Palermo chiama Lo Faso risponde: il baby rosa si veste da trascinatore

“Per un palermitano indossare la maglia rosanero è un’emozione unica e indescrivibile”, con queste parole semplici e con un’invidiabile umiltà il gioiellino rosanero Simone Lo Faso, qualche mese fa, ha cercato di far capire ai tifosi quanto fosse importate e toccante per lui giocare con la maglia della sua città. Un concetto che il giovane talento palermitano è riuscito a dimostrare in modo eccellente in campo contro il Bologna. Alla sua prima vera occasione di dimostrare chi è e quanto vale Lo Faso non si è affatto tirato indietro, anzi è stato l’unica nota lieta di un Palermo spento e poco spumeggiante. Con astuzia e furbizia è riuscito a rendersi pericoloso in avanti e a cambiare il volto ad una gara quasi inquadrabile.

Lo Faso ha talento, grandi ambizioni e serietà, ingredienti imprescindibili per chiunque voglia conseguire risultati importanti. La strada per il successo è ancora lunga ma certamente è quella giusta. Certo, in quanto ad esperienza  ha ancora da tanto da fare ma in quanto a fame e fretta di far parlare di sé il classe ’98 non ha nulla da invidiare a nessuno neanche a colo i quali definiamo i più “esperti”. Gli stessi che sabato, nel corso della gara valida per la trentaduesima giornata del campionato di Serie A, impassibili subivano la grande voglia di imporsi e di onorare la maglia di un giovane campione in erba.

Eppure la sua infanzia calcistica non è stata affatto facile, anzi. Nel 2012, a soli 14 anni, aveva lasciato il club rosanero per andare al Siena ma due anni dopo è rientrato in patria con la stessa passione con cui è partito. Così è riuscito a stregare sia Ballardini, ai tempi allenatore del Palermo, e l’ormai ex presidente Maurizio Zamparini che senza nessun dubbio lo aggiunse alla lista dei rosanero convocati per il consueto ritiro estivo. La sua avventura con la prima squadra è cominciata il 10 di luglio a Gradisca d’Isonzo ed è proseguita fino a Bad Kleinkirchheim con un Lo Faso mai timoroso e sempre pronto a dare il massimo. Il suo coraggio viene finalmente pagato con l’esordio in Serie A: De Zerbi lo lancia in campo contro il Milan e lui ricambia la fiducia datagli con una prestazione notevole. E da qui inizia concretizzarsi sempre di più un paragone con Antonio Cassano e insieme ad esso anche quel sogno che Lo Faso insegue sin da quando era bambino.

Ebbene si, oggi quel sogno Simone lo tocca con mano e i tifosi rosanero, giunti ormai quasi alla fine di questa catastrofica stagione, si chiedono perché un talento così puro sia stato accantonato in panchina per lasciare spazio a due come Balogh e Sallai che le occasioni anziché crearle le hanno sempre perse. A questa domanda, quasi sicuramente, nessuno saprà dare o meglio vorrà dare una risposta. Mancano solo 6 gare alla fine del campionato, che da una parte sono tantissime ma dall’altra sono davvero poche. La salvezza sembra lontana anni luce ma la speranza è l’ultima a morire e finchè la matematica non condanna il Palermo la squadra può ancora tentare di aggrapparsi, con le unghie e con i denti, a qualche spiraglio di salvezza e l’attaccante classe ’98 può essere trainante da qui alla fine. A capirlo ci hanno messo un po’ ma adesso non ci sono più dubbi: il Palermo ha bisogno di Lo Faso proprio come Lo Faso ha bisogno del suo Palermo.

1 thought on “Palermo chiama Lo Faso risponde: il baby rosa si veste da trascinatore

  1. Presidente Baccaglini se realmente tiene al Palermo allora deve indagare sui motivi che hanno tenuto lontano dalla formazione titolare LO FASO preferito a due mediocri come Balogh e Sallai. LO FASO IN QUESTE ULTIME GARE DEVE GIOCARE SEMPRE! Sarà molto utile per il prossimo campionato di B. Richieda anche l’utilizzo di Ruggiero a centrocampo. Credo che valga più di alcuni che hanno giocato finora.

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