Palermo thriller, da Hitchcock a Rocky: poi arriva Noè. Le pagelle ironiche di A&F

E siamo qui. A giocarci la promozione diretta. Nonostante il mega direttore non ci dia il becco di un quattrino ci siamo autotassati, sottraendo il sostentamento alle famiglie, e ci siamo catapultati a Cremona, rigorosamente nel settore ospiti, per evitare lignatuna e vivere la partita con la giusta tensione. La visuale è incerta e sopratutto soggetta alle intemperie riservate al solo settore ospiti (unico non coperto!), l’emozione enorme, la posta in palio gigantesca e quindi aspettatevi una cronaca ancora più approssimativa del solito. La giornata, con Como – Parma, è più decisiva dell’ultimo esame di un fuori corso già diffidato dai genitori che lo sostentano. Corini conferma tutti i titolari di sabato scorso con il Como. Squadra che vince non si cambia e così partiamo anche con il più classico dei luoghi comuni.

La partita a noi sembra subito bellissima! Intensa e coinvolgente come il finale di Rocky. La Cremonese fa la partita e il Palermo attende provando a rubare il pallone giusto, come ormai spesso capita. E su una sgroppata imperiosa di Diakité arriva una punizione dalla trequarti che ci fa sperare. Ranocchia pennella. Segre salta di testa. Il gol non arriva ma c’è un rigore con espulsione che l’arbitro non vede ma non sfugge al Var! Brunori non sbaglia e siamo in vantaggio! Nel punteggio e negli uomini in campo! La curva balla!

I grigiorossi accusano il colpo e il Palermo può raddoppiare almeno due volte in rapida sequenza. Poi i ritmi scendono e la Cremonese torna a giocare palla ma, con un uomo in meno, ogni passaggio è un thriller alla Hitchcock. La pioggia diventa battente e i vostri cronitifosi, entrambi occhialuti, non distinguono più neanche la prole che ormai vaga errabonda in curva. I rosanero hanno almeno altre due occasioni ma è la Cremonese che sembra sciupare quella più assurda.

E così (come ci ricorda il nostro amico Bernasconi ormai fradicio come l’ultimo dei naufraghi del Titanic) gol sbagliato, gol subito. Gomes disegna un tracciante nello spazio in cui si infila un Diakité arrembante. La palla va al centro e arriva Pippo Ranocchia a rimorchio che, tanto per cambiare, la mette dentro per il quarto gol in quattro partite! Al fischio finale del primo tempo cominciamo a tirare fuori i remi e la barca per organizzarci per il ritorno.

All’inizio del secondo tempo cominciano anche le allucinazioni e vediamo Noè che si affanna a invitarci a salire sull’Arca prima che il diluvio ci sommerga. Dopo soli cinque minuti, mentre commentiamo quanto sia importante non prendere gol nei primi quindici minuti, arriva il gol dei locali e cominciamo a soffrire senza ragione. Neanche un minuto dopo e addirittura la Cremonese pareggia sul solito mezzo pasticcio difensivo in cui Aurelio si fa beffare senza senso. Siamo increduli. Ci interroghiamo chi siano le controfigure entrate in campo nella ripresa e non sappiamo dare una risposta.

La Cremonese sfiora addirittura il terzo gol e non riusciamo proprio a venirne a capo. Entra prima Insigne per Di Mariano e poi anche Soleri per Ranocchia, ammonito ed in evidente difficoltà, per cercare di sfruttare l’uomo in più e vincere una partita fondamentale. Entrano anche Coulibaly, Traoré e Mancuso per Gomes, Di Francesco e Brunori. Qualche occasione c’è ma nulla di trascendentale.

E così arriva il fischio finale che ci lascia abbastanza sconsolati. Intendiamoci, a mente fredda e vestiti assuppati d’acqua, possiamo dire che il pareggio è giusto. Ci avremmo messo la firma prima dell’inizio del match (altro luogo comune!) ma all’intervallo avremmo dato una testata a chi ne avesse fatto anche solo cenno. Non sarebbe stato tutto perduto con una sconfitta e il pareggio ci avvantaggia comunque sulla Cremonese in caso di scontri diretti. Però, che peccato! Forza Palermo!

Pigliacelli 5,5 – Capisce sin dal primo minuto che la giornata è difficile e comunque riesce a fare quanto deve. Forse sui due gol mostra qualche incertezza ma non ci sono elementi per la condanna al di là di ogni ragionevole dubbio. 530 comma 2 c.p.p.

Diakité 7 – Nel primo tempo è semplicemente perfetto, una vera forza della natura con l’aggiunta di assist e inserimenti da categoria superiore. Cosa sia successo nella ripresa è un mistero e tra il 10 ed il 4 la media è comunque alta. Pitagorici (noi).

Nedelcearu 6 – Gli avversari sono forti, tosti e grossi ma lui non si scompone e li fronteggia con coraggio. Poi anche lui perde la bussola. Marinaio.

Ceccaroni 6,5 – Difende con sicurezza e cerca anche di proporsi in avanti finché va tutto bene. Quando cominciano i guai pensa soprattutto a limitare i danni. Intelligente.

Aurelio 4,5 – Dal suo lato si soffre maledettamente. Spreca anche molti possibili palloni in fase di ripartenza ma la vera macchia sulla sua gara è il gol sanguinoso del 2-2 in cui difende con la stessa intensità e precisione delle partite di calcetto del martedì sera. Erroraccio.

Gomes 7 – Il voto rispecchia un primo tempo impressionante per palloni giocati e recuperati e affondi, conditi da una verticalizzazione sul 2-0 da passaggio filtrante della PS5. Il secondo tempo preferiamo non ricordarlo. Falcò a metà.

(dal 34′ s.t. Coulibaly) 5,5 – La esplosività di alcune partite fa non c’è più o forse gli viene detto di stare attento soprattutto a contenere ma anche in questo è molto impreciso. Macchinoso.

Segre 7 – La considerazione è la stessa come per tutti gli altri giocatori: dopo un primo tempo eccelso per quantità e qualità, in cui causa anche il rigore del vantaggio e l’espulsione dell’avversario e va vicinissimo al gol, perché non si è ripetuto anche nella ripresa? ………….

Di Mariano 6 – Parte voglioso e determinato ma presto viene ingiustamente ammonito e deve limitare la sua esuberanza. Freno motore.

(dal 12′ s.t. Insigne) 5 – La sua mezz’ora in campo, o poco più, è come il suo campionato fino ad ora, evanescente e confusa. Abulico.

Ranocchia 6,5 – Il quarto gol consecutivo dimostra il suo incredibile stato di forma e la capacità di incidere sulla partita, e non solo per il gol. Nel secondo tempo anche lui va in confusione e, già ammonito, viene sostituito. Filotto.

(dal 23′ s.t. Soleri) 5,5 – Praticamente non tocca un pallone anche se gliene arrivano davvero pochissimi. Isolato.

Brunori 7 – Un rigore calciato in maniera perfetta, una mina vagante per i difensori di casa su ogni palla che arriva nella zona offensiva in cui cerca sempre la penetrazione vincente. Purtroppo solo per mezza partita. Centroboa.

(dal 34′ s.t. Mancuso) s.v.

Di Francesco 6 – Finalmente decide di puntare l’uomo e spesso ci riesce, anche se sui suoi cross i difensori di casa spazzano in un modo o nell’altro. È uno dei pochi che anche nella ripresa cerca almeno di provarci. Ala.

(dal 34′ s.t. Traorè) 6 – In quindici minuti dimostra le sue doti e se quel tiro a giro al termine di una bella azione personale fosse entrato staremmo parlando di una altra partita. Mister, fammi jugar.

Corini 6 – Un primo tempo perfetto seguito da una ripresa da film horror. Nello spogliatoio alla fine del primo tempo c’era lui e sa quello che è successo, e se non lo sa deve cercare di capirlo. Approfondimento.

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