Pato trascina il Tianjin di Cannavaro: la rinascita parte dalla Cina?

La rinascita di un talento? Può darsi. Parliamo di Alexandre Pato, ex baby fenomeno del calcio brasiliano che al Tianjin Quanjin (allenato da Fabio Cannavaro) sta cercando a suon di gol di recuperare il tempo perduto dopo una carriere, sfociata presto in una parabola discendente.

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Pato (27 anni, classe 1989) portava con sé dal Brasile le speranze di chi vedeva in lui un nuovo crack mondiale. Un inizio al Milan da fenomeno: gol all’esordio, titolare in pochi mesi, persino un flirt con la figlia del presidente (Barbara Berlusconi) e uno scudetto in maglia rossonera nel 2010/11. In mezzo però l’infortunio, i problemi muscolari e la sensazione di aver già toccato l’apice.

Dopo 2 stagioni in patria al San Paolo (19 gol in 64 presenze), al Chelsea prima e al Villareal poi Alexandre Pato non ha sfondato. Due soli gol in 14 presenze in Liga, troppo pochi per le aspettative prefissate. Così, la decisione di approdare in Cina per riscattarsi, guadagnare un bel po’ di soldi e magari rinascere.

Con Cannavaro, il Papero ha collezionato 11 gol nella Chinese Super League: i tifosi del Tianjin Quanjin lo amano e se si sono ritrovati, da neopromossi, al terzo posto in classifica, è sicuramente anche merito suo.

La vetta della classifica capocannonieri è distante e al primo posto c’è un’altra conoscenza italiana: l’ex rosanero Eran Zahavi. Il campionato cinese è ovviamente ben distante dalla competitività di quello italiano, spagnolo o inglese, ma non sembra un’eresia parlare di una rinascita di Pato. Chissà che il brasiliano non possa un giorno tornare anche in Italia.


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