Nino il “profeta” e il Del Piero… di via d’Ossuna. Le pagelle ironiche di Amenta e Ferrara

pagelle ironiche amenta e ferrara

Caldo estivo e partita da ultima spiaggia. Siamo in pochi e quindi ci presentiamo sugli spalti in stile balneare: mutande, canottiera e tappine. Possono sempre servire per tirarle all’arbitro in caso di rigore. Rientrano Bellusci e Rajkovic in difesa e ci sentiamo di ringraziare la squadra dei lungo degenti del Policlinico per averceli dati in prestito. Visto il caldo e la condizione approssimativa, temiamo anche di doverglieli restituire presto. Coronado va a centrocampo a supplire alle assenze e rientra pure Chochev che sembrava ormai definitivamente chiuso in un convento di clausura. In avanti Trajkovski, il Del Piero della Via d’Ossuna, accanto a La Gumina, nuovo profeta in patria.

LE PAGELLE DI GUIDO MONASTRA

Il Palermo parte fortissimo con Coronado ispirato a tutto campo. Al 7’ Rispoli trattenuto in area e rigore nettissimo con la maglia che viene portata dalla sarta d’urgenza per essere curata. Coronado sul dischetto prende la rincorsa con calma olimpica e mette dentro. 1 a 0! Al 13′ l’Avellino supera la metà campo per la prima volta e Rajkovic salva a porta vuota su un “rigore in movimento” concesso dalla difesa rosa agli irpini. Il Palermo continua ad essere padrone del campo ma non affonda con convinzione e la squadra, quando attacca, resta spaccata in due: si arriva alla mezz’ora senza troppe emozioni, con il Palermo che recrimina per un rigore su Trajkovski e l’Avellino che ha una mezza occasione su una uscita di Pomini… alla Posavec. Per fortuna Rajkovic salva di testa quando noi c’eravamo già accasciati. Poi, su un batti e ribatti, l’Avellino spreca un gol facile e cominciamo a temere di rivedere lo stesso film dell’orrore delle ultime settimane. Alla fine del primo tempo però ci arriviamo in vantaggio e possiamo goderci il ghiacciolo all’arancio.

ZAMPARINI: “PROMOZIONE? CE LA FAREMO”

Si rientra senza Bellusci che aveva giocato l’ultimo quarto d’ora menomato ma con la stessa grinta di Enrico Toti. Dopo due minuti arriva il secondo gol, che attendevamo come il primo sorso di birra all’inizio di una sessione di pub crawling: Trajkovski salta un avversario e lancia La Gumina in verticale, tiro di prima imprendibile e grande gol per il nuovo idolo rosanero, con menzione dei suoi tifosi speciali Antonio, Giorgio e Giulio che ci fracasseranno le palle per i prossimi due anni. Il Palermo controlla il gioco con serenità ma al 18′ Pomini è costretto ad un mezzo miracolo su Ardemagni con la palla che balla sulla linea come una rimbalzina appena uscita dal sacchetto: Rete inviolata ma infarto in corso.

PALERMO – AVELLINO, GLI HIGHLIGHTS

Al 27′ La Gumina, alla sua migliore partita stagionale, viene abbattuto inutilmente in corsa dentro l’area. Nuovo rigore che Trajkovski batte perfettamente convincendosi sempre di più di essere del Piero: tre a zero e tripudio. Ultima girandola di cambi che non fa capire una minchia più a nessuno e triplice fischio che arriva mentre l’attenzione è alla partita tra Parma e Carpi, in attesa di un pareggio che non arriva. Il Palermo torna a vincere una partita mai in discussione, è secondo con il Parma e attende il risultato del Frosinone. Finisse oggi ci toccherebbero i playoff ma fortunatamente ce ne sono ancora cinque e il Palermo sembra quasi vivo! Forza Palermo!

Pomini 6,5 – Una uscita suicida nel primo tempo, un miracolo su un colpo di testa ravvicinato nella ripresa. Comunque con lui in porta noi viviamo la partita molto meglio. Cortisone.

Bellusci 6,5 – Gioca stoicamente, in difetto di condizione fisica ma anche così, con lui in campo, la difesa è un’altra cosa. Poi si fa male ma resiste fino alla fine del primo tempo tenendosi la gamba come Beckembauer (il braccio) da eroe vero e urlando contro tutto e tutti. Cazzuto.

(dal 1′ s.t. Accardi 6) – Gioca in un ruolo non suo ma non sbaglia praticamente nulla. Vista la carenza di giocatori siamo contenti che ne abbiamo uno in più su cui contare. Presente

Struna  6,5 – L’intesa tra lo sloveno e Rajkovic cresce e ne beneficia tutto il pacchetto difensivo. Cerca di proporsi anche con qualche lancio in profondità ma onestamente non è cosa sua. Difensore.

Rajkovic 8 – Almeno tre salvataggi prodigiosi, una miriade di palloni recuperati, un duello senza risparmiarsi mai con gli attaccanti campani. Se rimane intero lo slavo può essere una delle chiavi decisive per la promozione. Riguardati.

TEDINO: “FINALE DI STAGIONE ROVENTE”

 (dal 44′ s.t. Fiore s.v.);

Rispoli 7 – Si procura il rigore che sblocca subito la partita e già solo per questo lo adoriamo. Come al solito corre come un dannato anche se con qualche imprecisione ma è  chiaramente di una categoria superiore. Capitano.

Murawski 7 – Non molla un pallone o un contrasto manco se gli sparano. Quando si fa male abbiamo “santiato” in sette lingue diverse. Mignatta.

(dal 24′ s.t. Fiordilino s.v.)

Chochev 6 – Niente di trascendentale, per carità, ma a noi sembra che dia compattezza ed equilibrio a centrocampo e non capiamo perché sia stato messo da parte per tante, troppe, partite, cercando improbabili esperimenti. Tranquillo.  

(dal 40′ s.t. Rolando s.v.)

PALERMO, ALTRI INFORTUNI GRAVI

Coronado 6 – Cerca di accendere il Palermo con la sua classe superiore però a volte esagera e ci fa imbufalire quando sì intestardisce con i dribbling impossibili senza passarla mai. Montesano.

Aleesami 6 – Il peggiore in campo tra le fila dei rosa ma quando si vince noi promuoviamo tutti. Sei politico.

Trajkovski 7 – Quando non c’è l’altro macedone in campo sembra un altro giocatore. Dribbling, assist, pure un gol seppure su rigore, ma comunque tirato perfettamente. Mistero Slavo.

La Gumina 8 – Come ben sapete lo abbiamo criticato spesso ma contro l’Avellino, soprattutto nella ripresa, sembra una furia indemoniata. Un gran gol, mille contrasti senza paura, un rigore procurato, movimenti da attaccante moderno. La promozione passa evidentemente dai suoi piedi e lui lo capisce e per questo già gli vogliamo bene. Nino non aver paura. 

Tedino 6,5 – Evidentemente quando è in emergenza da il meglio di sé perché ha ben poco da scegliere. Quelli ha e quelli deve schierare, senza invenzioni, esperimenti o scelte cervellotiche. Obbligato.

LEGGI ANCHE

FOSCARINI: “RISULTATO BUGIARDO”