Tedino e le prime prove di Palermo: nel segno del 3-4-3

Sono già trascorsi due giorni dall’inizio del ritiro per il Palermo, prime sgambate e primi allenamenti per i rosanero sotto gli occhi vigili del nuovo tecnico Tedino – alla ricerca di risposte, in continua valutazione di tutti gli elementi a sua disposizione –  e del presidente Zamparini. Il patron osserva la squadra che sta costruendo, nella speranza di una cessione veloce. Palermo dunque a lavoro, in vista dell’esordio in Coppa Italia del 6 agosto ( avversario ancora da stabilire) e del successivo nuovo debutto in Serie B fissato per il 25 agosto.

Due date che il Palermo non può e vuole sbagliare, per iniziare al meglio la stagione e per placare gli animi bollenti di una città in fermento e in pieno contrasto con il presidente Zamparini. Un banco di prova importante anche Bruno Tedino, esordiente in cadetteria e chiamato a riportare il Palermo in Serie A. L’ex Pordenone è stato elogiato, dagli addetti ai lavori, come un cultore del bel gioco. Un “nuovo Sarri” per Zamparini, uno che sa il fatto suo e lo confermano anche i suoi giocatori.

Nelle prime quattro sedute svolte sul campo della SportArena di Bad, la strada tracciata da Tedino è chiara, almeno sotto il profilo del modulo: il 3-4-3. Non un inedito visto che anche nella passata stagione De Zerbi si è giocato questa carta ma con scarsi risultati. Tedino sembra invece disposto a rispolverare questo sistema di gioco, conscio del fatto che i terzini a sua disposizione – Rispoli, Aleesami, Morganella, Rolando – hanno una maggiore propensione offensiva a scapito di quella difensiva. Un modulo che dunque esalta le loro caratteristiche e che permette di avere un’ottima copertura difensiva. Uno schieramento che si sposa alla perfezione inoltre con i numerosi attaccanti esterni che il Palermo si trova in rosa.

I vari Embalo, Trajkovski, Lo Faso, Balogh, ci andrebbero decisamente a nozze. Un sistema di gioco al quale potrebbe adattarsi anche il neo acquisto Coronado, un punto fermo del Palermo che verrà. Il numero 10 del Palermo – maglia pesante per lui – ha una duttilità che gli permette di poter giocare anche d’esterno, di svariare su tutto il fronte d’attacco e che mette in condizione Tedino di poter passare anche a un 3-4-1-2 (avvinandosi al 4-3-1-2, modulo da lui preferito). Più delicato il lavoro sul fronte difensivo. Nella stagione conclusasi da qualche mese, il Palermo ha mostrato una fragilità difensiva a dir poco preoccupante e le gare con una difesa a 3 si sono trasformate in vere e proprie goleade. Falle che alle quali Tedino dovrà porre rimedio – anche con l’ausilio di qualche innesto di mercato -. Nelle prime prove di questi giorni, le chiavi della retroguardia sono state affidate a Goldaniga, ai suoi fianchi Cionek e il neo acquisto Ingegneri (un terzetto frutto di una mancanza di uomini nel reparto più che per vere e proprie scelte), con Accardi e Struna a mettersi in mostra per guadagnarsi il posto.

Il tecnico rosanero prova così a mettere la sua impronta. Tanto fraseggio nei suoi allenamenti, palla avanti e palla indietro, inserimenti, pochissimi lanci. Un calcio spettacolo, la cui utilità in Serie B è tutta da verificare. Ma la strada per ora porta al 3-4-3, modulo potenzialmente efficace ma che necessita di equilibrio. A Tedino il compito di crearlo.

 

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