Pescara-Palermo, un anticipo di Serie B tra presente e futuro

Un antipasto di Serie B con tre mesi d’anticipo. Sembra avere questo sapore la sfida di questa sera dell’Adriatico di Pescara tra i biancoazzurri ed il Palermo: entrambe le squadre retrocesse, chiuderanno la 37a giornata di Serie A. Scherzo del destino, dovuto alla concomitanza con un altro evento cittadino, la partita è stata posticipata al lunedì, quasi come un Monday Night della serie cadetta.

Una partita che avrà ben poco da dire anche sulle posizioni di classifica: l’obiettivo del Pescara era quello di evitare l’ultimo posto, ma la vittoria del Palermo di sette giorni fa contro il Genoa ha condannato definitivamente la squadra di Zeman alla maglia nera della graduatoria. Momenti differenti, destino uguale: in palio c’è l’orgoglio di chiudere al meglio il campionato, salutando la Serie A nel migliore dei modi.

Il Palermo deve proseguire sulla falsariga di quanto visto finora: la cura Bortoluzzi funziona, e lo dimostrano le vittorie contro Genoa e Fiorentina (al netto dei tanti demeriti degli avversari) dove si è vista maggiore solidità soprattutto a livello difensivo. Una partita del genere suggerirebbe di lanciare in campo i giovani del futuro (vedi Ruggiero e Lo Faso), ma nessuno dei due dovrebbe partire dal primo minuto.

E proprio qui sta la differenza dal Pescara, una differenza di programmazione. Il presidente Sebastiani ha già deciso di affidare la squadra a Zeman anche il prossimo anno, e le ultime partite di campionato stanno servendo da test per porre le prime basi (per esempio la scelta di far giocare Fiorillo al posto di Bizzarri, in scadenza a giugno). Tutto ciò manca al Palermo, ancora impantanato con il cambio di proprietà. Vedremo ad agosto come le due squadre si presenteranno ai blocchi di partenza, ma almeno in ottica futura – per ora – il Pescara sembra un passo avanti. Tra presente e futuro, Pescara-Palermo va oltre il significato (minimo) della partita di oggi.


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