Giron, la “Foudre Divine” del Palermo. E non chiamatelo vice Valente

Per alcuni è “freccia rossa”, per altri “Foudre Divine” (fulmine divino). Per tutti Maxime Francoise Jean Giron. Il calciatore ex Bisceglie, preso nel mercato di giugno, è un’arma in più per l’allenatore Filippi e nelle prime uscite tra amichevoli e Coppa ha già dimostrato il suo valore. Lo ha fatto contro il Picerno, gara in cui è stato uno dei più positivi. Il suo non è sicuramente un compito semplice: sostituire Valente attualmente vittima di una microfrattura al piede. Ma il francese non è solo un vice Valente, anzi. Nel passato ha sempre dimostrato come sia possibile arrivare titolari partendo dalle retrovie. Lo ha già fatto alla Juve Stabia o a Reggio. “Non parto già battuto”, ha dichiarato tempo fa. Detto, fatto.

Inoltre Giron possiede anche caratteristiche da terzino che l’esterno offensivo rosa invece non ha. Può giocare benissimo anche in difesa, nonostante le sue doti di corsa lo rendano maggiormente efficace in proiezione offensiva. I suoi cross tagliati e pericolosi hanno fatto scuola a Bisceglie, dove alcuni tifosi ancora rimpiangono il 26enne tutto pepe cresciuto nel Clermont che sgasa sulla fascia. Una storia che diventa italiana 9 anni fa al Montechiari in D, quando l’atleta aveva le valigie in mano: giovanissimo e pronto a scrivere un lungo capitolo del suo destino abbandonando gli affetti familiari. Poi una piccola parentesi in Spagna al Portugalete e via di nuovo nello stivale al Chieti.

Non è stato facile, ma “c’est la vie”, quando lo sport diventa il tuo pane quotidiano. In famiglia Giron si respira fitness dalla mattina alla sera. A partire dal fratello Baptiste che gioca a rugby e che crede negli allenamenti continui, così come Maxime che non perde occasione – quasi giornalmente – di mostrare la sua preparazione sui social. Con o senza la squadra. Muscoli a disposizione di viale del Fante. “Mio fratello gioca a rugby, io ho sempre preferito il calcio anche se sono legatissimo alla mia famiglia e, nonostante la distanza, cerco di sentirli il più spesso possibile via social network o via telefono. Loro, quando possono, cercano di venire a vedermi giocare dal vivo, ma non è sempre facile”, le sue parole a Metronews24 nel 2014.

I prima calci ad un pallone il classe ’94 nato a Riom, li tira nel settore giovanile del Clermont, città dell’Alvernia, ad appena 17 km da casa e durante un’amichevole contro i pari età dell’Olympique Marsiglia conquista un osservatore del Parma. “Giocavo nelle giovanili del Clermont, durante una partita contro il Marsiglia a livello Primavera un procuratore mi vide e decise di portarmi in Italia”. Lì comincia la sua storia mentre si ispira al connazionale Patrice Evra (ex Juve e United e da giovanissimo anche nel Marsala), ma il suo sogno, a differenza dell’ex Red Devil, non è in Premier, bensì in Ligue 1. O meglio, Giron vuole il PSG. “E chi non lo vorrebbe?”, aveva affermato.

Intanto via con le certezze: Raphaël e il calcio. Rigorosamente in quest’esatto ordine. Il primo è il suo bambino che gli riempie le giornate e che appare in ogni foto. Il secondo è vita e mestiere: presente, passato e futuro. Palermo può essere il punto giusto per lo slancio e la consacrazione, un trampolino per palcoscenici importanti. Magari anche la famosa Ligue 1, basta crederci.  D’altronde “L’immaginazione è più importante della conoscenza”. Giron su Instagram non fa che ripeterlo.

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