Palermo – Ternana 2 – 3 LE PAGELLE / Ceccaroni flop, Traorè piace

E ora, quanto pesa la mancata vittoria a Cremona? È incredibile come il calcio racconti storie senza alcun senso. Il Palermo che naufraga in casa contro la Ternana è la controfigura di se stessa, capace di giocare bene solo per mezz’ora, nel primo tempo. Questa volta ci sono anche gli errori individuali (tutti di Ceccaroni) a costare ben tre gol ma una squadra in palla avrebbe potuto fare molto meglio in fase di costruzione della gara.

Troppa foga nel primo tempo (decisamente atipico rispetto al solito Palermo) e il secondo tempo è stato uno strazio: la squadra è crollata fisicamente e mentalmente, senza nemmeno le giocate esplosive di Traorè – sostituito troppo presto – è stato incapace perfino di entrare in area di rigore avversaria. E fa riflettere anche l’irrisorio contributo dei giocatori che sono subentrati dalla panchina.

Con le vittorie esterne di Cremonese e Como la classifica è sensibilmente peggiorata e adesso bisogna capire cosa corrode questa squadra nei momenti topici. Ancora una volta dopo aver retto il confronto con le ‘grandi’ i rosanero sono crollati contro una ‘piccola’. E ora oltre alla classifica c’è da ricostruire il morale.

PALERMO: Pigliacelli 5,5; Diakité 6 (dal 35′ s.t. Vasic s.v.), Nedelcearu 5,5, Ceccaroni 3, Lund 6,5 (dal 12′ s.t. Aurelio 5); Gomes 5, Segre 5 (dal 28′ s.t. Soleri 5,5); Di Mariano 5,5 (dal 28′ s.t. Insigne 4,5), Ranocchia 5, Traorè 6 (dal 12′ s.t. Di Francesco 4,5); Brunori 6.

TERNANA: Iannarilli 5,5; Sgarbi 6, Capuano 7, Dalle Mura 6,5; Casasola 6, Luperini 7 (dal 37′ s.t. Labojko s.v.), Amatucci 6, Pyyhtia 6,5 (dal 21′ s.t. De Boer 6), Carboni 6; Pereiro 7, Raimondo 7 (dal 37′ s.t. Favilli s.v.).

Pigliacelli 5,5: Non si può dire che il gol di Pereiro sia colpa sua, il tiro è angolatissimo; però ancora una volta appare poco esplosivo nel tuffo e probabilmente – considerato che il tiro parte da fuori area – avrebbe anche il tempo di uno spostamento laterale. Sul secondo gol è incolpevole, Luperini si presenta a tre metri e non sbaglia la misura del cross. Non riesce a opporsi nemmeno al tiro di Raimondo per l’1 a 3. Sembra rivivere incubi del passato, quando raccoglieva palloni su palloni in rete senza particolari responsabilità.

Diakité 6: Partita di lotta, dove i ruoli di partenza vengono spesso dimenticati. Prova ad affondare, soprattutto nella ripresa, ma deve anche preoccuparsi della fase difensiva. Non è impeccabile nella chiusura su Pereiro: sapendo che l’avversario preferisce il mancino gli lascia spazio (troppo) sul destro e il 10 della Ternana si inventa il tiro della vita.

(dal 35′ s.t. Vasic) s.v.

Nedelcearu 5,5: È una gara diversa dal solito, con squadre spesso allungate anche già di primi minuti. Tutto ciò richiede un supplemento di attenzione e di senso della posizione. Sbaglia poco ma non riesce a governare la difesa nei momenti di maggiore affanno.

Ceccaroni 3: La peggiore giornata della sua esperienza rosa, probabilmente la peggiore della sua carriera. Il gol dello 0 a 1 pesa sulla sua coscienza. Troppo ‘leggero’ nella chiusura a metà campo su Raimondo, se lo lascia sfuggire e da lì nasce il gol di Pereiro. Sul secondo gol ha una leggera attenuante perché Luperini lo sbilancia ma è ancora una volta posizionato male. E sul terzo gol si fa battere in velocità da Raimondo con una facilità disarmante.

Lund 6,5: Primo gol tra i professionisti. E che gol. Controlla la palla e praticamente da fermo calcia da 20 metri, fortissimo, sotto l’incrocio dei pali. Una rete importantissima perché scaccia via i fantasmi di una giornata negativa riportando il risultato in parità. Una gara giocata costantemente in proiezione offensiva, con tanta esplosività e qualche buon cross in mezzo all’area. Cala nella ripresa ed esce presto. Rientrava dall’infortunio e non è al massimo della condizione.

(dal 12′ s.t. Aurelio) 5: Non ha colpe specifiche ma da uno che subentra ci aspetteremmo molto di più.

Gomes 5: Ancora una volta, come a Cremona, il suo primo tempo è da incorniciare. Il suo modo di giocare è decisamente cambiato: verticalizza di più, rischia anche qualche dribbling in più. Ma, come a Cremona, la ripresa è un vagare nel deserto con le allucinazioni.

Segre 5: La condizione fisica regge nonostante giochi ormai da mesi senza alcuna pausa. Giusto così, il suo movimento continuo è provvidenziale soprattutto in fase di contenimento. Ma poi crollano tutti sul piano atletico e – sorpresa – anche lui, che viene sostituito.

(dal 28′ s.t. Soleri) 5,5: Mai visto la palla. È vero, la squadra lo abbandona, ma lui sembra svuotato.

Di Mariano 5,5: È uno dei suoi momenti migliori dal punto di vista fisico. Sale e scende la fascia destra macinando chilometri su chilometri. Insegue gli avversari fino nella propria area per dare una mano alla fase difensiva. Però alla fine resta la volontà e poca incisività anche se non l’avremmo fatto uscire.

(dal 28′ s.t. Insigne) 4,5: Il suo ingresso in campo è impalpabile, come accade da un po’ di tempo a questa parte.

Ranocchia 5: Sempre al centro del gioco del Palermo, sopratutto negli ultimi 30 metri. Quando si presenta l’occasione punta verso la porta e ha avuto un paio di buone occasioni. Ma come già successo a Cremona dura un solo tempo. E stavolta non viene sostituito, naufraga insieme alla squadra.

Traorè 6: È il giocatore che nel Palermo non si vedeva da tempo e che serviva come il pane. Esplosivo, coraggioso, a volte incosciente e anche presuntuoso ma ogni volta che la palla arriva dalle sue parti capisci che può succedere qualcosa. Inizio travolgente, punta sempre gli avversari, quasi sempre li salta e cross in mezzo mettendo la squadra in superiorità numerica. A volte eccede ma sono peccati di gioventù su cui Corini potrà lavorare in futuro. Esce dopo un’ora di gioco tra gli applausi (sull’1 a 1), evidentemente ancora non ha i 90′ nelle gambe. Ma visto il seguito forse era meglio che restava.

(dal 12′ s.t. Di Francesco) 4,5: Entra sull’1 a 1, la partita è ancora in bilico e lui non riesce a incidere nemmeno un po’.

Brunori 6: Se entra quel tiro di esterno, da fermo, dopo pochi minuti viene giù lo stadio. E invece la palla viene ribattuta dalla traversa, altrimenti staremmo a celebrare un’altra perla del capitano che però è ispirato e motivato. Com’è sua abitudine non spreca quasi mai palla ma poi scompare nella ripresa, quando la squadra lo abbandona al suo destino. Il destino gli regala al 95esimo un gol ‘fantozziano’ (clamorosa papera di Iannarilli) che lo porta a quota 11, magra consolazione.

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