La Sicilia – Catania verso il baratro, nessuno vuole intervenire

FOTO PEPE / PUGLIA

“Ma realmente c’è una speranza che qualcuno abbia voglia di comprare il titolo sportivo del Catania?”. Giovanni Finocchiaro apre con questa domanda la sua riflessione tra le pagine de La Sicilia, sottolineando che se qualcuno è veramente interessato le ore rimaste a disposizione sono veramente pochissime.

Il 28 febbraio scade l’esercizio provvisorio e “l’impressione è che non esista ombra” di qualcuno interessato. Nel caso in cui nessuno rilevi il titolo sportivo del club il Catania verrebbe escluso dal campionato e non giocherebbe le partite successive alla scadenza.


16 thoughts on “La Sicilia – Catania verso il baratro, nessuno vuole intervenire

  1. Come volevasi dimostrare, appena la società si è staccata da torre del grifo, unico bene con un certo valore, gli investitori si sono dileguati…

  2. Confermo che avremmo tutto da guadagnare da una classifica che vedrebbe Bari a 48 punti, Avellino a 44, Francavilla a 43, Palermo a 42, Catanzaro a 41, Monopoli a 37. Tuttavia, a parte la sosta forzata di quelle che non hanno ancora giocato il ritorno contro il Catania (Avellino, Francavilla e Palermo), va messo nel conto che giocheremo in trasferta a Francavilla, Avellino, Monopoli e Bari. Tutto questo per ricordare che, oggi più che mai, il risultato va conquistato sul campo e non con i conti della serva. E poi, francamente, avendo vissuto sulla mia pelle due radiazioni dolorosissime, non mi auguro affatto che il Catania venga cancellato. Dobbiamo dimostrare con i fatti, e non solo a parole, di non essere diversi da coloro che esposero migliaia di “B” nel Derby del Cibali pareggiato al 95’ da Ilicic o che, nel giorno della retrocessione, concepirono sulla prima pagina del giornale cittadino una vignetta in cui l’aquila del nostro stemma era trasformata in un pollo allo spiedo. Nonostante tutto, auguro al Catania di salvarsi.

    1. Confermo che non c’è da gioire di queste cose ma al contrario c’è da chiedersi come sia stato possibile far partire un campionato in queste condizioni, è evidente come dopo l’asta deserta la squadra ha mollato mentalmente e sta facendo filotto di sconfitte, significa alterare il campionato di più che annullare tutte le gare. A prescindere dall’esclusione o meno sarà sempre il campo a decidere.

  3. Probabile che prima del 28 arrivi un’offerta a trattativa privata ben più ridotta della base d’asta. Qualcuno proverà a prendere il titolo praticamente gratis, accollandosi i debiti.

  4. direttore lei sa quanto dell’ammontare totale del debito (quasi 50 ml) si accollerebbe chi eventualmente comprasse il titolo ? mi sembra infatti di avere capito che l’accollo del debito non sarebbe totale. E’ cosi?

  5. A me pare che per il Catania si sia già fatto quello che per nessun’altra squadra è stato fatto o si sarebbe fatto. Dei tre punti di cui beneficerebbe il Palermo (ma non solo) me ne infischio, né stapperò una bottiglia di spumante se il Catania dovesse essere cancellato. Il punto è che se ci sono delle leggi e delle regole, queste vanno applicate imparzialmente per tutti. Il Catania non ha versato neanche (in misura intera) la fideiussione richiesta per l’iscrizione al campionato, è da qui che nasce il problema della eventuale riformulazione della classifica. Il Catania non doveva partecipare sin dall’inizio. A chi dice che noi dobbiamo dimostrare coi fatti di essere diversi da chi ha gioito per la nostra radiazione (cancellazione),i ritengo di poter rispondere che l’abbiamo già dimostrato. Adesso è il turno delle istituzioni. Che siano esse a dimostrare (a partire dalle indagini economiche su sovvenzionamenti maltesi di sconosciuta natura e provenienza) che la legge è uguale per tutti, perché, se così non fosse, saremo almeno consci di giocare seduti ad un tavolo che non è tondo e di avere di fronte dei bari.

    1. Ciao Luigi XVI,
      apprezzo sempre i tuoi commenti, ma questa volta concordo solo parzialmente. Che il loro astio verso di noi ecceda il nostro verso di loro è palese. Ma dobbiamo riconoscere che la risposta di Catania di fronte all’emergenza è stata ammirevole. Noi abbiamo avuto palermitani che hanno fatto parte del Consiglio di Amministrazione di Sporting Network srl, il cui socio di maggioranza era la famigerata Arkus dei Tuttolomondo; loro hanno creato la SIGI che ha lottato con tutte le forze per arginare uno tsunami di debiti e che forse avrebbe fatto meglio ad accettare le condizioni di Tacopina. Palermo è stata (ed è tuttora) assente, Catania si è mobilitata in difesa della “madrigola”. E’ giusto riconoscerlo. Riguardo ai favoritismi, in altre situazioni, più o meno eclatanti, gli organi di controllo hanno chiuso non uno bensì due occhi. Qualche esempio, così a memoria ? Il salto di categoria della Fiorentina, il salvataggio dell’Ascoli, lo spalma debiti della Lazio. Ad essere precisi, la seconda morte del nostro Palermo fu provocata dalla mancata fidejussione (bulgara) in fase di iscrizione da parte dei Tuttolomondo (“Mi vedete preoccupato ?”). Superfluo ricordare come arrivarono a Palermo e chi sbolognò loro la “patata bollente”. Detto questo, trovo indicativo e molto grave il fatto che imprenditori e fondi esteri decidano di investire su realtà quali: Como, Ascoli, Pisa, Spezia e adesso pure Nocerina e contemporaneamente ignorino realtà teoricamente più appetibili, come le maggiori squadre siciliane. In questo, purtoppo, non siamo affatto diversi. Saluti rosanero.

  6. Prima (il 16/2) devono pagare gli stipendi dei giocatori. Se non li pagano per intero, nessuno prorogherà l’esercizio provvisorio.

  7. Pensate cosa si è inventato il tribunale dichiarandoli falliti e quindi senza i debiti verso lo stato ma con un esercizio provvisorio di una società che inanella punti di penalizzazione per mancati versamenti io se fossi il presidente della fidelis andria o del monterosi mi incazzerei come una bestia cioè le piccole pagano tutto e stanno attentio ai bilanci e loro stanno li con 60 milioni di debito?
    Campionato falsato!

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