Ungheria – Italia 0 – 2, LE PAGELLE: Donnarumma salva gli azzurri. Bene gli esterni

UNGHERIA – ITALIA 0 – 2 | Marcatori: 27′ p.t. Raspadori (I), 7′ s.t. Dimarco (I)

L’Italia batte l’Ungheria e, all’ultima giornata dei gironi, ribalta la classifica conquistando il primo posto del gruppo 3. Raspadori e Dimarco decidono la partita di Budapest – davanti a 60.000 tifosi – che permette agli azzurri di accedere alle “Final Four” della Nations League.

Non soltanto i due marcatori, però, perché a tenere a galla la Nazionale è stato Donnarumma, prodigioso nel secondo tempo con grandi parate. Bene gli azzurri più fisici, come Cristante; mentre hanno faticato i più “fragili”, su tutti Jorginho e Gnonto.

UNGHERIA (3-4-2-1): Gulacsi 5; Orban 6, At. Szalai 5.5, Lang 5; Fiola 6.5, Schafer 6, Nagy 4.5 (1′ s.t. Styles 6.5), Kerkez 5 (dal 12′ s.t. Gazdag 6); Szoboszlai 5.5 (dal 40′ s.t. Kleinheisner s.v.), Nego 5.5 (dal 30′ s.t. Bolla s.v.); Ad. Szalai 6 (dal 30′ s.t. Adam 5.5). 

 

ITALIA (3-5-2): Donnarumma 7; Toloi 6, Bonucci 6, Acerbi 5.5 (1′ s.t. Bastoni 6); Di Lorenzo 6.5 (dal 44′ s.t. Mazzocchi s.v.), Barella 6.5, Jorginho 5,5 (dal 28′ s.t. Pobega s.v.), Cristante 6.5, Dimarco 7; Raspadori 6.5 (dal 28′ s.t. Scamacca 6), Gnonto 5.5 (dal 20′ s.t. Gabbiadini 5.5).

Donnarumma: malino nelle uscite alte, ma fenomenale quando deve respingere. Nei primi dieci minuti della ripresa salva gli azzurri con tutte le parti del corpo: doppio intervento a mano aperta, poi una parata con i piedi e anche una di… faccia. Nemmeno un tiro deviato di Bonucci lo beffa: il riflesso felino evita il gol degli avversari.

Toloi: pulito ed ordinato, anche se a volte è troppo “leggero” nei duelli aerei con gli avversari. Dalle sue parti, comunque, gli ungheresi arrivano poche volte: Kerkez non sfonda e Szoboszlai preferisce andare verso il centro.

Bonucci: nella difesa a tre le sue verticalizzazioni sono preziose, perché Jorginho è sempre raddoppiato e la palla non può passare dal centrocampo. Anche lui, come Toloi, soffre contro i “giganti” ungheresi.

Acerbi: costantemente davanti, accompagnando la manovra d’attacco. Un “aiuto” che però non porta troppi benefici agli azzurri. Dietro qualche rischio lo corre, ma riesce comunque a cavarsela.

dal 1′ s.t. Bastoni: difesa più ordinata di Acerbi, ma rischia tantissimo quando dà una leggera spinta ad Adam, che il VAR non segnala come fallo. Gli sarebbe costato il rosso, oltre al rigore per gli ungheresi.

Di Lorenzo: perfetto per ricoprire il ruolo di quinto di centrocampo. Kerkez non riesce a tenerlo e Di Lorenzo riesce così ad arrivare fino in fondo sfiorando più volte il gol. Dietro non soffre e copre bene.

dal 44′ s.t. Mazzocchi: aggiunge qualche minuto in Nazionale, che nessun giocatore nella storia della Salernitana aveva mai giocato.

Barella: partenza spenta, senza i soliti guizzi; poi, quando si sveglia, fa la differenza: imbuca alla grande Cristante con un passaggio filtrante, che libera il compagno e porta al raddoppio degli azzurri.

Jorginho: troppo poco fisico contro il centrocampo dell’Ungheria, che non gli lascia spazio. Jorginho va in difficoltà e mai riesce a mostrare la sua tecnica. Mancini, infatti, lo cambia per aggiungere fisicità.

dal 28′ s.t. Pobega: aggiunge peso al centrocampo, ma niente di trascendentale in fase di possesso.

Cristante: buona partita del centrocampista, che spicca in un match duro come quello di oggi grazie alla sua fisicità. Non solo, però, perché si concede anche delle “fughe” fino alla linea di fondo per crossare e da uno di questi passaggi arriva il gol di Dimarco.

Dimarco: grinta e determinazione per l’esterno dell’Inter, che corre su tutta la fascia per 90′. La spinta sulla sinistra porta tanti cross per gli azzurri, ma porta anche Dimarco a sbloccarsi e segnare il 2-0.

Raspadori: si conferma bomber azzurro. Il gol con l’Inghilterra gli ha dato più fiducia e lo dimostra stasera con la rete dell’1-0, quando supera con freddezza Gulacsi facendo una finta in più.

dal 28′ s.t. Scamacca: anche lui, come Gabbiadini, non tiene molto palla in avanti, come gli aveva chiesto Mancini. Lotta ma non va mai vicino al gol, solo nel finale – da posizione defilata – scaraventa la palla sull’esterno della rete.

Gnonto: bravo ad attaccare Gulacsi in occasione dell’1-0 dell’Italia, ma per il resto poco e niente. Gnonto dimostra di essere inserito nel gioco e negli schemi degli azzurri, ma arriva sul pallone sempre con un pizzico di ritardo che non gli permette di fare la differenza.

dal 1′ s.t. Gabbiadini: 45 minuti in cui tocca pochissimi palloni. Qualcuno lo tiene bene, alcuni li perde. Non un ingresso particolarmente entusiasmante.


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