Da Boscaglia a Hera Hora, il giorno più lungo del Palermo

FOTO PEPE / PUGLIA

FOTO VINCENZO PEPE

Nessun rimpianto per nessuno. Il rapporto tra Boscaglia e il Palermo era partito male ed è proseguito peggio.
L’esonero è la naturale conseguenza di risultati molto al di sotto delle attese e di un gioco che non è mai decollato, di rapporti non sempre sereni con la piazza e di una “comunicazione” non sempre felice. Insomma, un esonero che è la “fotografia” di un fallimento generale.

Anche Boscaglia, probabilmente, smaltita la delusione del primo momento, prenderà questo incidente di percorso con un sospiro di sollievo. Il campionato era diventato un calvario. Nel suo difficile mestiere capita, talvolta, di trovarsi nel posto giusto al momento sbagliato.

Un esonero tardivo, ho commentato a caldo, perché è evidente a tutti che la squadra era allo sbando, anche dal punto di vista nervoso e che troppi equivoci erano rimasti irrisolti. In sei mesi, dopo una promozione dalla D in linea con i programmi iniziali, il Palermo ha disperso un patrimonio di entusiasmo e adesso difficilmente potrà rimettere insieme i cocci di un progetto che ha più radici che ali. 

Toccherà a Giacomo Filippi, proprio il vice di Boscaglia, il compito di riportare un po’ di serenità in un ambiente dilaniato dalla delusione e dalle incomprensioni e di preparare la sfida di Catania di mercoledì, tradizionalmente la più attesa dai tifosi. Perché è chiaro che il Palermo punta su di lui fino a fine stagione, senza cercare nomi nuovi. A Filippi servirà buon senso e un maggiore equilibrio tattico che Boscaglia – troppo spesso integralista nelle scelte, a dispetto dei risultati – non è mai riuscito a ottenere. 

Sarebbe però ingeneroso dare tutte le colpe a Boscaglia. La società, che aveva indovinato quasi tutto il primo anno, ha commesso tanti errori in fase di costruzione della nuova avventura tra i professionisti. A cominciare proprio dalla scelta del tecnico che è stata piuttosto tardiva, per proseguire con scelte tecniche inadeguate, un mercato troppo “risparmioso”, una preparazione precampionato approssimativa e una gestione troppo onerosa in rapporto ai risultati ottenuti. Per non parlare di qualche frizione interna, nascosta come la polvere sotto il tappeto, e la deflagrazione dei rapporti tra i due principali azionisti che, nonostante non siano affatto buoni, tendono ancora al peggioramento.

Questa stagione brucerà otto milioni di euro, il “tesoretto” di Hera Hora è già praticamente finito con un anno di anticipo (solo in parte addebitabile al Covid). L’esonero di Boscaglia, maturato sulla strada del ritorno da Viterbo, arriva nel giorno in cui si riunirà il consiglio di amministrazione di Hera Hora che dovrebbe deliberare la decisione di mettere in liquidazione la società (con il parere contrario del socio di minoranza Di Piazza) con prospettive future non ancora chiaramente decifrabili, anche perché molti contratti si trascineranno nel prossimo bilancio. Chi sarà in grado di immettere nuova liquidità? 

La “battaglia” tra le due anime della società è dietro l’angolo e probabilmente la via d’uscita meno dolorosa per tutti sarebbe la cessione del pacchetto azionario al migliore offerente. Per quello che è dato sapere non è in dubbio la “tranquilla” conclusione della stagione e non dovrebbe esserlo nemmeno l’iscrizione al prossimo campionato. Ma non c’è spazio per i sogni. Nemmeno per le illusioni.

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36 thoughts on “Da Boscaglia a Hera Hora, il giorno più lungo del Palermo

  1. Ma quando deponi un Re per mettere al suo posto il suo fedele scudiero, cosa può cambiare? Filippi è cresciuto all’ombra di Boscaglia, potrà mai avere idee diverse dal suo mentore? Mi sembra il classico “cambiare tutto, per non cambiare niente!”

  2. A questo punto, se non ci saranno ulteriori improbabili sviluppi che portino ad un nuovo allenatore all’altezza del Palermo (ma d’altronde anche l’esonero di Boscaglia era considerato improbabile da molti), ritengo che la scelta dell’esonero di Boscaglia sia solo un modo per trovare un capro espiatorio e salvare l’immagine della società e soprattutto il valore della squadra in funzione di una auspicabile vendita. Per la serie, visto che la società che ha capito che la stagione è irrimediabilmente compromessa, vuole dare un unico segnale ai nuovi possibili acqirenti: “noi abbiamo fatto le scelte giuste e il parco giocatori è ottimo. La colpa ce l’ha esclusivamente l’allenatore”.
    Che schifo. Povero Palermo!

    1. lucido commento. sono daccordo al 100%. Scegliere come nuovo allenatore il vice di Boscaglia, poi, e l’ennesima porcata. Ma che significa?

  3. Non ci sono soldi per mettere sotto contratto un altro allenatore. Dovrebbero esonerarsi tutti dal presidente al sindaco Orlando!

  4. Questa più che una società di calcio è l’ala di un reparto psichiatrico!!!…Esonerano l’allenatore e lo sostituiscono con il vice???…Certo che ci vuole un coraggio….!!!!….Il trio lescano deve chiarire in conferenza stampa ai tifosi e alla città cosa cacchio succede, cosa cacchio è successo tra i giocatori e il mister e quali sono le intenzioni per il futuro….sopratutto se vogliono vendere realmente e non a parole la società stessa!!!

    1. Secondo me Mirri è il primo che vorrebbe scappare da questa situazione ma come dice Vito: Il Palermo è come la sora Camilla…

  5. Mi ripeto: se mettiamo da parte la mancanza di lungimiranza e l’incapacità di programmazione e tutti gli errori commessi dalla società, che non hanno a che vedere con l’impatto della pandemia sul campionato, non mi resta che pensare che questa sia la mossa di un commerciante furbo che di fronte alla prossima liquidazione sta facendo di tutto per evitare che il valore della sua merce venga svalutato ulteriormente.
    Venghino signori venghino… gli articoli in liquidazione sono di ottima fattura… se il negozio sta chiudendo è solo colpa del vecchio commesso che non sapeva esporre la merce per bene in vetrina!

  6. Meglio così.
    Nel futuro prossimo vedremo se era colpa di Boscaglia o piuttosto di una campagna acquisti insensata e di una rosa non all’altezza.
    Grande e significativa la scelta dell’allenatore in seconda.
    C’è poco da gioire.

        1. Ma figurati se paolop è in grado di cogliere l’ironia e il sarcasmo….
          A proposito, paolop, l’hai fatto il giro dei pianerottoli per raccogliere l’immondizia? Oggi carta e cartone.
          Invece di stare nella guardiola a perdere tempo facendo le pulci a quello che, liberamente, scrivono gli altri, lavora!!!

          1. Te lo ripeto per la seconda e ultima volta prima di depositarti definitivamente nella pattumiera dove ti senti a casa tua. Se c’è una persona che che perde tempo a fare le pulci a chi si diverte a commentare su questo sito, quello sei tu. Stiamo sempre aspettando che tu ci illumini con i tuoi commenti tecnici invece che che stritolare i cabbasisi a chi si diverte o meglio a chi tenta di divertirsi con questo Palermo calcio. Calcio, ti dice qualche cosa questa parola? Dai sforzati, magari ci riesci a farci sapere se ti piace Martin piuttosto che Luparini, se il 4/4/2 può farci perdere qualche punto in meno. Su dai magari non sei quel leone da tastiera radical chic che ami apparire con il tuo linguaggio sempre forbito ed ironico. Su dai parlaci di calcio, sforzati così mi sforzerò io di meno quando………………………..

  7. Sono d’accordo con la lucida sintesi di Monastra, come spesso mi capita peraltro. Eppure, questa squadra, sempre in difficoltà, aveva dato periodicamente segnali in controtendenza, alternando rese come quelle di Foggia, a partite volitive e sfortunate, a invero rare giornate di supremazia netta nel gioco come nel punteggio. Insomma, lo specchio di una classifica che, in fondo, dice la verità: squilibri in continua ricerca di equilibri mai arrivati o, se si preferisce, la metafora della coperta sempre troppo corta. I dati negativi della gestione Boscaglia sono evidenti: troppo lenti e prevedibili i tentativi di proporre gioco articolato in un campionato in cui normalmente paga il gioco semplice, pochi errori ma pagati a caro prezzo, al limite della pervicacia nel riproporsi di certe azioni subite senza correggerli; poca esperienza e mancanza di leadership in una rosa abusata al limite della confusione, con continui cambiamenti che, al di la degli infortuni e del covid, che hanno compromesso in parte la ricerca di una stabilità di squadra, è parsa infine una resa ad una rosa di giocatori probabilmente ritenuta dal tecnico inadeguata allo scopo, o al gioco prefissato, o che ha percepito probabilmente una presunta poca fiducia del tecnico in tanti dei giocatori a disposizione, con rischi e spaccature interne, nevrosi ecc., poi verificatesi in queste ultime giornate; incapacità di trovare soluzioni alternative, più che agli schemi (4-3-3 o 4-4-2 all’olandese), in fondo malleabili, alla impostazione tattica degli schemi, cosi che a volte è parso che la difesa lamentasse poca copertura, altre volte che l’attacco soffrisse di mancanza di adeguati rifornimenti per una cronica lentezza nel ribaltare l’azione, a causa di centrocampisti centrali troppo spesso bloccati nel ruolo, o incapaci di interpretare le c.d. due fasi, ed esterni d’attacco spuntati, confusionari, ed in definitiva non incisivi in zona gol, con il risultato che le punte centrali hanno fatto spesso una figuraccia al di la dei propri limiti e delle proprie responsabilità. C’è da dire pure che questo Palermo paga in classifica un inizio ad handicap, covid compreso, ed il conseguente scadimento di condizione di alcuni uomini essenziali, come Luperini ad esempio, senza il quale staremmo parlando probabilmente dal pulpito di un paio di posizioni più in alto, senza però cambiare la sensazione di complessiva inconcludenza che la gestione di quest’anno ha dato.
    Capitolo Società e dirigenza: nulla da aggiungere alle parole di Guido, salvo che l’ultima della serie di approssimazioni gestionali è la scelta di cambiare allenatore a tre giorni da un derby, sostituendolo con il suo fidato assistente.

  8. Da che mondo è mondo è sempre l’allenatore che ci rimette le penne. La colpa è della società che non ha l’esperienza di come gestire una squadra di calcio.

    1. non è un problema di esperienza. Tranne Mirri è tutta gente che mastica calcio da 30 anni. questa è incapacità. I curriculum degli interessati parla chiaro. Ripeto, Si tratta di incapacità e non di inesperienza.

    2. Dici la società non ha esperienza. Ma a parte Mirri, il duo Sagramola-Castagnini è nel mondo del calcio da 40 anni. Come fanno a non avere esperienza? Castagnini al suo primo anno da Direttore Sportivo portò la Salernitana in B, è stato il responsabile del settore giovanile della Juventus, è mai possibile che non abbia esperienza. Secondo me non è quello il problema.

  9. Boscaglia lascia una squadra mediocre in zona play-off, credo meglio non potesse fare con il capitale umano a disposizione; ha lanciato Lucca nel calcio professionistico, verosimilmente unica plusvalenza di spessore in chiave futura. Rispetto e un ringraziamento a questo allenatore sceso di categoria per abbracciare la piazza di Palermo.
    Ancora una volta leggo critiche troppo blande a una società indecorosa.

  10. IL PROBLEMA E’ TROPPO SEMPLICE, SENZA UN LIRA AL MASSIMO E’ POSSIBILE COSTRUIRE UNA SQUADRA DA ORATORIO RANCHIIBILE ,COME DEL RESTO ILNOSTRO PALERMO ,CHE NON E’ ALTRO CHE UN’ACCOZZAGLIA DI SVINCOLATI A FINE CARRIERA , BASTI PENSARE CHE ANCORA PER IL FENOMENO KANOUTE’.. LA SOCIETA’ IN TRE TRANCHE DEVE PAGARE IL RAGAZZO PER L’ESAGERATA SOMMA ( BENVENUTI SU SCHERZI A PARTE ) DI 50.000 EURO.

  11. Ora dico una cosa che non farà piacere a molti.
    Non vi fate illusioni, non credete che con esonero di Boscaglia improvvisamente il Palermo si spari un partitone.
    Anzi aspettatevi una cafiata a Catania (per cui anche un pareggio sarà tanto di guadagnato e un miracolo).
    l’esonero prima del derby non ha bei precedenti.
    In altre epoche, in altre serie, con altra società, altri giocatori e altri personaggi, l’esonero di Delio Rossi alcune settimane prima del derby contro il Catania fu un disastro. Il Palermo perse per 4 a zero a Catania.
    A memoria non mi ricordo anche nei tempi migliori esoneri che abbiano dato la scossa. Perchè peraltro c’è una ragione che frena giustamente i giocatori dopo un esonero.
    Se i giocatori giocano troppo bene la prima partita dopo l’esonero, agli occhi della tifoseria sembra come se i giocatori si siano giocati l’allenatore. E non depone bene a favore dei giocatori. Quindi non prevedo nulla di buono per il derby (a maggior ragione perchè mancheranno alcuni tra i giocatori più forti).

    1. Volendo guardare il bicchiere mezzo pieno, mi voglio ricordare gli esoneri di Zenga e Colantuono, sostituiti da Ballardini e Delio Rossi, casi in cui un evidente cambio di passo ci fu. Speriamo. Possiamo fare solo questo, al momento

  12. Posso capire che ti rompa con Boscaglia per qualunque motivo ma sostituirlo col suo vice da la sensazione di incapacità mista a grande confusine. Mai assistito a nulla di tutto questo nel mondo del calcio. E tutto questo grazie al buon Orlando. Spero che questi tizi si tolgano dai piedi il prima possibile. Castagnini e Sagramola i primi della lista. Non c’è altro da aggiungere

  13. Direttore, la sua disamina è perfetta!
    La proprietà si è preoccupata più di altro che di Calcio……
    Forse ha creduto che chiamarsi Palermo tutto gli era dovuto.
    Adesso bisogna sperare che vi siano veramente degli acquirenti interessati al Palermo….
    Contrariamente bisogna accontentarsi di quello che il convento Passa. ( Niente)
    Saluti.

  14. Nuova durissima presa di posizione contro la società da parte della Curva Nord Inferiore.
    Nei profili facebook della CNI sono comparse le scritte gigantesche “Mirri non è il mio presidente” firmate dalla Curva Nord Inferiore.

    1. Giuseppe, ma chi se ne frega di quello che scrivono gli ultrà su Facebook? A cosa servono gli ultrà quando gli stadi sono chiusi? Irrilevanti, inutili, tutti. Superiore, inferiore, curva sud…tutti! A Palermo, a Roma, a Genova o a Milano, irrilevanti. Tutti.

  15. Esonerare Boscaglia per sostituirlo col suo vice dà adito a molte, molte dietrologie. La prima (e più) realistica che mi viene in mente è che Boscaglia avesse nei fatti perso completamente controllo dello spogliatoio, cosa assolutamente possibile visto il nervosismo delle ultime gare (i due rossi di Viterbo parlano da sé). Altrimenti faccio davvero fatica a spiegare questa decisione in questo momento della stagione, col derby alle porte e con una classifica ahimé ormai compromessa (anche se andassimo ai playoff, dubito fortemente che si possa anche solo raggiungere la fase della “final four”).

  16. Vedremo se puntare su Filippo sino a fine campionato non si rivelerà l ennesima c……..tanto di questa società fantasmagorica.

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