Aleesami: “Palermo? Volevo andarmene dopo pochi mesi. E in tanti fumavano…”

Le rivelazioni di Haitam Aleesami. L’ex terzino rosanero ha raccontato la sua esperienza a Palermo, tra retroscena legati al prendere confidenza col gioco italiano ma anche il vizio del fumo tra i giocatori. E l’ammissione che avrebbe voluto andarsene dalla Sicilia già dopo la prima stagione.

Intervistato da Get French Football News, sull’esperienza di Palermo è lapidario: “Volevo andarmene dopo la prima stagione. Già dopo 6 mesi dissi che non avevo trovato ciò che mi aspettavo e che non era professionale quanto stava accadendo. Il primo anno abbiamo avuto tre o quattro direttori sportivi e cinque diversi allenatori, il che vuol dire anche cinque diversi staff tecnici. Non abbiamo mai avuto un vero gruppo e se non hai un gruppo non sarai mai in grado di vincere. Zamparini? Anche se aveva buone offerte, non mi ha voluto vendere. Diceva che voleva riportare la squadra in Serie A, ma poi…”.

E dice di aver visto diverse cose strane in Italia, tra cui il vizio del fumo: “Non faccio nomi, ma in tanti fumano. E mi riferisco a giocatori. Ricordo il mio primo giorno a Palermo. Ho pranzato con i compagni in hotel e poi ho visto 7/8 giocatori uscire sul balcone con i tecnici a fumare. Andai da Hiljemark e gli chiesi se erano fisioterapisti o tecnici. E lui mi ha risposto ‘Ah no. Benvenuto in Italia, ti ci abituerai’. E 5 minuti prima di scendere in campo, vedevo che c’erano sempre gli stessi lì a fumare… Anche all’intervallo, capitava che un paio corressero a fare due tiri se l’allenatore concedeva 5 minuti. Ed io pensavo, ‘tutto questo è assurdo'”.

Sul gioco italiano dice: “É un po’ più lento e tattico, ma l’ho trovato anche più difficile. Devi essere intelligente e paziente, devi giocare sempre per la squadra. In Francia, soprattutto se giochi da ala o da attaccante, sei più libero e se perdi la palla dieci volte su dieci non ci sono problemi. Se lo fai in Italia, la partita successiva non la giochi. Qui in Francia è tutto diverso. Razzismo?  In Italia dicono che si tratta di ignoranza, che non c’è razzismo. Se uno inizia a gridare, poi lo fanno anche altri. Ho sentito più cose ignoranti che razziste”.


9 thoughts on “Aleesami: “Palermo? Volevo andarmene dopo pochi mesi. E in tanti fumavano…”

  1. Allora era il fumo che ti faceva litigare col pallone? Ho scoperto che cross sbagliato in norvegese si dice aleesami….

  2. Eri scarso nelle chiusure difensive, eri scarsissimo nel crossare, eri tutt’altro che un calciatore. Non ci manchi affatto!

  3. ma chi si crede di essere ?? il giocatore più scarso nella storia del Palermo Calcio. Non dimentichiamoci questo fenomeno di giocatore che era capace di autodribblarsi. AAAAAAHHHHHHH

  4. Aleesami uno di noi. Rispetto per te da parte della Palermo vera. I nostalgici di Zamparini, di arkus e di pistilli(si contano sulle dita di una mano) non passano e non contano

  5. Pit, Aleesami non manca a strisciati, facciuoli e filosocietari. Al tifo senza padroni manca. Bravo picciotto e bravo giocatore. Aleesami siamo con te

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