Palermo, il meglio e il peggio del ritiro a Ronzone

La prima parte di ritiro del Palermo a Ronzone ha già dato delle indicazioni interessanti. Sono soltanto delle indicazioni, lontane dall’essere delle sentenze visto che siamo ancora a luglio e la stagione è appena iniziata, eppure sono utili per un punto sulla situazione di alcuni rosanero e sulla loro condizione. Anche perché alcuni sono già in grande forma e carichi per il campionato e per i prossimi allenamenti di Pinzolo, mentre per altri ci vorrà un po’ più tempo per arrivare al 100%.

Valente è uno di quelli che già ‘vola’. Al momento è di un altro passo rispetto a tutti – compagni e avversari – e si è visto contro il Bologna. Ma è stato evidente anche negli allenamenti di Ronzone, dove ha tenuto un ritmo superiore a quasi tutti gli altri rosanero, pure negli esercizi di tattica impostati da Corini senza difensori contro. Valente ha le gambe più ‘leggere’, così come la scorsa estate, in cui aveva iniziato alla grande, fra Perugia e Bari, la sua prima Serie B.

Buone risposte sono arrivate da Stulac, che sta spingendo davvero al massimo per conquistarsi il posto e lo spazio in un centrocampo che Corini deve ancora ‘impostare’. Stulac vuole mettersi alle spalle le noie fisiche, anche quelle che sono arrivate ad inizio ritiro, e negli allenamenti si sta facendo trovare motivato e con lo spirito giusto, non soltanto nel ruolo di regista.

Lo spirito giusto lo sta mettendo anche Vasic, il ‘gioiellino’ del Palermo che nonostante la giovane età (2002) sta dimostrando di aver molta fame e di volersi ‘mangiare il mondo’. Vasic prima dell’allenamento è silenzioso, sta con gli altri giovani rosanero a palleggiare, ma quando si gioca si vede che vuole prendersi la scena ed essere protagonista. Stava per farlo anche contro il Bologna, con una rovesciata volante che per poco non ha impattato il pallone.

Anche gli altri nuovi arrivati stanno cominciando ad inserirsi. Lucioni sta facendo esattamente quello che Corini gli ha chiesto quando lo ha chiamato mesi fa: essere il leader del Palermo, dentro e fuori dal campo. L’esperto difensore lo sta facendo, dirigendo la squadra pure quando non si gioca, ma comunque senza togliere la parola ai veterani rosanero, come Brunori, che si conferma un punto di riferimento.

Serve ancora un po’ di tempo, invece, per Insigne e Mancuso. I due esterni stanno ancora studiando il gioco del tecnico, che è incentrato sui loro ruoli di esterni, e sia in partitella che nelle amichevoli hanno toccato pochi palloni. Ma quando lo hanno fatto hanno dimostrato di poter dare tanta qualità al Palermo: Insigne lo ha fatto vedere subito ‘divertendosi’ con i compagni nel primo test con la Bassa Anaunia, fra gol e assist; Mancuso è entrato bene contro il Bologna, partecipando al gol di Damiani (il 2-1) con un ottimo cross.

Il loro ‘ingresso’ nei meccanismi di squadra sarà fondamentale, anche perché sulla fascia continua ad esserci il ‘dubbio’ che riguarda le condizioni di Di Mariano (e che porta i rosa a guardare qualcosa sul mercato). Il numero 10 del Palermo non si è ancora allenato con i compagni e ha sempre svolto lavoro differenziato: è evidente la sua voglia di tornare a giocare con gli altri nei prossimi giorni, anche perché questi sono i giorni decisivi per trovare il feeling con il gruppo in campo.

E infine ci sono anche alcune indicazioni di squadra, che possono rappresentare i primissimi segnali (ma non allarmi). Innanzitutto, aumentare l’attenzione in difesa, dato che i gol subiti fra Bologna e Virtus Verona sono stati abbastanza evitabili. E infatti il tecnico ha già ‘drizzato le antenne’: è stato fatto tanto lavoro in difesa, coinvolgendo nei movimenti tutta la squadra. Tanto lavoro c’è stato anche in attacco, soprattutto dopo le difficoltà nel trovare gli spazi contro la Virtus Verona: lavorando sul giro palla e sulle catene laterali si sono visti i passi in avanti contro il Bologna. Ma, da Pinzolo in avanti, Corini si aspetta altri miglioramenti.

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