Palermo, si torna in Tribunale: oggi l’udienza per il commissariamento

Dopo una lunga battaglia giudiziaria con la Procura federale, conclusasi con la permanenza in B del Palermo, la nuova società rosanero tornerà oggi davanti le aule del tribunale della quinta sezione civile di Palermo per discutere della possibilità di commissariamento della società.

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Dalla richiesta all’udienza, però, il Palermo ha completamente cambiato volto sia in termini di nuova società, sia in termini di consiglio di amministrazione e collegio sindacale. Ecco perché regna un cauto ottimismo in vista della sentenza.

Il periodo “inglese” è passato e la nuova società ha già ottemperato alle prime scadenze, presentando anche i documenti di onorabilità e solvibilità alla Federazione. La vicenda, dunque, dovrebbe concludersi con un’archiviazione o una sospensione.

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8 thoughts on “Palermo, si torna in Tribunale: oggi l’udienza per il commissariamento

  1. Sig. Direttore
    Desidero conoscere i possibili provvedimenti che possano scaturire al possibile ricorso da parte della procura federale al CONI. Grazie-

  2. Il commissariamento è la soluzione in cui i tifosi informati ed avveduti dovrebbero sperare, vista la cialtroneria di questi di Arkus, che purtroppo la mediocre classe giornalistica palermitana ancora una volta ieri non è stata in grado di smascherare.
    A nessun viene in mente, ad esempio, di chiedere a Salvatore Tuttolomondo – che in molti ieri si ostinavano incredibilmente a chiamare con il titolo di “dottore”, forte del suo risicato diploma di maturità classica al Liceo D. Alighieri di Roma – come mai a dispetto del ruolo pubblicamente recitato e della sua pervasività mediatica, confermata anche ieri, non ricopra alcuna carica aziendale né nell’US città di Palermo né nella spv Sporting Network, avendo invece lasciato spazio ad altri discutibili personaggi, a partire da suo fratello Walter il cui ruolo di mera comparsa è sotto gli occhi di tutti.
    Malgrado la risposta sia piuttosto ovvia per i ben informati, sarebbe interessante conoscere il punto di vista del “dottor” Tuttolomondo, ma temo sarà difficile…In ogni caso, tornando al tema dell’articolo, temo che anche oggi il tribunale opterà per un rinvio in attesa del pronunciamento della FIGC in ordine al riconoscimento della validità del cambio di proprietà e dei requisiti di onorabilità (????????) e solvibilità dei Tuttolomondo.
    Se l’Italia non fosse una repubblica delle banane e la Federcalcio e tutti gli organi federali degna e coerente espressione, dovremmo attenderci nei prossimi giorni il rigetto del passaggio di proprietà e il disconoscimento di questi di Arkus come soggetti tutt’altro che onorabili e degni di possedere una società di calcio, tantopiù se della rilevanza e tradizione del Palermo calcio, ma staremo a vedere.
    Se maturasse, come mi auguro, questo scenario si potrebbe aprire la possibilità di un commissariamento con l’affidamento della società ad un commissario e la vendita del titolo sportivo con il mantenimento delle categoria ad un soggetto affidabile ed ambizioso.
    Un fatto è certo da questi di Arkus che non hanno ancora chiarito (ma non possono perché non ne hanno) quali sono le vere strategie di medio lungo periodo per il Palermo Calcio, non dobbiamo attenderci nulla di buono, E tanto più sono sussiegosi e persistenti nel dichiarare azioni in trasparenza, tanto più nasce il sospetto che presto ne conosceremo il vero volto.

    Il passato dei vari Tuttolomondo, Macaione, Lucchesi, è una garanzia in negativo di ciò che non dobbiamo attenderci.

      1. con i titoli di chi, oltre a possedere quelli accademici (e anche più di uno) riporta fatti (è il caso del titolo di studio) e opinioni basate su approfondimenti preliminari ed informazioni raccolte in modo scrupoloso…

    1. Rispetto il suo parere fortemente critico, riservandomi però di sottolineare che su alcune cose che lei afferma (ad esempio il discorso del diploma) non ho al momento nè conferme nè smentite. Su onorabilità e solvibilità il giudizio non tocca nè a lei nè a me ma agli organi preposti e in base a documenti ufficiali che dovrebbero spazzare ogni dubbio. In quanto alle strategie (per la verità ancora solamente accennate) la nuova società ha parlato di squadra con molti giovani 20enni, riduzione dei contratti e obiettivo principale il risanamento dei conti: che poi ci riescano è un altro discorso (gm)

      1. Caro Monastra, la ringrazio intanto:
        – sia per l’apertura senza censure anche a valutazioni critiche e talvolta in contrasto con i criteri di prudenza, a cui certamente, come giornalisti, dovete attenervi, ma ne converrà che noi, scrivendo come semplici tifosi, possiamo permetterci il lusso di qualche licenza in più, senza la preoccupazione di incorrere in querele o conseguenze simili, a patto ovviamente di mantenersi entro limiti della decenza e del ispetto delle persone e dell’audience che legge;
        – sia per le puntuali risposte che non fa mai mancare a chi, come me, commenta (spero in modo sufficientemente garbato) le vostre notizie, dandovi atto peraltro del fatto che sempre più rappresentate per tempestività e completezza la testata di riferimento di chi vuole tenersi informato sulle amate vicende rosanero.

        Entrando però nel merito delle sue legittime puntualizzazioni, ci tengo ad evidenziarLe che:

        a) sulla questione del diploma c’è poco da attendere conferme o smentite: basta attenersi ai profili pubblici dei sigg.ri in questione, dichiarando in particolare lo stesso Salvatore di aver frequentato la facoltà di Giurisprudenza a Roma La Sapienza soltanto nel lontano anno accademico 1979/1980, e quindi certamente non suscettibile di conseguimento di laurea

        b) sul tema onorabilità e solvibilità, nessun dubbio che la valutazione spetti solo ed unicamente agli organi preposti. Nello specifico poi della solvibilità non ho espresso alcun giudizio, non avendo validi elementi a supporto, fatte salve tutte le perplessità (non solo mie) che rimangono rispetto ad un gruppo (Arkus) cresciuto troppo velocemente nell’ultimo anno, le cui fonti di finanziamento rimangono nell’ombra e cmq con valori economici (patrimonio, fatturato, etc.) non certo congrui rispetto al fabbisogno/livelli di ambizione richiesti da una squadra da rilanciare, per loro stessa ammissione sino ad ieri, sul palcoscenico della serie A.
        E a volerla dire tutta dovrebbe essere chiaro a tutti che un’immissione di liquidità sino a 30 mln di € in autonomia (come dichiarato nuovamente ieri da Salvatore) appare già di per sè insufficiente a “metter in ordine i conti” (sempre per usare un’espressione sentita ieri), avendo già la due diligence dei mesi scorsi acclarato un’esposizione debitoria di circa 47 mln e cmq superiore ai 40.
        In questo senso è fin troppo evidente quindi che anche i Tuttolomondo, non avendo mezzi sufficienti nemmeno a ripianare per intero i debiti del Palermo, al netto dei tanti contatti di natura internazionale sbandierati ripetutamente, puntino ai ricavi della serie A per far quadrare i conti, se non addirittura per lucrare (non differenziandosi in questo modo dalle gestioni di chi li ha preceduti).
        Ma una società che pensa di autofinanziarsi con i 35/40 mln rinvenienti dai diritti televisivi (ammesso che riesca prima a conseguire la categoria) non potrà che limitarsi a ridimensionare le proprie ambizioni al tutt’altro che semplice mantenimento della categoria, attraverso una gestione oculata ed il contenimento del monte ingaggi entro livelli di sostenibilità.

        c) Ben diversa è invece la questione dell’onorabilità, sulla quale, sempre attendendo le valutazioni degli organi ufficiali, ribadisco le mie critiche e forti perplessità, basate sui precedenti (riscontrabili) proprio di Salvatore che, non a caso (e qui torna a proposito il tema della domanda posta in precedenza) si è guardato bene dal ricoprire alcuna carica esecutiva in seno agli organigrammi, non soltanto del Palermo Calcio ma – badi bene – di tutte le società a monte della catena di controllo, ad eccezione del ruolo di CFO di Arkus e di Chief Italian Representative Office di GEPRO Investments Partner, ruoli cmq di natura operativa e non esecutiva.
        In questo senso, lo ribadisco, è stupefacente vedere come in queste settimane, da quando questo signore è entrato prepotentemente nella scena mediatica locale (conferenze stampa, discorsi alla squadra, presenza diffusa davanti alle telecamere, etc.) nessun giornalista/testata giornalistica abbia mai minimamente pensato di chiedergli come mai, a dispetto di un evidente ruolo di primo piano nell’intera operazione di acquisizione, non ne rivesta alcuno nel nuovo assetto di controllo del Palermo Calcio e delle sue controllanti (Palermo Football Club e Sporting Network).
        Troverà singolare o no, caro Monastra, che il dominus di questa acquisizione, che riduce, nelle pubbliche occasioni sinora avute, il resto dei soggetti coinvolti al ruolo di comprimari di secondo piano, se non addirittura di mere comparse (come è il caso di Walter, anche lui “dottore” in possesso di maturità classica conseguita nel 1987 presso il Liceo Seneca di Roma), non sia nemmeno, al contrario dell’appena citato Walter, membro del CdA?
        La risposta alla domanda è semplice: non si tratta di pura casualità ma di scelta precisa perché la presenza di Salvatore negli organigrammi del Palermo Calcio o in una della società collegate minerebbe nella sostanza i requisiti di onorabilità, che la FIGC è chiamata ad accertare nei prossimi giorni/settimane. E’ questo Arkus non può permetterselo pena il fallimento di tutta l’operazione.
        Ma se la forma e le apparenze sono salve, la sostanza non cambia ed è il motivo per cui, come dicevo prima, i palermitani che hanno davvero a cuore le sorti del Palermo Calcio, devono augurarsi il commissariamento e la successiva vendita del titolo sportivo ad un soggetto di ben altra caratura aziendale ed ambizione sportiva.(York Capital di nuovo? ci sarebbe soltanto da augurarselo…)

        d) Per quanto riguarda infine le strategie di medio periodo, è fin troppo ovvio, alla luce delle considerazioni economiche e di bilancio fatte prima, attendersi un generale ridimensionamento dell’area sportiva (già accennata ieri dalla stessa proprietà) che mal si concilia però con la volontà (ribadita dagli stessi anche ieri) di costruire un progetto vincente, a meno di non affidarsi a professionisti particolarmente abili nello scovare giovani e prospetti in grado di garantire risultati sportivi nell’immediato. E’ anche da questo punto di vista le premesse sono tutt’altro che incoraggianti a vedere i recenti precedenti gestionali/sportivi del neo General Manager Fabrizio Lucchesi ed i rumors sempre più insistenti che riferiscono di un Rino Foschi in uscita dal sodalizio.
        Un cordiale saluto e perdoni l’essermi dilungato, ma avrei piacere che i palermitani leggessero e, al di là di facili entusiasmi (anche da parte di voi giornalisti, non Lei) osservassero i fatti con maggiore lucidità.

        1. Intanto grazie per gli apprezzamenti al sito. In realtà, non mi sorprende più di tanto il fatto che non abbia cariche ufficiali pur essendo l’anima del gruppo, non saprei neanche dirle se è una cosa “rara” o frequente non avendo familiarità con il mondo della finanza medio-alta. In quanto ai requisiti di onorabilità non so se lei faccia riferimento alle vicende giudiziarie dei primi anni ’90 di cui c’è parecchia letteratura sul web: essendo una vicenda ormai conclusa e lontana quasi 30 anni mi sembrerebbe strano che sia ancora pregiudizievole. Sugli aspetti sportivi non mi pronuncio, il calcio è materia strana. In linea di principio condivido la scelta di dare priorità assoluta alla sanità dei bilanci e capisco che la loro impresa non sarà semplice e magari nemmeno popolare; mi pare meno probabile che con molti giovani, ingaggi poco allettanti si possa puntare alla serie A con quel grado di probabilità che i tifosi forse si aspettano. In ogni caso, come ha premesso lei, noi abbiamo il dovere di raccontare fatti documentati (e ovviamente anche opinioni), i fatti di queste ultime settimane si susseguono con tale rapidità e a volte con tale imprevedibilità da rendere inutile qualunque ragionamento. (gm)

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