Benevento – Palermo 1 – 2 /LE PAGELLE: Jajalo e Brignoli immensi, Puscas e Nesto spietati

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Vittoria da grande squadra, la più importante vittoria esterna della stagione. Con cinismo, freddezza, bravura e anche quel pizzico di fortuna che non guasta mai. La seria A è “numericamente” più vicina ma se si gioca così, con questa grinta, i tifosi possono stare tranquilli. Si soffre il minimo sindacale, soprattutto negli ultimi cinque minuti ma la vittoria è meritata.

LA CRONACA DEL MATCH

BENEVENTO: Montipò 6, Maggio 5,5, Antei 5, Caldirola 5,5, Improta 6, Del Pinto 5 (dal 31′ s.t. Insigne 6,5), Viola 7, Bandinelli 6,5, Ricci 6,5 (dal 17′ s.t. Asencio 7), Coda 6, Armenteros 5,5 (dal 31′ s.t. Buonaiuto s.v.).

PALERMO: Brignoli 9, Salvi 6,5, Szyminski 7,5, Rajkovic 6, Aleesami 6,5, Murawski 6,5, Jajalo 9, Haas 7,5 (dal 40′ s.t. Pirrello s.v.), Falletti 6,5 (dal 33′ s.t. Fiordilino s.v.), Nestorovski 7,5 (dal 33′ s.t. Puscas 7), Moreo 8.

Brignoli 9: Comincia malissimo, con un’uscita a vuoto al limite dell’area. Poi cresce, fino a diventare mostruoso su una conclusione ravvicinata di Coda che toglie dall’angolino. Il Benevento tira in porta da tutte le posizioni (non sempre con precisione) e quando la palla centra lo specchio lui c’è. Come ad esempio a un quarto d’ora dalla fine, quando respinge un tiro che gli sbuca all’improvviso. Poi l’ennesimo capolavoro di piede su Insigne che gli spara contro da cinque metri. Si arrende solo al 90esimo. A Benevento si staranno mangiando le mani.

Salvi 6,5: Rientra da titolare dopo oltre un mese di assenza vincendo la concorrenza di Rispoli. Non ha ancora il ritmo partita e non fa sfracelli sulla fascia ma la sua prestazione è positiva perchè il Benevento attacca spesso dalle sue parti e lui non si fa sorprendere.

Szyminski 7,5: Non fa mai rimpiangere Bellusci. Fin dal primo minuto è autorevole, anche elegante in alcuni disimpegni. Ai campani non resta che provare la conclusione da fuori area.

Rajkovic 6: Più sicuro di altre volte, pur non dando l’impressione di essere particolarmente brillante sul piano atletico. Qualche contrasto nei paraggi dell’area è vincente, a volte è inutilmente ruvido come nell’occasione dell’ammonizione. Deve ancora migliorare sui palloni aerei.

Aleesami 6,5: Conferma di essere in un buon momento di forma atletica. È molto più concreto e anche sicuro rispetto al giocatore titubante che abbiamo criticato per lunghi tratti del campionato.

Murawski 6,5: Corre tanto e quasi sempre con una logica tattica che da tempo non gli vedevamo. Meno falloso e più produttivo.

Jajalo 9: Sontuoso, mostruoso, impetuoso. Dominatore del campo dall’inizio alla fine. C’è da contrastare? Ecco Jajalo. C’è da impostare? Ecco Jajalo. C’è da fare l’assist? Ecco una deliziosa palla di Jajalo per Nestorovski. C’è da tirare? Ecco ancora Jajalo. Applausi a scena aperta. Purtroppo becca l’ammonizione che gli costerà la squalifica contro il Padova.

Haas 7,5: Ancora una volta bene, al fianco di Jajalo trova l’intesa sia in fase di impostazione che nelle posizioni di copertura. Strepitoso il suo assist per il raddoppio di Puscas. Viste le ultime due partite è difficile pensare che si sono giocate alcune partite con due soli centrocampisti.

(dal 40′ s.t. Pirrello): Entra a freddo, si fa sorprendere da Asencio di testa.

Falletti 6,5: Ha il dono della concretezza, nel senso che quando gioca palla non è mai banale: punta l’avversario, prova il tiro o cerca la giocata per i compagni. Peccato che “gioca” poco, nel senso che per lunghi tratti della partita è un po’ avulso dal gioco.

(dal 33′ s.t. Fiordilino s.v.)

Nestorovski 7,5: Segna un gol che pesa un quintale, bravissimo a smarcarsi e bravissimo a non sprecare l’unica vera palla gol che gli capita sui piedi. Il quinto gol delle sue ultime quattro partite (una l’ha saltata per squalifica). Però la sua partita è tanto altro: qualche buona giocata, l’inseguimento agli avversari che impostano. Partita di sudore e sacrificio.

(dal 33′ s.t. Puscas) 7: Entra e segna subito un gol favoloso, in contropiede. Veloce e lucido al momento del tiro. Un gol da attaccante puro, di grande classe. La dura legge dell’ex. Che soddisfazione.

Moreo 8: Potrebbe chiedere le ferie. Ha corso e battagliato come un matto, non c’è azione oltre la metà campo in cui non ci sia lui a toccare il pallone, a guadagnare punizione, a scambiare con i compagni. Ci sta che poi arriva poco lucido in area di rigore: il gol non è proprio il suo mestiere ma se gioca sempre così può bastare.

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