Palermo, tre punti brutti e preziosi. Ma servono due rinforzi per sperare
Penso che sabato scorso in tantissimi, cari amici di Stadionews24 che come me amate il Palermo, dopo il sospirato fischio finale dell’arbitro Maranesi allo stadio “Simonetta Lamberti” di Cava dei Tirreni oltre a gioire per la vittoria in extremis del Palermo abbiamo provato a immaginare per un attimo cosa sarebbe accaduto se al 92esimo minuto Nicola Rauti, pizzicando di testa il preciso cross su punizione di Palazzi, non avesse realizzato il bel gol liberatorio che ha mandato in archivio un successo sicuramente e comunque meritato.
La risposta è facile: avremmo avuto almeno una mezza settimana di polemiche roventi per la mancata vittoria contro l’ultima in classifica, di caccia al/ai colpevoli, di critiche feroci all’allenatore Roberto Boscaglia – che personalmente continua a lasciarmi perplesso per alcune scelte, ma che, bisogna sempre ricordarlo, non ha a sua disposizione un organico di fuoriclasse -, di insulti più o meno pesanti per il povero Lorenzo Lucca, passato dalle stelle della formidabile “puntazza” che nell’ultima partita del 2020 ha consentito al Palermo di non perdere con il Bari allo stadio Barbera alle stalle della inguardabile esecuzione del calcio di rigore contro la Cavese che, se realizzato alla fine del primo tempo, avrebbe reso certamente molto più semplice il compito dei rosanero.
E invece e per fortuna è arrivato in pieno recupero il gol di Rauti e il Palermo ha vinto, com’era nelle previsioni, arrivando a quota 24 punti e in zona play off, nonostante un avvio di campionato per nulla rassicurante. Vale sempre e sempre di più quanto ho scritto negli ultimi due interventi del Vulcanico rosanero: nel calcio basta un episodio per cambiare tutto. A Vibo Valentia è stato il non gol di Saraniti all’ultimo secondo, contro il Bari la cannonata di Lucca all’88esimo, a Cava dei Tirreni la deviazione di testa di Rauti al 92esimo. Fine delle chiacchiere e amen. Ci ha guadagnato la suspense, la carica emotiva della partita, non ci ha guadagnato il livello di stress collettivo della tifoseria rosanero.
Ciò detto e sottoscritto, con il dovuto pragmatismo, non rinnego una parola di quanto scritto sabato sul mio profilo Facebook durante l’intervallo: “Guardare oggi la partita del Palermo è eroismo, forse anche masochismo. Ma so bene che mi farò male fino al fischio finale”. Ho commentato alla fine: “E ho fatto bene a resistere fino in fondo! Pazienza premiata. Ci prendiamo questi ottimi tre punti anche dopo una partita pessima, inguardabile. Conta questo nel calcio”. Non credo ci sia nulla da aggiungere, le analisi tecniche e tattiche le hanno fatte quelli molto più bravi e competenti di me.
Per archiviare dal mio modesto punto di vista la vittoria rosanero a Cava dei Tirreni dico solo tre piccole cose: 1) la Serie C è questa, il livello complessivo non è molto più alto, bisogna accontentarsi e gioire per qualche azione di gioco bella e spettacolare; 2) il Palermo giocava sul campo pessimo di una squadra pressoché disperata e dunque non potevamo aspettarci granché; 3) l’esperienza ci insegna che spesso queste brutte e strane partite si finiscono per perdere. Bene la vittoria e i tre punti, allora, dimentichiamo il resto.
Concludo con una piccola riflessione. Sono tra quelli che non credono affatto che il Palermo possa riuscire quest’anno ad andare in Serie B, anche se sarei felicissimo di essere smentito dai fatti. Con un paio di azzeccati rinforzi dal rendimento certo, un attaccante che faccia quei gol che la squadra fatica a realizzare nonostante le tante occasioni e un difensore che dia sicurezza a una difesa spesso traballante, e soprattutto con tanta serenità intorno, la squadra di Boscaglia può arrivare sicuramente a piazzarsi in buona posizione per i play off promozione e giocarsi qualche chance, ma il compito è obiettivamente complicato.
Bisogna però finirla con il tormentone e la retorica stucchevole della società e della squadra che meritano grandi traguardi. Sarò impopolare, ma credo e dico che nel calcio, come in ogni altro campo della vita, i successi e i traguardi importanti bisogna guadagnarseli dimostrando di essere più bravi, forti, fortunati degli altri e, mi riferisco al nuovo Palermo riemerso dalle ceneri di un recente e complicato passato, degni di rappresentare una grande città e un pubblico splendido e appassionato. Da vecchio cronista rosanero che ama molto la sua squadra del cuore, mi aspetto questo dal Palermo targato Mirri-Boscaglia: che sappia farcela con le proprie capacità e risorse, che sappia onorare il suo blasone e la sua storia, ma senza aspettarsi o pretendere nulla e dimostrando di meritare di nuovo il posto tra le grandi del calcio. La strada sarà lunga, ci vuole pazienza, fiducia, buonsenso, ironia.
Buon 2021 cari amici, pieno di salute, di soddisfazioni, di gioia rosanero.
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