in questo campionato, e il suo peso specifico è enorme. A completare il quadro c’è anche il quarto assist stagionale, già più dei tre totalizzati lo scorso anno tra Venezia e Palermo.

Palumbo, prima rete e prova da leader tra le linee

E se l’attacco sembra aver iniziato a girare, il merito è anche – e soprattutto – di Antonio Palumbo, protagonista di una serata che ha mostrato con chiarezza perché venga considerato il miglior trequartista della Serie B. Contro la Carrarese è arrivata infatti la prima rete in maglia rosanero, dopo due soli assist firmati fin qui (entrambi proprio per Pohjanpalo). Ma oltre al gol, Palumbo ha illuminato l’intera manovra offensiva: entra nell’azione dei primi tre gol, mostrando una qualità tra le linee che finora il Palermo aveva solo intravisto.

Prima serve una palla perfetta per Ceccaroni nell’azione dell’1-0, poi sigla il 2-0 con un preciso colpo di testa (non proprio la specialità della casa), infine inventa una grande verticalizzazione per Pierozzi sul terzo gol. Una prestazione totale, che ridisegna il peso specifico del centrocampista nell’economia della squadra.

Le prime volte che possono cambiare la stagione

È stata, insomma, la serata delle ‘prime volte’ in stagione, ma anche dei primi segnali di una maturità che il Palermo ha la necessità di raggiungere. Ora la vera sfida sarà dare continuità a quanto visto, a partire dal match del 7 dicembre sul campo dell’Empoli. Una gara tutt’altro che semplice: i toscani, tre punti dietro in classifica, stanno risalendo la china sotto la guida di Alessio Dionisi. Ma se il Palermo confermerà lo spirito e la qualità vista contro la Carrarese, allora questa notte speciale potrebbe confermarsi l’inizio di un nuovo ciclo.

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9 thoughts on “Il Palermo e le sue ‘prime volte’: nuove soluzioni per svoltare la stagione

  1. speriamo ci sia una svolta nella testa dei giocatori. in effetti a vedere dall’atteggiamento in campo sembra che sia stata.
    a parte questo secondo me la prima mossa da fare, se continueremo a giocare con questo modulo, è vasic titolare al posto di le douaron/brunori. ha nettamente dimostrato di essere il più a fuoco in quella posizione. sembra davvero avere trovato il suo ruolo in campo e la prestazione di sabato della squadra ne è una diretta conseguenza. la squadra è stata molto più quadrata e concreta. finora non sono mai stato un sostenitore di vasic ma i fatti parlano per lui. per brunori mi dispiace ma ha dimostrato che in quella posizione è un giocatore regalato, ancora più di le douaron

  2. Se ancora qualcuno non lo ha capito, con la Carrarese, fino a quando Le Douaron era in campo, era il Palermo di sempre.
    L’ingresso di Vasic ha spaccato la partita.
    Se Inzaghi adotterà questo modulo fino a gennaio, in attesa di un mercato riparativo, ci divertiremo, in caso contrario sarà un supplizio. Vedrete.
    Con i 2 trequartisti e una sola punta c’è gioco creatività imprevedibilità e occasioni da gol.

    1. Perfetto Valerio, ne parliamo da tempo . Quadrata e concreta , sicuramente non invincibile o corazzata , minchiate dette in libertà dai soliti ottimisti ad oltranza, ma in grado di evitare malefiure in serie.

  3. Bravo Cavallaro. Poche parole per individuare uno dei motivi tattici che hanno creato problemi al Palermo. Presuntuoso giocare conduce punte più Palumbo e Ranocchia, lo dico da mesi . Risolvere l’equivoco Brunori, altro tema che Inzaghi forse ha portato a termine. La squadra va messa in campo con equilibrio, non con i nomi.

  4. Su Brunori. Sin dall’inizio ho sperato che Inzaghi risolvesse l’equivoco Brunori. Forse ci siamo. Brunori è un centravanti puro, forte per la categoria, alternativo a Pohjianpalo. Punto. Accetterà il ruolo ? Vedremo. Su le Duaron basta, credo si sia capito il pacco che ci hanno rifilato.

  5. Io credo che la rete di Segre, la prima da molto tempo su tiro da fuori area, abbia rappresentato la svolta tattica della partita. Consiglierei allenamenti specifici per Ranocchia che si ostina a calciare alle stelle e che ha centrato la porta per l’ultima volta al primo minuto della trasferta di Spezia ormai quasi un anno fa. Il Palermo trova mille difficoltà quando gli avversari si chiudono per ripartire, ma diventa molto pericoloso quando può giocare in contropiede in velocità. Detto che non capisco l’ostinazione sull’impiego dall’inizio di Le Douaron e sottolineati i progressi di Vasic, ritengo che il ventilato ritorno di Magnani possa consentirci di affrontare nelle migliori condizioni tattiche le decisive trasferte del girone di ritorno, quando dovremo affrontare Monza, Modena, Frosinone e Venezia fuori casa.

  6. Aridaje a parlare di svolta e a fare voli pindarici dopo una vittoria! Ancora non si riesce a capire qual è il problema”, se così lo vogliamo definire: il problema è che questa squadra ha una rosa da quarto/quinto posto in classifica. Siamo sesti ma a 3 punti dal terzo/quarto posto, in una classifica cortissima: quindi cosa vuoi “svoltare”?

    Ad oggi non c’è nulla da svoltare, a livello di punti e classifica siamo in linea col nostro potenziale. Se qualcuno si aspettava robe diverse (primo posto in solitaria, partite dominate, filotti di vittorie), il problema risiede nell’incompetenza calcistica che anima questo genere di aspettative.

    Ed a proposito di incompetenza calcistica ed aspettative irrealistiche: sono queste le cause dell’eccessivo pessimismo che ultimamente aleggia tra i tifosi. Se sei convinto di essere il più forte e ti ritrovi sesto, vedi tutto più nero di quello che è. Ma all’osservatore competente appare chiaro che finora ci sono state solo 2 partite davvero deludenti x il Palermo: le scorse 2, Entella e Juve Stabia. Da queste 2 partite dovevi uscire con almeno con 4 punti, non con 1.

    Poi? Si è pareggiato con Venezia, Cesena, Modena e Frosinone, cioè tutte squadre più o meno al livello del Palermo. Si è perso col Catanzaro, che è leggermente meno forte del Palermo, ma Catanzaro è un campo difficile ed in un campionato ultra-equilibrato come la B ci possono perdere tutte le squadre che ho elencato.

    Quindi, insomma e in conclusione: un pareggio con l’Empoli in Toscana andrebbe benissimo, non sarebbe “un passo indietro”. L’Empoli in una ipotetica scala di valori è anch’esso più o meno a livello del Palermo.

    A beneficio dell’utenza, questa è la scala di valori cui alludo:

    1) Monza; 2) Venezia; 3) Empoli, Frosinone; 4/5) Cesena, Modena, Palermo. Ma si consideri che, sulla carta, tra Venezia e quelle più in dietro c’è pochissima, anzi “pochissimissima” differenza. L’unica rosa nettamente superiore sotto ogni aspetto è quella del Monza, poi l’equilibrio regna sovrano.

  7. Io penso che Ranocchia serve ad Inzaghi più per copertura a centro del campo. Infatti quando è stato assente mi è sembrato che proprio quel settore rimaneva un vuoto che permetteva le ripartenze facili degli avversari. Ma forse è solo una mia sensazione. Di sicuro Palumbo e Segre si spostano molto più in avanti attaccando anche l’area, e quindi lasciano scoperto il centro del campo dove Ranocchia è stabile. Se ci mettiamo che Augello e Pierozzi vanno avanti e frequenti sono le puntate di Ceccaroni e Bereszyński, qualcuno dovrà pur presidiare quella zona del campo. Quindi vediamo Ranocchia in una posizione diversa da quella che ci aspettiamo. Solo un mio pensiero !!!

  8. Esiste almeno un minimo comun denominatore tra le vittorie del Palermo per goleada contro Pescara e Carrarese. In entrambe le partite, Inzaghi ha sbagliato, infatti, la formazione iniziale correggendola in corsa anche grazie agli infortuni che hanno imposto sostituzioni. Nel match con gli abruzzesi, Gomes accuso,d’altra parte, una lussazione alla spalla e venne avvicendato con Segre, autore della seconda delle cinque reti realizzate. All’inizio della ripresa, poi, l’allenatore cambiò pure Le Douaron con Brunori, che firmò il quarto gol. Contro la Carrarese, Pippo ha sostituito, invece, l’infortunato Le Douaron con Vasic (e non con Brunori) modificando, di fatto, il modulo schierato al via. Si tratta di dinamiche e che, a mio avviso, accreditano quanto sostengo da tempo. E, cioè, che la nostra squadra vince, convince e diverte quando, per infortunio o per scelta tecnica, viene completamente “defrancesizzata” attraverso il panchinamento o l’avvicendamento contestuali dei tre Angioini Gomes, Le Douaron e Blin. Liberato dalle zavorre transalpine, il Palermo riesce, del resto, a giocare, come sempre dovrebbe, 11 contro 11 (e non 10 o 9 contro 11), a manovrare ad arte e a segnare a raffica.

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