Follie da coronavirus: “Sono malato, vengo da Lodi”. E tossisce. Arrestato

Continua il lavoro in prima linea di medici, forze di sicurezza e istituzioni per contenere l’emergenza Coronavirus. Ma a fronte di una grande rispetto delle regole mostrate in tutta Italia si registrano anche (pochi) casi di follia che giustamente vengono puniti con grande severità. E tra questi c’è un surreale episodio avvenuto a Cuvio (Varese) nella giornata di domenica.

Un uomo di 30 anni infatti è stato arrestato dai carabinieri per resistenza a pubblico ufficiale: si è rifiutato di mostrare i documenti, fingendo la tosse e affermando “ho il Coronavirus e sono di Lodi”. Il soggetto è un operaio di nazionalità rumena, effettivamente residente nel lodigiano ed era in auto con la moglie in un parcheggio. L’uomo si è rifiutato, presumibilmente ubriaco, dicendo di dover far rientro a Lodi per andare a trovare un parente malato e di essere a sua volta positivo.

Ma si moltiplicano anche i casi di trovate “fantasiose” per aggirare il decreto o anche le speculazioni. Come a Palermo, dove i carabinieri del Nas hanno sequestro uno studio di fisioterapia, che pubblicizzava con dei volantini in giro per la città lo “Stop a batteri e virus” grazie ad un trattamento di fototerapia a luce infrarossa (“scientificamente testato” si legge nel volantino) presso l’istituto Lionese (che invece non è coinvolto nella truffa). Due persone sono state denunciate per abuso della credulità popolare e tentata truffa. Sono ormai migliaia le persone che in tutta Italia sono state denunciate per inosservanza delle regole.

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