Repubblica – “Palermo in vendita. La B come trampolino di lancio”

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“Il giorno dopo l’annuncio di Mirri, a Palermo è partita la caccia a chi vuole investire 40 milioni di euro nel club nei prossimi quattro anni”. Come scrive Valerio Tripi sulle pagine de La Repubblica, si tratta di un investimento che, almeno nelle intenzioni, porterebbe a guadagni per circa 200 milioni di euro. 

Un obiettivo che chiaramente non è legato solo ai risultati sportivi, ma grazie a piani di marketing e iniziative immobiliari se il Palermo dovesse tornare a giocare contro squadre blasonate, a partire dalla Serie B. Infatti, Mirri manterrebbe comunque un ruolo nella società: per portare avanti il lavoro sul centro sportivo o il museo.

Restano da capire i tempi dell’operazione: il presidente del Palermo ha parlato di un lasso di tempo fra due settimane e due mesi. Potrebbe pesare, però, il contenzioso con Di Piazza, con l’udienza che è stata rimandata a novembre e che potrebbe rallentare la cessione della società.

Se l’affare dovesse concludersi entro dicembre, rientrando così nei tempi annunciati da Mirri, il Palermo potrebbe puntare a rinforzare la rosa già nel mercato invernale. Infine, con l’investimento sul club di viale del Fante potrebbe essere ammodernato il Renzo Barbera, rendendolo magari uno degli stadi per le gare degli Europei del 2028 che si potrebbero disputare in Italia.

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17 thoughts on “Repubblica – “Palermo in vendita. La B come trampolino di lancio”

  1. Troppi se per me. Notizia uscita troppo presto forse, almeno per la pazienza di noi tifosi . E poi già problemi: di Piazza. Ma che c’entra di Piazza che ormai aspetta solo di realizzare il suo guadagno da buon speculatore ? Che lo liquidino in fretta e lo tolgano di mezzo se ne hanno voglia e potenzialità. Altrimenti meglio il silenzio.

  2. Di Piazza non è altro che un venditore di fumo, come ne abbiamo visti tanti negli anni passati. Il problema rimane la tifoseria che si rende conto sempre troppo tardi di essere stata raggirata.

  3. 200 milioni di guadagno ? Mirri come mai non lo fai tu ? non mi dire che non trovi una banca o un altro finanziatore che ti presta questi 40 ml ? Ma smettila……..

  4. Qualcuno non ha capito che una società che si rispetti oggi deve avere uno stadio di proprietà , no ad inseguire di avere regalato lo stadio dal Comune o la Regione.

  5. Quindi Mirri resterebbe in società per staccare i biglietti al museo?!? Direttore, se ne ha notizia, ma quante persone hanno visitato il museo del Palermo?!?

  6. Ripeto! Ma oggi, esattamente cosa ci aspettiamo? Cosa vi aspettate? A parte lo sceicco che ha pozzi di petrolio che sputano tonnellate di dollari e che compra il PSG come un giocattolino per ammazzare la quotidiana noia, qui si tratta di comprendere che siamo di fronte ad “investitori”. Alias gente in possesso di capitali e che li investe per conseguire guadagno. La realtà è questa e riguarda tutto il pianeta calcio. E’ “business” e basta. Null’altro, né tantomeno cuore o amore. Quindi dovremmo sapere già che ciò che conta, ai fini dell’investire, è la potenzialità della scelta operata in raffronto alla potenzialità di produrre il massimo profitto ottenibile. Ciò significa che, in qualsiasi momento, quando tale scelta non sarà più economicamente conveniente, i futuri proprietari lasceranno affondare la barca (al massimo cercheranno di ricavarne qualcosa su Ebay o al mercatino dell’usato) per spostare i propri capitali verso altra più redditizia direzione. Questo è quanto, quanto oggi di meglio è consentito sperare. Se il Palermo, per il momento, è una realtà discretamente appetibile, nessuna speranza il tal senso, nella panoramica del calcio siciliano e non, ha tuttora il Catania, perché, a meno che non trovi un folle (più esattamente, un cretino e Tacopina, dopo aver visto le carte, ha dimostrato di non esserlo) che sborsi un eccesso, rispetto al valore della società etnea, di 60 e più milioni di debito, non vi sarà mai alcuno sceicco che, nel confronto con piazze storicamente più prestigiose e più importanti a livello di visibilità mondiale, sceglierà i colori rossoazzurri per le proprie voglie ludiche. Mi spiace per i tifosi catanesi, e mi spiace anche per noi che, a volte, tendiamo ad illuderci che siano ancora i tempi nei quali esistevano innamorati proprietari presidenti. Gente come Angelo Massimino, Renzo Barbera, Costantino Rozzi, Romeo Anconetani, Paolo Mantovani, Antonio Sibilia, Umberto Lenzini, Dino Viola e qualche altro che al momento non mi sovviene, appartiene a tempi che non esistono più. Oggi comanda il dio denaro, nient’altro.

  7. Per fortuna le sorti del Palermo non dipendono da certi pseudo tifosi che non si rendono conto che il loro strumentalizzato pensare conta quanto il due di coppe quando la briscola è a spade. Questa è la più grande fortuna del Palermo calcio. Bye

  8. Invece credo proprio che non ci siano alternative. Mirri ha concluso il suo mandato anche per limiti economici evidenti. La cessione è unica soluzione. Credetemi.

    1. Il mandato di Mirri è stato da sempre dichiaratamente a termine. Si è affidato al più serio degli intermediari e questa è la più importante garanzia. Al di là della vicenda di Di Piazza, la cessione andrà a buon fine.

  9. Dispiace leggere queste parole di odio verso Mirri. Persona che non conosco ma che ha avuto il grande merito di far rinascere il nostro Palermo investendo soldi veri . Palermo oggi oggetto di evidenti attenzioni di gruppi esteri . Peccato. A volte sembriamo dei distruttori seriali.

  10. Concordo in pieno con il Sig. Mandracchia, e poiché seguo il Palermo ininterrottamente dal 1948, desidero esprimere alcune osservazioni.
    1) Diffido fortemente degli investitori “esterni”, i quali hanno una visione non sportiva, ma, essenzialmente speculativa; mi sembra opportuno riflettere su quanto è avvenuto negli ultimi anni;
    2) Gli investitori importanti sono attratti quando una squadra di calcio può contare su un “bacino tifosi” di grande consistenza e, non mi sembra sia il caso del Palermo, in quanto, dati alla mano, gli appassionati, possibili frequentatori dello stadio, sono dell’ordine dei 10.000 – 12.000 (altri amanti del calcio si sono da tempo indirizzati verso la Juventus, il Milan, l’Inter); nei miei 73 anni di militanza attiva ho visto lo stadio pieno soltanto nella stagione 2004/2005;
    3) Rilevo la faciloneria con la quale molti, sicuramente appassionati del Palermo, criticano l’attuale proprietà, pontificando di investimenti da fare non già con il denaro proprio ma con quello altrui;
    4) Ritengo che sia sportivamente dignitoso disputare un campionato di Serie C con una compagine commisurata alle possibilità economiche esistenti (palermitane);
    5) Ritengo doveroso ringraziare il Presidente Mirri per essere intervenuto, stimolato essenzialmente da amore verso la squadra della nostra città, certamente non da prospettive di cospicui guadagni.
    A tutti un cordiale saluto.

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