La Repubblica – Tifare e dire addio, storie di fischi e lacrime per gli ex idoli

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Tifare e dire addio, storie di fischi e lacrime per gli ex idoli. Sulle colonne de “La Repubblica”, Valerio Tripi racconta gli addii più importanti della storia rosanero. Ci sono stati congedi contestati, bagnati di lacrime o con lettere aperte ai tifosi. Dietro ogni giocatore che ha lasciato il Palermo dopo essere entrato nel cuore dei tifosi ci sono storie completamente diverse l’una dall’altra. Ma al di là delle motivazioni, alla fine della storia chi ci rimette è sempre il tifoso, sedotto e abbandonato.

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Nel Palermo di Zamparini, l’addio più doloroso rimane quello di Luca Toni. Una cessione portata avanti allora, allo stesso modo in cui sta conducendo quelle di oggi, da Rino Foschi. Allora c’era la paura che il calciatore potesse non ripetersi più agli stessi livelli. Fu un addio preparato per tempo con spifferi di mal di pancia lasciati intendere alla gente e che hanno incrinato il rapporto fra i tifosi e Toni.

Eugenio Corini, invece, il suo addio da giocatore lo ha dato in conferenza stampa a Villa Igiea fra le lacrime. Troppo forte il suo attaccamento alla maglia rosanero per andare via senza neanche pronunciare una parola. Altri addii raccontano di giocatori passati in poco tempo dall’essere beniamini a bersaglio di critiche per non avere nemmeno salutato. Giocatori come Cavani fischiato quando era in rosanero e poi rimpianto quando è tornato da avversario.

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Ma ci sono storie anche di giocatori andati via tra le lacrime non certo di commozione. È il caso di Miccoli anche lui protagonista di una conferenza stampa lontano dalle sedi istituzionali del club,  in cui più che salutare i tifosi cercava di chiedere scusa per le parole vergognose sulla memoria del giudice Falcone. La sua figura divide, oggi, quanti rimpiangono le sue giocate e quelli che non gli perdonano le cattive frequentazioni.

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Infine c’è la lettera di La Gumina, in cui l’attaccante saluta, promette che il suo non è un addio ma un arrivederci e soprattutto spiega che la sua cessione servirà alla causa rosanero. Anche dai soldi incassati per il suo trasferimento all’Empoli passerà la ricostruzione del Palermo. Storie di addii, ma alla fine ci rimettono soltanto i tifosi.

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