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Noi la sosta la odiamo, il Palermo pure. Le pagelle ironiche di Amenta e Ferrara

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Noi la sosta la odiamo. Non ricordiamo una ripresa del campionato dopo la sbornia natalizia in cui il Palermo abbia vinto, convinto o almeno giocato degnamente. Così ci avviciniamo timorosi ad un Palermo – Salernitana in cui abbiamo tutto da perdere. Anzi uno dei vostri cronitifosi decide di espatriare anzitempo e, lontano dalla Favorita, prova a collegarsi via Ipad, Iphone, onderadio, parabole ricettate, cavi volanti o mezzi di fortuna. Ancora ora non abbiamo capito se sia riuscito a vederla o no, perchè non ne abbiamo notizia dal fischio iniziale. Se non ce l’ha fatta non si è perso nulla e se invece l’ha vista speriamo sia sopravvissuto al peggior Palermo dell’era Stellone, alla prima sconfitta interna, alle prestazioni indecorose di mezza squadra in maglia rosa e, soprattutto, al primo campanello d’allarme che, visti i precedenti anche recenti, non ci lascia per nulla tranquilli.

In uno stadio gelido, anche per gli orari improbabili in cui si gioca a gennaio, e sempre più desolatamente vuoto, nonostante i vuoti proclami di giocatori e società, il Palermo inglese, o presunto tale, affonda contro una Salernitana cinica e solida. La formazione iniziale ci lascia perplessi e preoccupati come i nostri amici che vivono nel Regno Unito in vista di una Brexit con “no deal”, ma il gol di Jajalo, tutto sommato casuale, ci sembrava avere indirizzato la partita nella giusta direzione. I rosa giocano un primo tempo discreto, pur dimostrando qualche buco difensivo, su cui i campani si infilano come un topo in quelli del gruviera ed alla fine riescono a pareggiare.

Andiamo a prendere un the caldo, per essere in linea con la nuova proprietà britannica, ma non siamo tranquilli. I nostri ci sembrano confusi e anche un po’ tremebondi in talune occasioni, forse risentono della assenza di alcuni titolari di peso, a dimostrazione che non sempre “uno vale uno”. Concetto cui peraltro non abbiamo mai creduto sin dall’asilo. Purtroppo i nostri peggiori incubi si concretizzano nella ripresa. Il Palermo non trova sbocchi offensivi, più incartato di un TAV sulla Torino-Lione, perde anche l’unico centrale difensivo titolare rimasto e alla fine, in pieno recupero, becca un contropiede che definiamo “da polli” per evitare altri epiteti che costringerebbero il nostro Super Direttore al DASPO di almeno un mese della vostra amata rubrica.


Finisce male, anzi malissimo. Non vorremmo essere accusati di pessimismo, anche perché lo siamo stati raramente in vita nostra, però invitiamo caldamente tutti, presidente, ds e dirigenti, di fatto e di diritto, a ricordare quel che è successo l’anno scorso perché noi a scuola eravamo scarsi ma quattro concetti base – come i corsi e ricorsi di vichiana memoria – non li abbiamo mai dimenticati. Un mesto Forza Palermo!

PALERMO – SALERNITANA, GLI HIGHLIGHTS

Brignoli 5,5: Della sua partita ricordiamo soprattutto una uscita fuori area con una mezza girata al volo alla Shingo Tamai. Sul secondo gol non ci sembra del tutto incolpevole. Infilzato.

Rispoli 3,5: Sul gol del pareggio campano sbaglia la chiusura, non azzecca un cross che sia uno per tutta la gara e in difesa dà sempre l’idea di essere fuori posizione. Soprattutto si divora letteralmente il contropiede che avrebbe potuto cambiare la gara tirando fiaccamente quando c’erano almeno due compagni soli soletti in corsa verso la porta avversaria. Bollito.

Szyminski 5: Il ruolo da centrale non gli si addice. Ci sembra sempre in affanno ed anche abbastanza timoroso quando i veloci attaccanti avversari lo puntano per saltarlo e lui cerca di fermarli come capita, raramente in maniera efficace. Spostatelo.

Rajkovic 6: Tutto sommato la pagnotta se l’era guadagnata nel primo tempo, anche se, senza Bellusci a fianco, è un altro giocatore. Quando si fa male noi temiamo che la difesa rosanero possa andare in bambola e purtroppo alla fine abbiamo avuto ragione. Torna presto.

RAJKOVIC, PRIMO BOLLETTINO MEDICO

(dal 4′ s.t. Pirrello) 6: Entra al posto di Rajjkovic infortunato e non demerita dimostrando di sapersi calare subito nel ritmo gara. Certo, alla fine arriva la sconfitta ma già la difesa era in condizioni di emergenza e non è che possiamo prendercela con l’ultimo arrivato. Sei politico.

Accardi 4: Capiamo l’emozione dell’esordio però non è che tutti devono giocare per forza. No way.

(dal 39′ s.t. Salvi): s.v.

Haas 5: A parte l’assist per Jajalo, peraltro propiziato da un rimpallo iniziale che è comunque bravo a sfruttare al massimo, non fa null’altro di buono, risultando fuori dalla manovra in fase offensiva e poco incisivo in copertura. Fuori posto come uno svizzero in spiaggia a Formentera. Sostituito.

(dal 15′ s.t. Puscas) 6: Alla fine la cosa migliore la fa in difesa invece che in attacco, salvando un gol sulla linea con una reattività da portiere. Però in attacco, soprattutto in fase conclusiva, non si vede neanche per sbaglio. Troppo poco.

Jajalo 7: Nettamente il migliore in campo. Un bellissimo gol in scivolata, una miriade di palloni giocati in tutte le zone del campo, anche qualche recupero in velocità che non sarebbe proprio la sua specialità. Non si arrende mai e prova fino alla fine a caricarsi la squadra sulle sue possenti spalle ma stavolta trova scarsa collaborazione tra i compagni ed anche lui è costretto ad alzare bandiera bianca. Energie sprecate.

Chochev 4,5: È ritornato il bulgaro abulico, svogliato, molle e sconclusionato che ricordavamo. Ecco.

Falletti 6: Non si arrende mai e comunque ci prova, anche in partite infelici per l’intera squadra. Corre, sprinta, ripiega, gira intorno però a volte un po’ più di concretezza non guasterebbe. Girandola.

Trajkovski 4,5: La palla sanguinosa che perde per un dribbling assurdo, innescando così il contropiede-vittoria della Salernitana, cancella anche qualche cosa buona che aveva fatto vedere prima, in mezzo a tante leggerezze e troppi erroracci. Colpevole.

Moreo 6: Secondo noi in casa rende meglio con un’altra punta al suo fianco, a cui creare spazio grazie al suo fisico ed alla condizione atletica prorompente. Lotta su ogni palla e costringe i difensori a raddoppiare costantemente su di lui ma non trova collaborazione nei compagni per sfruttare la superiorità che cerca sempre e comunque. Nota positiva.

Stellone 4,5: Certo, partiva da una formazione rabberciata in molti reparti, però alcune scelte ci lasciano molto molto dubbiosi. Anche nella lettura della gara e della possibilità di cambiarla in corso con sostituzioni adeguate è meno reattivo di altre volte. Venerdì 13.

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