Mattia Baldini: “Papà pretende molto. Palermo in B? Solo lui…”

FOTO PEPE / PUGLIA

“L’altro Baldini che inventa gli schemi: Papà pretende molto”. Con questo titolo Repubblica Palermo introduce nella propria pagina sportiva l’intervista/ritratto realizzata da Salvatore Geraci a Mattia Baldini, figlio di Silvio nonché suo collaboratore in panchina: “É l’ancora a cui Silvio si aggrappa nei momenti difficili e in quelli di gioia, un tuttofare, un po’ “vice”, un po’ “match analyst”, ma soprattutto uomo squadra e valore aggiunto”, racconta Geraci.

Il resto del racconto sta invece nelle parole dello stesso Mattia Baldini (dalla vita quotidiana alle giornate di caccia), che non ci gira intorno: “Privilegiato, sì. Perché il mestiere del babbo mi ha permesso una vita agiata. Con lui, poi, ho avuto la fortuna di iniziare la mia scalata dalla C mentre altri partono da categorie inferiori. Raccomandato, no: fa tutto tranne che favorirmi. È persona con principi saldi. Spero, il prima possibile, di camminare con le mie gambe. Vorrei autonomia, mettermi in gioco perché quando rivolgo un rimprovero non si sa mai se è dettato da me o dall’alto”.

Per evitare problemi Baldini disse che avrebbe lavorato gratis (“La paga gliela do io”) ma Mattia sottolinea: “Per me andare senza stipendio a 31 anni era mortificante. Fu la mamma a convincermi per mostrare di cosa ero capace. E debbo ringraziare la società perché, nel corso del campionato, mi ha fatto il contratto riconoscendo i miei meriti”. E sull’avventura a Palermo dice: “A me sembra quasi naturale. Ma razionalmente è stato qualcosa di incredibile. Allo stadio andavano in pochi. Solo un “folle” come lui poteva prevedere un risultato del genere, fin dal primo minuto”.

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