De Zerbi e l’esonero: due partite per allontanare i fantasmi

La storia del Palermo parla chiaro. Non serve nascondersi o sperare che stavolta sia tutto diverso. Roberto De Zerbi sta percorrendo le orme dei suoi predecessori, quelli che con Zamparini hanno visto concludere la loro avventura in Sicilia in un solo modo: esonerati. Il tecnico rischia? No, non ancora. Le prime bacchettate, però, sono già arrivate. Avvisaglie di un’insoddisfazione condivisa con tutta la tifoseria rosanero, che con soli sei punti in classifica vede i fantasmi di pochi mesi fa, ma che soprattutto non vede ancora quel bel gioco tanto atteso sin dal cambio in panchina.

Nei prossimi sette giorni il Palermo è chiamato a due prove senza appello. Udinese in casa e Cagliari in trasferta, sfide in cui fare punti diventa un obbligo per tirarsi fuori dal baratro. Spezzare questo stucchevole incantesimo casalingo giovedì sera e dare un segnale di vera ripresa lunedì in Sardegna, contro una squadra che sarebbe dovuta essere sulla carta una diretta concorrente per la salvezza. I fatti dicono il contrario, per fortuna degli uomini di Rastelli, ma sul campo di una neopromossa non ci si può attendere lo stesso Palermo visto contro Torino Roma.

Se la striscia negativa dovesse allungarsi a tre partite di fila, De Zerbi andrebbe a finire in un limbo “superato” finora da pochi: Delneri sopravvisse a tre k.o. consecutivi (venendo però esonerato quattro giornate dopo), così come Guidolin nel 2007/08 (esonerato un mese e mezzo dopo, con un secondo tris da zero punti), Mutti nel 2012 e Iachini per due campionati di fila. Sfatare il “tabù Barbera”, dove il Palermo finora non ha raccolto punti, è fondamentale per spegnere sul nascere ogni ipotesi sull’ennesimo cambio in panchina.

E se invece dovessero arrivare zero punti in due partite? Possiamo starne a parlare per giorni, perché in questi anni abbiamo visto di tutto e di più. Abbiamo visto allenatori esonerati in zona Uefa e tecnici salutati dopo una vittoria, quindi già è strano dover ribadire che non c’è alcun rischio dopo due sconfitte consecutive per 4-1. De Zerbi, però, farebbe bene a non sentirsi troppo al sicuro. Restare su quella panchina dopo quattro sconfitte consecutive non è impresa semplice. C’è riuscito Iachini, salvo vedersi cacciato un mese dopo con tanto di vittoria sul Chievo, e c’è riuscito Sannino. Beh, particolare da non trascurare, in quel caso due sconfitte su quattro sono arrivate a retrocessione già certa. Ecco, mister: cambiare rotta subito sarebbe fondamentale per allontanare quei fantasmi.


1 thought on “De Zerbi e l’esonero: due partite per allontanare i fantasmi

  1. Non sono d’accordo sulla gestione della palla nei rilanci con quei passaggetti al cardiopalma vicino la nostra area quando si ha gente dai piedi fucilati, ma a che servirebbe cacciare Zerbino ? Abbiamo già un allenatore auto-esonerato, forse meglio dire fuggito, per la scarsezza della compagine con cui Zamparini vuole affrontare un ennesimo campionato di serie A.
    A quando l’esonero di questo presidente che sono anni che naviga in zona retrocessione e che ha venduto il vendibile per rimanere con un pugno di resche ?

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