Palermo senza paura: fuoco “vivo” sui playoff. Le pagelle ironiche di A&F

FOTO PEPE / PUGLIA

E siamo di nuovo qui. Questa volta i minuti per rischiare una sincope sono 180. Il regolamento lo abbiamo riletto, interpretato, spogliato, sfogliato e magari smorfiato. Alla fine ci abbiamo capito meno di prima e sappiamo solo che bisogna vincere ora e non perdere al ritorno. Per le altre ipotesi, seguite gli articoli di quelli seri come il Super Direttore Monastra che noi non siamo qui per fare informazione!

Filippi sceglie Broh al posto di Luperini squalificato. Fa riposare Accardi e rispolvera Doda. Ma siccome bisogna vincere c’è di nuovo Santana dal primo minuto e spunta pure Saraniti. L’Avellino all’andata ci aveva impressionato e malmenato. Al ritorno molto meno. Ci sediamo sperando che i lupi siano ancora addormentati dall’ingresso ritardato nel clima playoff e il Palermo gasato dal passaggio dei due turni. Ma lo facciamo solo per stemperare la tensione e quindi mettiamo sul tavolino il Tobermory 12 appena arrivato, sapendo già che arriverà il suo momento! Saranno 180 minuti di fuoco. Quelli dell’Avellino invece ci smentiscono subito perché sono belli alti e pure grossi e incazzati.

La partita è cattivissima come è giusto che sia e come ci piace. Ci si picchia e la rissa è sempre pronta a scoppiare. E noi ricordiamo i tempi giovani ed eroici della C1 girone B, come si chiamava ai bei tempi. Il pressing degli irpini è asfissiante e la supremazia fisica fa impressione. I rosanero non riescono a uscire palla al piede e si può solo sperare che l’Avellino non abbia benzina per correre così per 90 minuti. Alla mezz’ora lo strapotere ospite ci sembra assoluto e apriamo la bottiglia chiedendoci come dovremmo segnare. Arriva al 37’ la prima occasione per noi con un bel colpo di testa di Saraniti mentre al 44’ il Palermo impegna il portiere biancoverde con un bel tiro a giro di De Rose.

Il primo tempo si chiude ed è di marca biancoverde (grandissimo luogo comune calcistico) ma il finale ci ha dato qualche speranza oltre a una megarissa senza feriti di rilievo. Al rientro c’è Accardi al posto di un Marong abbastanza impaurito. L’Avellino sembra meno pimpante e il Palermo ci prova subito al 4’ con Valente che ubriaca gli avversari e impegna il portiere. Filippi fa entrare Silipo e Floriano e rinuncia a Saraniti e Santana. Abbiamo un tridente leggero ma veloce, come un pranzo da asporto in zona arancione. Il tempo passa e gli irpini tornano a occupare campo.

Al 40’, quando siamo quasi rassegnati ad aspettare il ritorno per tentare il tutto per tutto, arriva l’episodio che aspettavamo da tutta la partita. Broh controlla male un bel lancio di Floriano ma l’avversario gli frana addosso in area. Per noi il rigore non c’è ma non ce ne può fottere di meno! Floriano prende la rincorsa al rallentatore e mette la palla sotto l’incrocio!! Siamo avanti!! Quando l’arbitro chiama i 4 minuti di recupero capiamo di non potercela fare. L’Avellino si butta in avanti, prende un palo, carambola, la prende Pelagotti! L’arbitro fischia e scoppia una megarissa!! Siamo vivi!! Al Partenio sarà una guerra!! E noi siamo pronti!! Forza Palermo!!

Pelagotti 8 – Riesce a salvare su una palla assassina in pieno recupero con la decisiva complicità del palo. Ma anche il culo fa parte del gioco. Gastone Paperone.

Marong 5,5 – Soffre parecchio, soprattutto il ritmo caldissimo della gara. Ma ci può stare. Tremebondo.

(dal 1′ s.t. Accardi) 7 – Si fa trovare pronto alla battaglia ed anzi si esalta nelle risse. Scaglioni.

Lancini 7 – Alza la diga quando gli irpini vogliono sfondare. Maginot.

Marconi 6,5 – Abbiamo perso il conto dei palloni che colpisce e spazza di testa. Capoccia.

Doda 6 – Pensa soprattutto a non lasciare scoperto il suo lato. Guardingo.

(dal 27′ s.t. Peretti) 6 – Capisce che non deve concedere un centimetro di spazio ai giocatori in maglia verde. Attento.

Broh 7 – A uno che si procura il rigore che può valere un campionato meno di sette non si può dare. Penalty.

De Rose 7 – Quando la partita si incendia, come il costone di Monte Pellegrino dopo i fuochi di artificio, lui risponde presente. Rissaiolo.

Valente 7 – Pur non facendo moltissimo è comunque l’attaccante rosanero più pericoloso. Se poi avesse segnato al termine di quella magnifica cavalcata sarebbe stato il massimo. Cavaliere.

Kanoute 6 – Si butta in avanti su ogni pallone, anche se di giocabili gliene arrivano pochi e lui non combina granché. Ma l’impegno non si discute. Sprinter.

Santana 6 – Non incide più di tanto ma per noi la sufficienza la merita sempre. Default.

(dal 15′ s.t. Floriano) 8 – L’assist per il rigore che lui stesso trasforma mentre noi non abbiamo neanche il coraggio di guardare. C’è poco da aggiungere. Match-winner.

Saraniti 6 – Fa a sportellate con tutti quelli che gli capitano a tiro. Rallysta.

(dal 15′ s.t. Silipo) 5,5 – Il clima è troppo caldo quando entra in campo e lui ne risente. Scantato.

Filippi 8 – Sa bene che prima di ogni cosa bisogna non prendere gol e la squadra lo asseconda in questa sua filosofia, sperando in un episodio che possa sbloccare la partita. Noi lo sosteniamo da sempre. Pragmatico.

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