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Palermo, abusi e alterazioni: ecco il perché della sentenza di fallimento

Il tribunale di Palermo ha dichiarato fallita l’Us Città di Palermo e da parte dei giudici la sentenza è un macigno: secondo il collegio, le condotte messe in atto dalla vecchia società rosanero denotano “un abuso dello strumento del concordato preventivo” (dichiarato di conseguenza improcedibile), oltre alla sussistenza dello stato di insolvenza. Il riferimento è ovviamente agli ultimi periodi della gestione, riferibili quindi ad Arkus e alla società collegata Sporting Network.

IL VECCHIO PALERMO É UFFICIALMENTE FALLITO

Oltre alle “ingentissime esposizioni debitorie gravanti sulla società”, la sentenza infatti va oltre. Si legge: “La società U.S. Città di Palermo, invero, approfittando del proprio permanere nell’esercizio dell’impresa (caratteristico della procedura concordataria) e sottraendosi all’obbligo della preventiva autorizzazione giudiziale, ha disperso notevoli risorse economiche, di ragionevole difficile recupero, depauperando il proprio attivo e alterando la par condicio creditorum, con una gestione, per di più, astrattamente produttiva di ingenti debiti prededucibili”.

Il dispositivo della sentenza di fallimento fa riferimento infatti alla gestione delle casse societarie nelle fasi relative alla procedura e dopo il deposito del ricorso “in bianco”, gestione connotata secondo i giudici da “grave disvalore oggettivo”: la documentazione infatti dimostrerebbe l’esecuzione di “numerosi pagamenti senza alcuna autorizzazione giudiziale, pagamenti che si riferiscono tanto ad obbligazioni sorte anteriormente alla proposizione della domanda di concordato […] quanto a compensi in favore di professionisti (avvocati) che hanno ricevuto un mandato professionale da parte della società”.

Il riferimento è anche al mandato alla società Struttura srl per la produzione del piano di rientro, società riconducibile ad Arkus e a Sporting Network: il pagamento di € 341.600,00 disposto in favore della Struttura s.r.l., costituisce secondo i giudici “atto fraudolento idoneo a determinare la declaratoria di improcedibilità del concordato”. Risultano pagati senza autorizzazione giudiziale anche crediti retributivi dei dipendenti per periodi anteriori al 21/8/2019, (tra le causali ci sono: “agosto 2019”, “saldo 14ma”, “saldo maggio 2019”), ritenuti “privi di ogni utilità o funzionalità rispetto alla procedura concordataria” e  “idonei a determinare un’evidente violazione della par condicio creditorum”.

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15 thoughts on “Palermo, abusi e alterazioni: ecco il perché della sentenza di fallimento

  1. Praticamente hanno continuato a spolpare il cadavere fino a che era possibile… adesso la galera, purtroppo però siamo in italia, e questi banditi hanno modo di farla franca…

  2. Io Metterei solo tre volti
    Quei grandissimi delinquenti di Zamparini la de angeli e il fottimondo Rino foschi, che per molti ingenui aveva tentato il salvataggio del Palermo, ecco il più cornuto per me é foschi, perché tantissimi ingenui ancora pensavano che foschi amava palermo, tutto il resto sono comparse.. Attori pagati con spiccioli

  3. Dipende la bancarotta fraudolenta spedisce la gente in galera. Se esiste una ben che minima serietà nel mondo del calcio questi soggetti devono finire in galera se hanno fatto ciò che dicono i giudici.

  4. Onore alla procura e al tribunale di Palermo!! arkus, pistilli e zampa hanno superato matarrese nell’impopolarita’ dei palermitani. Impresa di non poco conto!

  5. Pensare che mi sono preso insulti in passato per avere scritto per tanti mesi: pistilli vattene e zamparini vattene!!

  6. Io spero che oltre a Zamparini e tuttolomondo arrestino pute a ad ALBANESE, chiedo al direttore che fine ha fatto questo farabutto

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