Coronavirus in Sicilia, verso l’aumento dei tamponi. E c’è anche l’ipotesi test rapidi

Verso l’aumento del numero dei tamponi faringei, ma non solo. La Regione Siciliana è pronta a mettere in campo nuovi provvedimenti per “mappare” il contagio da Coronavirus e prevenirne la diffusione e tra le soluzioni allo studio c’è anche quella dei test rapidi (i tamponi per cittadini rientrati in Sicilia da altre regioni o dall’estero, e che si sono denunciati per l’autoisolamento nel proprio domicilio, invece, proseguono regolarmente con convocazione presso le strutture esterne dei presidi ‘Casa del Sole’ e ‘Guadagna’ di Palermo e nelle sedi distrettuali della provincia).

Le proposte sono al vaglio del comitato scientifico regionale che affianca il governo della Regione; ad essa si affiancherebbe anche l’ipotesi dei test sierologici al fine di individuare tutti gli eventuali soggetti che abbiano gli anticorpi nel loro organismo.

In generale sono 36 i laboratori che in 11 regioni italiane si stanno preparando per eseguire i test sierologici: quelli da eseguire in laboratorio, più precisi e affidabili, ma più costosi e dai tempi più lunghi, sono solo una parte di questo tipo di test. Esistono infatti test più rapidi, in grado di dare la risposta in dieci minuti, ma meno affidabili, molti dei quali sono in fase di validazione da parte dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms).

Intanto sono oltre 17 mila i siciliani che hanno scaricato la app “Sicilia si cura” dedicata al monitoraggio attivo di uno dei principali veicoli di ingresso del virus: i contagiati asintomatici che inconsapevolmente agiscono da moltiplicatori. Chi si è registrato attraverso i canali messi a disposizione dalle autorità sanitarie, come il sito www.siciliacoronavirus.it, hanno ricevuto via sms e mail un username e un link per la creazione della password per l’accesso alla webapp. Gli utenti possono fare conoscere il loro stato di salute aggiornandolo fino a due volte al giorno, hanno la possibilità di fornire ogni informazione su contatti con altre persone, il luogo in cui si trovano in isolamento creando così un flusso continuo di informazioni fondamentali per il sistema di gestione dell’emergenza.

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